martedì 3 novembre 2009

L'intervista più bella del mondo

Quella che vi presento in questo articolo è un’intervista che mi riempie di soddisfazione, non tanto per le cose in essa contenute, ma per la sua genesi e realizzazione; chi avrà la fortuna di visitare dal 31 ottobre al 4 novembre questo link: http://www.rivistaonline.com/Rivista/ArticoliPrimoPiano.aspx?id=6063 la potrà vedere direttamente ospitata sul sito della rivista online che l’ha pubblicata… Ma gli altri non temano, perché la troveranno inserita in fondo a questo articolo, nonché rappresentata fotograficamente nella stessa veste in cui è uscita online.

Qualcuno comincerà a chiedersi che cosa si celi dietro questa strana intervista e perché la sua pubblicazione online è stata limitata a soli 5 giorni, ed io, per soddisfare la sete di conoscenza dei miei (pochi) lettori, mi accingo ad informavi a proposito di questa strana e, per certi versi, squallida storia di giornalismo comunista.

Nel lontano 2005, cercando casualmente sul motore di ricerca Google qualcosa che riguardasse la mia persona, mi imbattei in una “intervista a Carlo Gariglio”, rilasciata ad un giornalista che non avevo mai sentito nominare e pubblicata su una rivista online a me sconosciuta… Preso dalla curiosità mi precipitai ad esaminarla e, con mia somma sorpresa, scoprii che era un’intervista inventata di sana pianta dal solito mitomane e malato di mente comunista, ovvero uno dei tanti che campano cercando di diffamare e rovinare il prossimo nel nome dell’antifascismo militante.

Costui, essendo privo di argomenti come tutti i comunisti della storia, invece di contattarmi ed intervistarmi sul serio, preferì inventarsi una serie di assurdità, condite con scurrilità varie, da mettermi in bocca per giustificare la sua paranoia comunista; dulcis in fundo, terminava la sua porcata incollando un pistolotto firmato dalla solita “partigiana che scende dai monti”, comunista, divenuta dopo la guerra deputata pagata a peso d’oro per raccontare ai gonzi le solite storielle resistenzialiste. Più precisamente, data la scarsa fantasia fornitagli da Madre Natura, il compagno giornalista copiò integralmente una vera intervista rilasciata dal sottoscritto al Dott. Enrico Oliari, leader dei cosiddetti gay-lib, ovvero quella parte del mondo gay che parteggia per la destra; tale intervista è ancora oggi visibile sul sito del Dott. Oliari: http://www.oliari.com/interviste/gariglio.html. Ma essendosi la suddetta intervista svolta su binari di assoluta correttezza e non potendo così additare al pubblico ludibrio il Fascista tanto odiato, il compagno giornalista decise di taroccarla nel peggiore dei modi, ossia inserendo qua e là dei termini volgari che non ho mai pronunciato in vita mia, tipo “culattoni”, ed inventando del tutto domande e risposte dalle quali si evinceva che il sottoscritto avrebbe definito i Giudici “tutti bastardi, ebrei e comunisti”, ovvero una definizione che neppure un demente oserebbe dare in una pubblica intervista, al di là di quello che dovesse realmente pensare a proposito. A mo’ di ciliegine sulla torta il compagno scribacchino aggiunse anche, sempre a nome mio, qualche insulto e minaccia ai danni degli elettori di AN, nonché un discorso sconnesso volto a difendere uno dei tanti nazisti accusati di avere compiuto stragi ai danni della popolazione italiana durante la guerra, benché io mai avessi parlato di quel caso specifico…

Credeva così il partigiano giornalista di essersi guadagnato l’assunzione presso “Repubblica”, nonché di avere messo nei guai il sottoscritto, descrivendolo come un rozzo ignorante capace solo di pronunciare discorsi sconclusionati, volgari e minacciosi… Magari nella sua fantasia malata di povero comunista sognava una denuncia ai miei danni da parte di qualche suo compagno importante o di qualche toga rossa offesa dai “miei” insulti… Ma aveva fatto i conti senza l’oste, dato che non appena mi accorsi della falsa intervista, mi precipitai a denunciare il fatto alla Magistratura. Francamente temevo che tutto sarebbe finito come al solito, ovvero con qualche solerte PM rosso di Asti pronto ad archiviare la mia denuncia, ma stranamente, almeno per una volta, alle toghe rosse astigiane sfuggì la mia querela ed il compagno giornalista venne rinviato a giudizio!

Accortosi che per una volta il “soccorso rosso” giudiziario stava venendo meno, l’eroico giornalista comunista decise di venire a patti con l’odiato Fascista da abbattere: mi fece contattare da un avvocato, che mi propose di ritirare la denuncia in cambio di ben due interviste riparatrici, una da pubblicarsi sul periodico telematico che già pubblicò quella falsa, probabilmente ad insaputa del direttore, ed una su un periodico cartaceo non meglio identificato.
Divertito dalla cosa, risposi al partigiano che avrebbe dovuto pagare ben di più per il suo squallido comportamento… E così, fra un’offerta ed una richiesta, dopo alcuni mesi di trattative ed udienze in Tribunale, il giornalista rosso (di rabbia, questa volta) si decise a pagare al sottoscritto 1500 Euro e si impegnò a fare pubblicare un’intervista vera sul periodico telematico incriminato… La promessa di pubblicare anche su un giornale cartaceo, come ogni promessa di comunista, svanì nel nulla.

E siamo arrivati all’intervista che segue, che il direttore del periodico, probabilmente per non farsi troppo sporcare il sito dalla presenza di un Fascista, ha deciso di limitare a 5 soli giorni di pubblicazione… Errore mio quello di fidarmi della parola di un comunista senza farmi mettere in forma scritta l’impegno a tenere l’intervista sul sito in archivio per sempre… Ma la soddisfazione di vedere il compagno giornalista partigiano rifugiarsi sulle montagne con le pive nel sacco ed il portafoglio alleggerito è impagabile, così come è impagabile vedere i salti mortali di quanti prima ti offrono un intervista e poi, per paura ed odio politico, la limitano a 5 giorni di pubblicazione.

Qualora qualcuno di noi avesse mai dei dubbi a proposito della necessità di estirpare dalla faccia della terra il cancro comunista per permettere a tutti di vivere sereni ed in pace, certe esperienze non fanno che fortificare le nostre convizioni: non si può lasciare campo libero a questi sudici personaggi, campioni di vigliaccheria, immoralità, falsità e cattiveria allo stato puro, che purtroppo nel corso degli anni si sono annidati come batteri nei settori più importanti della vita quotidiana, quali magistratura, giornalismo, scuola ed università.

[Primo Piano - interni]
Intervista a Carlo Gariglio
di Riccardo Castagneri
31/10/2009

Dopo una richiesta di rettifica arrivata al nostro giornale, pubblichiamo un’intervista a Carlo Gariglio, rappresentante del movimento politico fascismo e libertà. L’intervista, di Riccardo Castagneri, riporta il pensiero politico e le opinione del dottor Carlo Gariglio che lasciamo alla valutazione dei lettori di rivist@. In un precedente articolo, sempre ad opera di Riccardo Castagneri, le opinioni riportate non erano conformi a quanto sostenuto dal movimento politico fascismo e libertà e dal suo rappresentante.

RC: Dottor Gariglio,Nelle ultime consultazioni lei ha invitato gli iscritti e i simpatizzanti di Fascismo e Libertà all’astensione al voto. Come pensa di poter sostenere le vostre rivendicazioni e di poterli rappresentare democraticamente?
CG: E quale alternativa avevamo? Quando si vive in una società mafiosa, ove si scontrano una coalizione di mafiosi antifascisti di sinistra ed una coalizione di mafiosi antifascisti di destra, che alternativa hanno quelli che, come noi, amano definirsi fascisti ed antimafiosi? Dovremmo forse scegliere di votare per il meno antifascista? Un fascista con un minimo di amor proprio non può votare per chi si vanta di essere antifascista, anche a costo di non essere rappresentato in alcun modo nella politica odierna.

RC: Per quale motivo ritiene che oggi sia possibile essere fascisti e quali sono i motivi che vi portano a prendere drasticamente le distanze dagli altri movimenti dell’estrema destra?
CG: Potrei ribaltare la domanda: per quale motivo non dovrebbe essere possibile oggi essere fascisti? Se la sua obiezione riguarda la data di nascita dell’ideologia, le ricordo che comunismo, socialismo, liberalismo e dottrine varie sono tutte più antiche del fascismo; se, invece, voleva sottintendere qualcosa a proposito dei risultati ottenuti, Le ricordo che il tanto vituperato fascismo prese in mano un’Italia ferita da una I Guerra Mondiale vinta senza godere dei riconoscimenti promessi dagli alleati, nonché sconvolta dal cosiddetto “biennio rosso” (il periodo storico in cui socialisti e comunisti misero a ferro e fuoco l’Italia nel tentativo di trasformarla in un soviet sull’esempio della rivoluzione bolscevica in Russia), e la seppe trasformare in un Paese moderno, con una legislazione sociale a tutela delle classi deboli che ci invidiò il mondo intero, con istruzione e sanità gratuite, con diritto alla proprietà della casa per tutti i lavoratori e con un’espansione di infrastrutture mai più eguagliata. Oggi molti hanno la faccia tosta di dirsi comunisti, benché il comunismo ovunque sia giunto al potere ed in qualsiasi epoca storica, non ha mai prodotto altro all’infuori di Gulag, stermini, privazioni della libertà, guerre e miseria… Circa l’estrema destra, la risposta è molto semplice: non abbiamo nulla a che fare con “lorsignori” perché il fascismo non è mai stato di destra, ed anzi, se va a leggersi il primo programma fascista del 1919, lo si potrebbe collocare persino a sinistra! La favoletta del fascismo al soldo di borghesi e capitalisti per soggiogare le classi operaie deriva dai soliti cialtroni che hanno mistificato tutta la storia degli ultimi 90 anni; il fascismo non fu altro che una forma di socialismo nazionale, ovvero un socialismo epurato dalle tante cretinate internazionaliste del marxismo… Non a caso il fascismo legiferò un Ventennio a favore delle classi umili e meno abbienti, limitando notevolmente le pretese della borghesia rapace e sfruttatrice ed arrivando persino a socializzare le imprese. Sarà forse per questo motivo che i migliori alleati dei sedicenti “partigiani” furono proprio gli industriali del Nord Italia, i quali vennero ripagati dai loro compagni di merende del CLN con l’abolizione immediata della Legge sulla socializzazione?

RC: Ci sono state in passato o ci saranno in futuro delle intese con il PDL di Berlusconi e Fini?
CG: Dato che, come accennavo prima, noi non abbiamo nulla a che fare con la destra, sia essa estrema, sociale, moderata o come diavolo la vogliono chiamare, non abbiamo mai avuto, né mai avremo, qualcosa a che fare con il PDL o con i suoi alleati occulti dei vari Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Azione Sociale ed altri, ovvero con quanti fingono di rifiutare il berlusconismo per poi venire a patti con il duo Berlusconi – Fini in cambio di qualche sgabello ed un piatto di lenticchie. Senza contare la pregiudiziale antifascista che costoro amano sbandierare…Certo, a volte non possiamo fare a meno di notare che a fronte del rischio di essere governati da personaggi come Prodi, Di Pietro, Veltroni, Franceschini ed altri, persino un uomo come Berlusconi può apparire un salvatore della Patria ed assurgere al ruolo di statista… Ma da questo a sostenerlo ce ne passa!

RC: Pur condividendo gli attacchi a mafie, massonerie, scandali e malapolitica, davvero è convinto che il ventennio sia totalmente immune da colpe ed errori?
CG: L’ho mai detto? Se il fascismo viene guardato con occhi onesti e non con l’ottica menzognera dei vecchi stalinisti che lo combatterono non per amore di democrazia, ma per trasformare la nostra povera Italia in una colonia dell’URSS, il bilancio di 20 anni di governo non può che essere largamente in attivo. Le opere pubbliche ancora oggi in piedi ed i pochi diritti rimasti ai lavoratori ed ai poveri provengono tutti dal fascismo, mentre 64 anni di “democrazia” cosa hanno portato? Scandali, ruberie, tangenti, mafia (estirpata dal fascismo e riportata dagli “alleati” al potere in tutto il sud Italia fin dal primo giorno del loro sbarco), tasse astronomiche, ticket sulle medicine e sulle prestazioni sanitarie, pensioni da fame, corruzione in ogni campo della vita sociale…Devo continuare?

RC: Converrà che nelle amministrative di giugno 2009, avete raggiunto un risultato significativo in due soli paesini dell’astigiano. Come pensa che possa essere recepito il messaggio che Fascismo e Libertà è, come dire, un movimento nazionale?
CG: Noto con piacere che si è informato sui nostri risultati elettorali… Bene, ma come al solito l’informazione è lacunosa, perché dimentica di ricordare che siamo stati sì presenti in 4 piccoli comuni (3 dell’astigiano ed uno del torinese), ma che saremmo anche stati presenti con pieno diritto alle elezioni Provinciali di Torino (cioè di una provincia con 2 milioni e mezzo di abitanti), nonché ad un’altra comunale di un piccolo paesino del milanese… Dico saremmo perché, essendo l’Italia una finta democrazia ed un vero regime mafioso – partigiano, un gruppuscolo di magistrati torinesi della Corte d’Appello (le solite toghe rosse in servizio permanente ed effettivo) ha pensato bene di cacciare via la nostra lista dalle provinciali ritenendo il nostro simbolo illegale… E questo nonostante sia lo stesso simbolo che è stato consacrato del tutto legittimo da un’apposita Sentenza del Consiglio di Stato del 1994… Nonché lo stesso simbolo che è stato ritenuto legittimo per il Comune di Brozolo, che sempre in provincia di Torino è! Dunque è bene tenere presente che le liste MFL presenti alle elezioni sono solo una piccola parte di quelle presentate, dal momento che ogni anno prefetti e vice prefetti corrotti, nonché magistrati partigiani, si divertono a sabotare le nostre liste per guadagnarsi benemerenze da parte del mafioso regime antifascista. In ogni caso, nonostante l’artiglieria pesante utilizzata dal regime, dal 1999 ad oggi il MFL è riuscito ad essere presente in varie elezioni amministrative delle province di Asti, Torino, Como, Pavia, Brescia, Roma, Isernia, Campobasso, Sassari, Cosenza, ottenendo anche l’elezione di vari consiglieri comunali (alcuni tuttora in carica) in provincia di Asti, Torino, Isernia, Campobasso e Sassari. Non saremo il PDL o il PD, ma ci siamo… E questo nonostante i sabotaggi da “Repubblica delle Banane”, il cui resoconto è puntualmente riportato sul mio blog: www.lavvocatodeldiavolo.biz

RC: Molto spesso denunciate pubblicamente atti di sabotaggio nei confronti delle vostre liste elettorali e limitazioni dei vostri diritti politici: a cosa vi riferite?
CG: Un primo accenno lo ha già avuto a proposito dell’illegittima esclusione dalla provinciali di Torino. Un altro esempio, di rara gravità, posso farlo a proposito del Comune di Nosate (MI). Lì, in occasione delle ultime elezioni, la Commissione Elettorale ha correttamente valutato la legittimità della lista MFL e del relativo simbolo, approvando entrambi ed inserendoci nel sorteggio per il numero d’ordine della lista. Ma ben 15 giorni dopo, su sollecitazione addirittura del Prefetto di Milano (il quale non ha un simile potere, è bene saperlo), la commissione si è nuovamente riunita stracciando la precedente decisione ed eliminando dalle elezioni la nostra lista! Tutto questo, mi ripeto, accade in spregio a Leggi e Sentenze stesse della giustizia penale ed amministrativa, in quanto fin dal 1992 le Procure della Repubblica Italiana interpellate, hanno sancito che il MFL è un movimento del tutto legittimo, con uno Statuto ed un programma democratici e che nulla abbiamo a che fare con i reati previsti dalla XII Disposizione Transitoria della Costituzione e dalla cosiddetta “Legge Scelba”, mentre i TAR di Lazio e Sicilia hanno sancito, imitati poi dal Consiglio di Stato, la nostra piena legalità anche dal punto di vista del contrassegno elettorale. Ciò nonostante, ogni nostra apparizione alle elezioni mobilita l’apparato dello Stato con il solo ed unico fine di limitare il più possibile la presenza elettorale e propagandistica del MFL, azioni che non esito a definire attuate con modalità mafiose… Presenza che, è utile sottolineare, ci sarà sempre impedita per quanto riguarda le elezioni nazionali ed europee, in quanto, nei modi a parer mio non democratici degli apparati del Ministero, che decidono a proposito dei contrassegni che vengono depositati in quelle occasioni, hanno sempre respinto il nostro simbolo, incuranti persino della già citata Sentenza del Consiglio di Stato del 1994, la quale venne promulgata proprio su richiesta dello stesso Ministero dell’Interno! E questo perché accade? Perché le decisioni del Ministero in tema di contrassegni elettorali sono inappellabili! Ovvero, non esiste organo superiore a cui proporre appello, cosa che è largamente anticostituzionale…Persino i TAR sono stati prezzolati a questo squallido fine, infatti dal 2005, su indicazione del Consiglio di Stato, tutti i ricorsi pre-elettorali di piccoli partiti o liste scomode come la nostra vengono bocciati con la motivazione che vanno riproposti DOPO le elezioni, al fine di chiederne l’annullamento e la ripetizione… Si può Immaginare da solo quante possibilità ci sono per un piccolo movimento di vedersi riconoscere giustizia tramite l’annullamento e la ripetizione di un’elezione nazionale, europea, regionale o anche solo provinciale! Ovviamente, se a ricorrere è il PDL, il TAR finge di non ricordare la direttiva del 2005 e riammette la lista, come accaduto per le provinciali di Savona del giugno scorso! E vi stupite ancora se qualcuno, di fronte alla scelta fra un regime all’acqua di rose come quello del Ventennio ed un regime mafioso – partigiano impostoci dalle baionette straniere, osa preferire il primo, ove almeno nessuno si riempiva la bocca di vuote parole tipo “libertà”, “democrazia” e “diritti costituzionali”?

RC: Il suo è comunque un attacco a ministeri, magistratura, alte cariche dello Stato. Un attacco senza quartiere alle istituzioni.
CG: La cosa le pare strana? Noi non facciamo altro che denunciare cose tristi e reali, che chiunque può verificare anche solo visionando sul nostro sito le varie Sentenze disattese che legittimano la nostra esistenza (http://www.fascismoeliberta.info/phpf/viewpage.php?page_id=6) Dovremmo forse accettare supinamente, come fa la maggior parte di questo popolo di rimbecilliti dal Grande Fratello e Face Book, di vivere in una dittatura illiberale camuffata da democrazia?

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