Di Carlo Gariglio
Spero che il grande storico
revisionista Carlo Mattogno mi perdonerà per avere parafrasato un suo
titolo, precisamente “l’irritante questione delle camere a gas”, ma
credo che mai paragone fu più azzeccato; infatti, questo mitico
terrorismo islamico, assomiglia sempre di più alle camere a gas… Tutti
ne parlano, tutti ne scrivono, tutti dicono di temerlo, ma nella realtà
dei fatti non è mai esistito, quanto meno nel modo e nella misura in cui
cercano di contrabbandarcelo.
In questo periodo non si può più vedere
un notiziario televisivo senza sentire parlare di questo imminente
pericolo; ci dicono, con voce studiata, che esiste un pericolo
terrorismo, ci parlano di misure di sicurezza (concetto che in Italia rasenta il
comico), si inventano attacchi sventati per un soffio (ma in realtà si
tratta sempre di idioti che straparlano al telefono di quanto sarebbe
bello fare saltare questo o quello obiettivo)… Ma nonostante tutti
questi allarmi, a tutt’oggi in Italia gli attentati dei presunti
terroristi islamici sono fermi al numero zero, così come possiamo
contare zero morti e zero feriti.
Stranamente, gli stessi mezzi di
comunicazione non ci parlano mai del pericolo camorra, nonostante non
passi settimana senza qualche omicidio a Napoli e dintorni… Anzi, di
recente ci è toccato anche assistere agli strali lanciati dal novello
Pulcinella sindaco di Napoli, che tuonava contro certi “media” che
avevano osato inserire Napoli fra le cento città più pericolose del
mondo… Detto da autorità che si affrettano ad ammonire i turisti appena
arrivati nel napoletano, consigliando loro di non indossare gioielli e
monili atti ad attirare le attenzioni dei delinquenti locali! Neppure ci
parlano del pericolo discoteche, nonostante ogni sacrosanto fine
settimana veda ormai aggressioni, accoltellamenti, incidenti stradali e
quant’altro, causati dalla moda bestiale di gonfiarsi di droga ed alcool
quasi tutte le notti, che questo Stato di merda si guarda bene dal
contrastare. Ma continuano a parlarci di un pericolo che finora non ha
prodotto morti… Certo, qualcuno starà obiettando: “Ma la Francia? Ma la
Spagna? Ma la Gran Bretagna?” Ed io prontamente rispondo: “Ma chi se ne
frega?” Ora, sia ben chiaro, il sottoscritto non fa parte di quella
categoria di sottosviluppati e traditori che straparlano di Europa unita
e cazzate simili; per quanto mi riguarda, il sogno di un’Europa unita è
morto il giorno in cui sono morti Benito Mussolini e Adolf Hitler… Il
resto è pattume che interessa solo le banche giudaiche ed i decerebrati
di destra e sinistra che oggi vanno per la maggiore.
Quando sento parlare di Francia, il mio
pensiero va all’infame Generale Juin, ovvero il criminale francese che, a
capo delle truppe africane dette “goumiers”, donò loro 50 ore di
libertà di saccheggio e stupro in ciociaria, venendo premiato nel 1952
con il titolo di Maresciallo di Francia… Ecco il testo del volantino
diffuso a suo tempo e tradotto in francese ed arabo:
«Soldati! Questa volta non è
solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa
battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c’è un vino tra i
migliori del mondo, c’è dell’oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete.
Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete».
E se vogliamo restare a tempi più
recenti, quando sento parlare di Francia mi viene in mente la cosiddetta
dottrina Mitterand, grazie alla quale i lerci francesi hanno protetto
per decenni i peggiori brigatisti rossi italiani lì fuggiti.
Quando sento parlare di Gran Bretagna,
penso invece ai bombardamenti terroristici sulle città italiane e
tedesche, sui civili inermi, nonché ai campi di concentramento che
allestirono per sfruttare e fare crepare il maggior numero di italiani e
tedeschi, soprattutto a guerra finita.
Infine, quando sento parlare di Spagna,
penso ai vigliacchi franchisti che sfruttarono lo sforzo bellico
italiano e tedesco per giungere al potere, salvo poi trasformarsi in una stupida dittatura clericale e destrorsa che rinnegò totalmente Fascismo e
Nazionalsocialismo… Ecco il mio pensiero, scritto nel testamento di
Hitler al giorno 10 febbraio 1945:
“Ci saremmo così potuti
trovare legati per il meglio o per il peggio a un regime per il quale io
ho ora, se possibile, meno simpatia che mai, un regime di profittatori
capitalisti, fantocci della cricca clericale! Non perdonerò mai a Franco
di non aver riconciliato gli spagnoli una volta terminata la guerra
civile, di aver dato l’ostracismo ai Falangisti, a cui la Spagna deve
riconoscenza anche per l’aiuto da noi dato, e di aver trattato come
banditi gli ex avversari i quali erano ben lungi dall’essere tutti
Rossi. Porre la metà di un Paese fuorilegge mentre una minoranza di
saccheggiatori si arricchisce con la benedizione del clero, a spese
degli altri, non è affatto una soluzione. Io sono certissimo che ben
pochi dei cosiddetti Rossi, in Spagna, erano davvero comunisti. Fummo
gravemente tratti in inganno, poiché se io avessi saputo qual era la
vera situazione, non avrei mai consentito ai nostri aerei di bombardare e
distruggere una popolazione affamata, re-insediando al contempo il
clero spagnolo in tutti i suoi orribili privilegi”.
Detto in termini più semplici e concisi,
se accade qualcosa agli Stati suddetti e ad altri tipo US-raele, non
posso dire altro se non che in qualche modo se lo sono meritato, pur
provando umana pietà per chi cade per colpa dei regimi nei quali vive,
senza avere colpe dirette circa le azioni da essi intraprese.
Ma non divaghiamo e torniamo all’ISIS ed
al cosiddetto terrorismo “islamico”; più volte nel passato ho
dimostrato con semplici dati come questo terrorismo non sia affatto
“islamico”, dato che la stragrande maggioranza dei morti sono stati
proprio islamici, a fronte dei numerosissimi attentati a moschee Sciite
in Africa ed Asia… E dato che ultimamente ho ben poca voglia di
scrivere, dato che nessuno capisce nulla dell’argomento (purtroppo anche
all’interno del MFLPSN), mi avvarrò di uno scritto trovato in rete che,
seppure datato 2015, illustra in modo chiaro ed inequivocabile cos’è
l’ISIS e chi si nasconde dietro di esso.
*********
Chi combatte chi, in medio oriente, e da noi. 09 Giugno 2015 – Scritto da Enrico Carotenuto.
Al di là delle cavolate che ci
arrivano dai media di regime, siano essi tv o giornali, le notizie degli
ultimi giorni possono rendere finalmente chiaro anche ai meno informati
quale sia la realtà del problema ISIS.
Basta infatti esaminare gli schieramenti, ovvero le forze militari in campo, e le alleanze, per vedere come l’occidente, pressochè unito, appoggi senza riserve i sanguinari filo-wahabiti, mentre il mondo islamico “normale”, quello meno legato al blocco occidentale, sta combattendo disperatamente ed in maniera compatta contro l’ISIS.
Di qualche giorno fa, la notizia che l’Iran ha inviato ventimila soldati in Siria, a combattere al fianco delle forze di Assad. Allo stesso tempo, anche una brigata composta da 4000 palestinesi è arrivata in Siria per aiutare nella difesa di Damasco. Quindi, da una parte abbiamo: Siria, Iran e Palestina (Sunniti normali e Sciiti) che combattono insieme contro una forza per lo più mercenaria che si fa portatrice dei “valori” retrogradi della più retrograda interpretazione dell’Islam, quella Wahabita, ovvero Saudita, che come abbiamo potuto constatare ripetutamente, è ovviamente sostenuta economicamente dall’Arabia Saudita e dal Qatar. ISIS è aiutata più o meno implicitamente, anche da Israele.
Israele? Ma come? Non dovrebbero essere spaventatissimi dall’idea di un califfato retrogrado e sanguinario che cresce indisturbato a pochi km da loro?
Affatto. In realtà sono ben contenti di appoggiarli, in quanto:
Basta infatti esaminare gli schieramenti, ovvero le forze militari in campo, e le alleanze, per vedere come l’occidente, pressochè unito, appoggi senza riserve i sanguinari filo-wahabiti, mentre il mondo islamico “normale”, quello meno legato al blocco occidentale, sta combattendo disperatamente ed in maniera compatta contro l’ISIS.
Di qualche giorno fa, la notizia che l’Iran ha inviato ventimila soldati in Siria, a combattere al fianco delle forze di Assad. Allo stesso tempo, anche una brigata composta da 4000 palestinesi è arrivata in Siria per aiutare nella difesa di Damasco. Quindi, da una parte abbiamo: Siria, Iran e Palestina (Sunniti normali e Sciiti) che combattono insieme contro una forza per lo più mercenaria che si fa portatrice dei “valori” retrogradi della più retrograda interpretazione dell’Islam, quella Wahabita, ovvero Saudita, che come abbiamo potuto constatare ripetutamente, è ovviamente sostenuta economicamente dall’Arabia Saudita e dal Qatar. ISIS è aiutata più o meno implicitamente, anche da Israele.
Israele? Ma come? Non dovrebbero essere spaventatissimi dall’idea di un califfato retrogrado e sanguinario che cresce indisturbato a pochi km da loro?
Affatto. In realtà sono ben contenti di appoggiarli, in quanto:
a) per pura casualità non
hanno mai torto un capello agli “infedeli” israeliani, e invece di
avanzare verso Israele, avanzano verso Siria e Iran;
b) sono stati ferocissimi contro gli Hezbollah (Sciiti) e i loro amici palestinesi;
c) La prima cosa che hanno
fatto è stata di scatenarsi contro la Siria, da sempre uno dei
principali contrappesi allo strapotere militare d’Israele.
d) Sanno che una volta
svolto il loro ruolo potranno essere spazzati via facilmente, togliendo
loro i finanziamenti dall’Arabia, e bombardandoliper davvero, mica come
fanno gli USA…
Insomma, quest’Isis è una mano santa anche per Israele.
L’ultimo tassello nello scacchiere mediorientale è il ruolo della Turchia. A sostegno dell’Isis fin dall’inizio. Infatti è da li che sono passate gran parte delle armi (armi NATO dall’Europa) dirette a quelli che allora si chiamavano i “ribelli” anti-Assad, e che si sono poi trasformati in ISIS. Ed è la Turchia che fa ancora da corriere, quando c’è da mandare le armi, sia attraverso il confine con la Siria, sia spedendole a mo’ di DHL dove servono all’ISIS: per
esempio in Libia.
Se a questi dati uniamo che:
L’ultimo tassello nello scacchiere mediorientale è il ruolo della Turchia. A sostegno dell’Isis fin dall’inizio. Infatti è da li che sono passate gran parte delle armi (armi NATO dall’Europa) dirette a quelli che allora si chiamavano i “ribelli” anti-Assad, e che si sono poi trasformati in ISIS. Ed è la Turchia che fa ancora da corriere, quando c’è da mandare le armi, sia attraverso il confine con la Siria, sia spedendole a mo’ di DHL dove servono all’ISIS: per
esempio in Libia.
Se a questi dati uniamo che:
a) Israele, Arabia Saudita e Qatar, nominalmente nemici storici, ormai vanno apertamente a braccetto;
b) che tutte e tre più la Turchia sono emanazioni dirette del blocco occidentale USA-Europa;
c) che Europa e Stati Uniti
hanno creato le condizioni per l’esistenza e la sopravvivenza dell’ISIS,
abbattendo uno dopo l’altro tutti i regimi che avrebbero fatto da
ostacolo: Gheddafi in ibia, Ben Ali in Tunisia, Mubarak in Egitto, e
(quasi) Assad in Siria;
d) Che Europa e USA fanno la guerra all’Isis solo a chiacchiere.
Non possiamo non giungere alla
conclusione che questo “Terrore – Isis” sia un falso nemico, costruito a
tavolino e supportato dallo stesso Occidente.
Ma perchè?
Sono anni che su queste pagine anticipiamo cosa sarebbe successo, fin dai tempi della “rivoluzione” egiziana. Ecco, ad esempio, cosa scrivevamo sulla Siria nel 2012, mentre i telegiornali parlavano di Assad-il-cattivone e di ribelli buoni e bravi.
Il perchè non è il controllo delle risorse (quelle erano già in mano agli stessi poteri). Il perchè è il controllo della popolazione (occidentale ed orientale), quello che conta è avere una scusa credibile per dedicare le risorse planetarie non all’aumento del benessere, all’eliminazione della fame, ed a creare condizioni favorevoli all’ondata di risveglio delle coscienze che riguarda tutto il mondo, ma al suo esatto opposto: creare odio, povertà, disperazione, mantenere la fame nel mondo, distrarre fondi verso gli armamenti, ecc. Una strategia molto chiara per rallentare il risveglio delle coscienze.
Stanno combattendo “noi”. Noi che cerchiamo di essere meglio di come eravamo ieri. Tutti noi. Ragion per cui dobbiamo stare molto attenti, e guardare in faccia la realtà delle cose, senza farci prendere dai vortici di ansia/odio/paura, che sono l’unico scopo vero di queste manovre. Per combattere chi vuole tutto ciò, occorre essere diversi da come ci vorrebbero. Quindi niente paura, informiamoci, approfondiamo su tutto, dalla politica al cibo, dall’arte alla medicina, ma ricordiamoci sempre che quello che noi chiamiamo il risveglio delle coscienze è un fenomeno planetario, che sta crescendo a ritmi incredibili, e che è la grande notizia che nessun telegiornale ci darà mai. Che sono le forze oscure ad essere sulla difensiva e ad organizzare tutti questi disastri per cercare di mantenere la loro stretta sulle nostre menti ed i nostri cuori. Sono loro i primi ad avere paura, e sono loro che ne hanno di più. Per combatterli, basta che noi continuiamo a fare le cose che stiamo facendo, nel piccolo del nostro raggio d’azione. Che continuiamo a migliorare noi stessi, ad occuparci del bene fin dove possiamo arrivare. Che facciamo una piccola azione d’amore in più al giorno.
Magari alleniamoci facendone una piccola, che normalmente non faremmo, magari anche solo un sorriso di cuore al nostro capoufficio antipatico. Dobbiamo unire il cuore alla testa. La cosa che li spaventa di più.
Ma perchè?
Sono anni che su queste pagine anticipiamo cosa sarebbe successo, fin dai tempi della “rivoluzione” egiziana. Ecco, ad esempio, cosa scrivevamo sulla Siria nel 2012, mentre i telegiornali parlavano di Assad-il-cattivone e di ribelli buoni e bravi.
Il perchè non è il controllo delle risorse (quelle erano già in mano agli stessi poteri). Il perchè è il controllo della popolazione (occidentale ed orientale), quello che conta è avere una scusa credibile per dedicare le risorse planetarie non all’aumento del benessere, all’eliminazione della fame, ed a creare condizioni favorevoli all’ondata di risveglio delle coscienze che riguarda tutto il mondo, ma al suo esatto opposto: creare odio, povertà, disperazione, mantenere la fame nel mondo, distrarre fondi verso gli armamenti, ecc. Una strategia molto chiara per rallentare il risveglio delle coscienze.
Stanno combattendo “noi”. Noi che cerchiamo di essere meglio di come eravamo ieri. Tutti noi. Ragion per cui dobbiamo stare molto attenti, e guardare in faccia la realtà delle cose, senza farci prendere dai vortici di ansia/odio/paura, che sono l’unico scopo vero di queste manovre. Per combattere chi vuole tutto ciò, occorre essere diversi da come ci vorrebbero. Quindi niente paura, informiamoci, approfondiamo su tutto, dalla politica al cibo, dall’arte alla medicina, ma ricordiamoci sempre che quello che noi chiamiamo il risveglio delle coscienze è un fenomeno planetario, che sta crescendo a ritmi incredibili, e che è la grande notizia che nessun telegiornale ci darà mai. Che sono le forze oscure ad essere sulla difensiva e ad organizzare tutti questi disastri per cercare di mantenere la loro stretta sulle nostre menti ed i nostri cuori. Sono loro i primi ad avere paura, e sono loro che ne hanno di più. Per combatterli, basta che noi continuiamo a fare le cose che stiamo facendo, nel piccolo del nostro raggio d’azione. Che continuiamo a migliorare noi stessi, ad occuparci del bene fin dove possiamo arrivare. Che facciamo una piccola azione d’amore in più al giorno.
Magari alleniamoci facendone una piccola, che normalmente non faremmo, magari anche solo un sorriso di cuore al nostro capoufficio antipatico. Dobbiamo unire il cuore alla testa. La cosa che li spaventa di più.
**********
Capito? Terrorismo islamico che ben se
ne guarda dall’attaccare Israele e che, mentre in Africa ed Asia attacca
gli islamici sciiti, in Europa spara nel mucchio, senza prendersi la
briga di selezionare gli obiettivi. Se proprio volessimo dare
un’etichetta a questa specie di terrorismo targato ISIS, potremmo al massimo definirlo terrorismo
sunnita, o meglio ancora, terrorismo Wahabita, non certo islamico tout
court, così come della stessa ispirazione religiosa fu il cosiddetto
terrorismo capeggiato da Bin Laden, anch’egli principe saudita vicino
alla locale famiglia reale.
Ora, lasciamo perdere le tante correlazioni fra i servizi USraeliani ed i vari Bin Laden ed ISIS, e concentriamoci su un solo fatto: mentre il terrorismo arriva dall’Arabia Saudita, che ben se ne guarda dal prenderne le distanze, il mondo occidentale lobotomizzato dalla disinformazione voluta dalla lobby giudaica che controlla i “media”, considera come capi del terrorismo proprio quelli che fin dai tempi di Bin Laden ne presero le condannandolo, cioè l’Iran ed il mondo sciita in generale.
Ed i sauditi? Divenuti ottimi alleati degli USA durante il criminale attacco contro l’Iraq, questi barbari medioevali godono di una sorta di impunità per le tante nefandezze commesse all’interno, ed all’esterno, tanto che, di destra o di sinistra che si dicano, tutti i presidenti USA hanno fatto e fanno a gara per chi scodinzola meglio di fronte alla corte di Ryad; al seguente link potrete vedere l’abbronzato Obama in vista in Arabia Saudita, oltre ad unelenco di altri crimini e criminali:
http://www.controinformazione.info/arabia-saudita-i-criminisilenziosi-del-regime-saud/ Ora, lasciamo perdere le tante correlazioni fra i servizi USraeliani ed i vari Bin Laden ed ISIS, e concentriamoci su un solo fatto: mentre il terrorismo arriva dall’Arabia Saudita, che ben se ne guarda dal prenderne le distanze, il mondo occidentale lobotomizzato dalla disinformazione voluta dalla lobby giudaica che controlla i “media”, considera come capi del terrorismo proprio quelli che fin dai tempi di Bin Laden ne presero le condannandolo, cioè l’Iran ed il mondo sciita in generale.
Ed i sauditi? Divenuti ottimi alleati degli USA durante il criminale attacco contro l’Iraq, questi barbari medioevali godono di una sorta di impunità per le tante nefandezze commesse all’interno, ed all’esterno, tanto che, di destra o di sinistra che si dicano, tutti i presidenti USA hanno fatto e fanno a gara per chi scodinzola meglio di fronte alla corte di Ryad; al seguente link potrete vedere l’abbronzato Obama in vista in Arabia Saudita, oltre ad unelenco di altri crimini e criminali:
Ma se qualcuno, specie i tanti coglioni nostrani che hanno salutato l’elezione di Trump con grida di giubilo (insieme agli ebrei più integralisti, guarda caso),
crede che sia cambiato qualcosa, vada a leggersi questo altro articolo
più recente:
http://www.ilpost.it/2017/05/21/arabia-saudita-trump-foto/
Dunque,
il cosiddetto terrorismo islamico, che islamico non è, diventa l’alibi
da gettare in pasto ai fessi per creare tensioni e distrarre l’opinione
pubblica dalle tante porcate realizzate dai soliti noti… Tattica che, a
ben vedere, è la stessa che si utilizzò (ed in parte si utilizza ancora)
in Italia quando si straparlava di terrorismo “nero”, di bombe di
chiara matrice fascista e balle simili. Loro mettevano le bombe, loro
montavano i palchi dei comizi dai quali tuonare contro i “fascisti”, e
nel frattempo, mentre i fessi sfilavano in corteo contro il “fascismo”,
facevano passare Leggi inique, sfruttavano i popoli e magari andavano a
“liberare” qualche Stato sovrano che chiedeva soltanto di vivere senza
ingerenze giudaico -americane.
Del resto, non è difficile da capire: se
nel mondo cristiano la chiesa dei Pentecostali decidesse di darsi al
terrorismo, qualcuno accetterebbe la definizione di terrorismo cristiano
in generale, oppure si pretenderebbe di precisare che solo un’infima
minoranza di questo mondo commette atti terroristici? Quindi se il terrorismo è sunnita, o meglio, Wahabita, perché mai tutti si affannano a definirlo islamico?
Certo, queste sottili distinzioni non possono certo essere comprese dai cerebrolesi di estrema destra, che hanno eletto la giudea Oriana Fallaci a loro icona, ma fra quelli che hanno l’ardire di definirsi Fascisti e Nazionalsocialisti, ci si aspetterebbe analisi politiche, storiche e religiose un tantino più precise, nonché una netta presa di distanza dagli elementi di cui sopra, i quali cercano miseramente visibilità sfruttando guerre di religione ed occasioni varie legate all’invasione migratoria che stiamo subendo.
A proposito delle ingerenze US-raeliane nel cosiddetto terrorismo, possiamo poi trovare, con una semplice ricerca in rete, notizie come la seguente:
http://islamshia.org/libia-arrestato-agente-mossad-imam-moscheadellisis/Certo, queste sottili distinzioni non possono certo essere comprese dai cerebrolesi di estrema destra, che hanno eletto la giudea Oriana Fallaci a loro icona, ma fra quelli che hanno l’ardire di definirsi Fascisti e Nazionalsocialisti, ci si aspetterebbe analisi politiche, storiche e religiose un tantino più precise, nonché una netta presa di distanza dagli elementi di cui sopra, i quali cercano miseramente visibilità sfruttando guerre di religione ed occasioni varie legate all’invasione migratoria che stiamo subendo.
A proposito delle ingerenze US-raeliane nel cosiddetto terrorismo, possiamo poi trovare, con una semplice ricerca in rete, notizie come la seguente:
Libia: arrestato agente del Mossad “Imam” di una moschea e predicatore ISIS
Le autorità libiche hanno arrestato
un “Imam” e predicatore di una moschea del gruppo terroristico DAESH
(ISIS) che ha poi confessato di essere un agente dei servizi segreti
israeliani, il Mossad. Secondo le autorità libiche il vero nome di
predicatore Abu Hafs è Benjamin Efraim, un cittadino israeliano che
opera in una delle unità speciali del Mossad che conducono operazioni di spionaggio nei paesi arabi e islamici.
Le autorità libiche hanno detto che la spia del Mossad ha iniziato la sua carriera in Libia, guidando un gruppo di 200 membri affiliato dell’ISIS e si poi è trasferito a Bengasi sotto la veste di predicatore.
Stando alle autorità libiche Abu Hafs aveva tentato di infiltrarsi in Egitto e alla guida di questo gruppo terroristico avevano minacciato di esportare la guerra nel paese arabo.
Quando il movimento terroristico di DAESH (ISIS) ha attaccato l’Iraq e conquistato Mosul tre anni fa, numerose fonti hanno parlato del ruolo di agenti del Mossad quali supervisori dei miliziani del gruppo terroristico takfiri.
Le autorità libiche hanno detto che la spia del Mossad ha iniziato la sua carriera in Libia, guidando un gruppo di 200 membri affiliato dell’ISIS e si poi è trasferito a Bengasi sotto la veste di predicatore.
Stando alle autorità libiche Abu Hafs aveva tentato di infiltrarsi in Egitto e alla guida di questo gruppo terroristico avevano minacciato di esportare la guerra nel paese arabo.
Quando il movimento terroristico di DAESH (ISIS) ha attaccato l’Iraq e conquistato Mosul tre anni fa, numerose fonti hanno parlato del ruolo di agenti del Mossad quali supervisori dei miliziani del gruppo terroristico takfiri.
Ovviamente, delle numerose fonti citate
nell’articolo, nessuna è mai giunta fino ai mezzi di comunicazione
occidentali, troppo presi dal montare la bufala del terrorismo
“islamico”!
E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, consiglio la lettura di qualche articolo di Maurizio Blondet, tipo questo:http://www.maurizioblondet.it/pentagono-pagato-falsivideo-al-qaeda-piu-altrifalsi/
E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, consiglio la lettura di qualche articolo di Maurizio Blondet, tipo questo:http://www.maurizioblondet.it/pentagono-pagato-falsivideo-al-qaeda-piu-altrifalsi/
Sullo stesso sito si possono vedere foto
di presunti terroristi dell’ISIS ai quali spuntano tatuaggi
dell’esercito USA e persino una stella di Davide al collo!
Ma anche volendo prescindere da tutto
questo, basterebbe analizzare i tanti attentati compiuti in Europa, per
capire che qualcosa non quadra nelle ricostruzioni dei mezzi di
“informazione”. Abbiamo già visto che questo terribile Stato Islamico è
nato esattamente in quei luoghi rasi al suolo e “liberati” dai criminali
USA e dai loro alleati: Iraq, parte della Siria, ed ultimamente Libia;
abbiamo anche visto che questi terroristi, stranamente, non attaccano in
alcun modo lo Stato di Israele, né le comunità ebraiche sparse in
Europa. Infine, abbiamo visto che la presunta guerra santa contro i
cristiani viene condotta dall’ISIS non selezionando gli obiettivi in
modo da colpire solo cristiani ed occidentali, ma uccidendo a casaccio
gente che popola Stati come Francia, Gran Bretagna e Spagna, ovvero
esempi di società multirazziali e multiculturali, ove sparare nel
mucchio equivale a colpire certamente anche persone africane, asiatiche
ed appartenenti a tutte le religioni, ivi compreso quell’Islam che i
terroristi dicono di amare.
Riferendomi all’attentato di Nizza, se
qualcuno si fosse preso la briga di verificare l’etnia delle vittime, si
sarebbe accorto che se non la metà, poco meno di essa era composta da
islamici e nordafricani vari, alcuni anche connazionali dello stesso
attentatore.
Ora, qualcuno potrebbe spiegarmi perché
questo terrorismo islamico fa tantissime vittime proprio fra gli stessi
islamici, mentre ne fa poche fra i cristiani e nessuna fra gli ebrei?
Infine, qualcuno potrebbe spiegarmi come si può conciliare l’idea di
cellule organizzate ed addestrate dall’ISIS, con il dilettantismo
dimostrato da quasi tutti i cosiddetti terroristi islamici? Possibile
che uno spauracchio così potente ed organizzato utilizzi decerebrati
totali, muniti non di armi vere, ma di coltelli da cucina, automezzi
regolarmente noleggiati, finte cinture esplosive, pistole ad aria
compressa e persino pistole sparachiodi? Qualsiasi delinquente di mezza
tacca sa bene come procurarsi un’arma da fuoco, così come chiunque con
una banale ricerca su internet potrebbe essere in grado di creare
dell’esplosivo… E noi dovremmo credere a cellule organizzate che si
recano ad un autonoleggio, con la loro carta di credito, per noleggiare
un mezzo con cui realizzare un attentato? E dovremmo credere che non
siano neppure in grado di procurarsi una pistola o un fucile, preferendo
un coltello da cucina?
In alcuni casi, se non si trattasse comunque di fatti drammatici che hanno portato alla morte di svariate persone, si potrebbe parlare di situazioni esilaranti, tipo quella raccontata in occasione di uno dei recenti attentati: i terroristi volevano noleggiare un enorme camion, ma dato che la carta di credito non garantiva la copertura, hanno optato per un piccolo furgone!
E questi sarebbero gli agenti di un potente e temibile Stato Islamico organizzato? Ma neppure nel film “I soliti ignoti” si possono vedere delle cretinate simili!
In alcuni casi, se non si trattasse comunque di fatti drammatici che hanno portato alla morte di svariate persone, si potrebbe parlare di situazioni esilaranti, tipo quella raccontata in occasione di uno dei recenti attentati: i terroristi volevano noleggiare un enorme camion, ma dato che la carta di credito non garantiva la copertura, hanno optato per un piccolo furgone!
E questi sarebbero gli agenti di un potente e temibile Stato Islamico organizzato? Ma neppure nel film “I soliti ignoti” si possono vedere delle cretinate simili!
Rimane da analizzare le persone di
questi attentatori; tutti i mezzi di informazione sono concordi nel
descriverli poco o nulla religiosi, alcuni pluripregiudicati per reati
comuni, spesso dediti all’alcool (cosa che li renderebbe non Islamici in
automatico!) e/o alla droga, appassionati di palestre e discoteche…
Peccato che l’estremista islamico tipico non abbia nulla a che fare con certi profili, i quali, spesso, caratterizzano proprio quegli elementi che i fanatici del Corano giustizierebbero all’istante se li avessero a tiro!
Chi sono questi elementi è presto detto: psicolabili che nulla hanno a che fare con la religione, eccitati da una certa propaganda martellante, che si improvvisano “eroi” dell’Islam per colorire una vita squallida da delinquenti… Falliti di ogni genere e tipo che per motivi più o meno reali hanno dei rancori nei confronti dello Stato che li ospita (o nel quale sono addirittura nati), e che compiono i loro atti criminali senza neppure sapere selezionare gli obiettivi scegliendo i presunti nemici di quell’Islam che fingono di rappresentare. In un paio di occasioni, qualcuno li ha imitati, cercando di investire con l‘auto dei fedeli islamici mentre uscivano da una Moschea… Ma i “media”, con molta rapidità, hanno escluso il terrorismo; si trattava di emulatori eccitati dai precedenti attentati.
Peccato che l’estremista islamico tipico non abbia nulla a che fare con certi profili, i quali, spesso, caratterizzano proprio quegli elementi che i fanatici del Corano giustizierebbero all’istante se li avessero a tiro!
Chi sono questi elementi è presto detto: psicolabili che nulla hanno a che fare con la religione, eccitati da una certa propaganda martellante, che si improvvisano “eroi” dell’Islam per colorire una vita squallida da delinquenti… Falliti di ogni genere e tipo che per motivi più o meno reali hanno dei rancori nei confronti dello Stato che li ospita (o nel quale sono addirittura nati), e che compiono i loro atti criminali senza neppure sapere selezionare gli obiettivi scegliendo i presunti nemici di quell’Islam che fingono di rappresentare. In un paio di occasioni, qualcuno li ha imitati, cercando di investire con l‘auto dei fedeli islamici mentre uscivano da una Moschea… Ma i “media”, con molta rapidità, hanno escluso il terrorismo; si trattava di emulatori eccitati dai precedenti attentati.
Ora, chiedetevi: come mai i primi, che
uccidono a casaccio, sono Islamici, mentre i secondi, che hanno
selezionato con cura l’obiettivo, sono solo squilibrati?
Rispondete…!
Carlo Gariglio - Segretario Nazionale Movimento Fascismo e Libertà
3 commenti:
Carlo Gariglio le faccio una confidenza : abbiamo perso la guerra ! Hanno vinto gli EBREI hanno in mano TUTTA l'economia TUTTA l'informazione ,il Duce diceva:"chi possiede le chiavi delle casseforti delle nazioni ne dirige anche la sua politica"O che li si caccia via o il cancro ci mangera'vivi non c'e'altra soluzione ,vedere il libro " il grande parassita"di Alfredo Bonatesta nel sito " un mondo impossible "
Andrea, non conoscevo questo libro e La ringrazio per avermelo fatto conoscere.
Romanamente
Andrea
Posta un commento