domenica 21 febbraio 2010

Prosegue la censura del pensiero libero

Internet, che preferisco sempre più come strumento di informazione e di approfondimento rispetto ai media tradizionali, mi informa di un fatto molto grave.


Sulla piattaforma “Il Cannocchiale” si è proceduto, e si sta ancora continuando, ad un oscuramento totale di tutti quei siti che sono considerati e dichiarati antisemiti. Come ben sa chi ha la capacità di usare ancora un minimo il cervello, questa definizione è estremamente elastica, estensibile a piacere da parte del potere e del mondo dell’informazione, e consistente in una sorta di categoria satanica all’interno della quale confluiscono non solo gli “antisemiti veri” – estremamente rari – ma anche tutte quelle persone che hanno osato manifestare il loro dissenso nei confronti della politica israeliana e dello Stato di Israele. Ragion per cui vengono chiusi siti di destra e siti di sinistra, siti di sezioni locali dei vari partiti politici così come blogs di semplici utenti, che hanno solo il torto di non avere le stesse idee di Gianfranco Fini, del nostro Ministro Israeliano con delega all’Italia, Franco Frattini, e della comunità ebraica. Quest’ultima, guarda caso, dimostra di vincere pure stavolta. Chi non ha la memoria troppo corta ricorderà sicuramente come un po’ di tempo fa fu proprio la stessa comunità ebraica a strillare all’allarme antisemitismo per un presunto blog antisemita che, se la memoria non mi inganna, era ospitato proprio su Il Cannocchiale. Cosa diceva questo pericolosissimo sito? Elencava tutti quei docenti universitari e uomini della cultura che avevano espresso palesemente e volontariamente (si noti: volontariamente!) il loro sostegno ad Israele. Quale crimine aver osato riprendere le entusiastiche adesioni dei sionisti! Comunque sia, tanto bastò per gridare al reato di lesa maestà. Del povero malcapitato, che venne letteralmente massacrato (per ora solo dal punto di vista mediatico) non se ne seppe più nulla: che sia stato deportato in Palestina?


In quell’occasione ricordo che si teorizzò non solo la cancellazione di tutti i blogs e siti antisemiti, ma anche metodi più orwelliani. Come, tanto per fare un esempio, la memorizzazione degli indirizzi ip statici (vale a dire quegli indirizzi ip mediante i quali è possibile procedere alla localizzazione geografica del pc) e il divieto, per queste utenze, di aprire altri siti, blogs, o anche solo di accedere alla rete internet. Insomma: tutti gli utenti scomodi, che magari hanno il solo torto di denunciare l’olocausto che quotidianamente si perpetra ai danni dei palestinesi, verranno ben presto inseriti in una apposita lista nera che avrà come primo importante obiettivo quello di impedir loro di esprimere il loro punto di vista. In seguito si potranno escogitare sempre nuove e più crudeli punizioni contro questi pericolosi sovversivi.


Il Cannocchiale, un importante network internet italiano, sembra si sia completamente adattato a questa politica. Che sia stato colpito quel sito piuttosto che quell’altro è solo una casualità: stanno cercando tutti i siti, ma proprio tutti, che non abbiano un “Viva Israele” o una bandiera israeliana in homepage. Il tutto nel più assoluto silenzio dei media, dei politici e dell’opinione pubblica. La censura si potrà presto abbattere su ognuno di noi, e su di noi di Fascismo e Libertà in particolare. Noi, che siamo uomini liberi e vogliamo continuare ad esserlo, possiamo solo lanciare l’allarme. Anche se sappiamo che, quando verrà il nostro turno, in nostra difesa non verrà nessuno.

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