mercoledì 18 marzo 2009

Se fossi di destra farei un monumento a Soru


Se io fossi di destra farei un monumento a Renato Soru. No, no, non si stupiscano i lettori: il mio non è un intento apologetico, bensì una semplice constatazione. E cioè che un solo uomo, Soru per l’appunto, è riuscito a terremotare l’intera sinistra nazionale come nemmeno Berlinguer o Craxi erano riusciti a fare, tanto da spingere alle dimissioni quel molliccio di Veltroni (unico geniaccio della politica italiana che, dalla fusione di due partiti, non è riuscito a crearne nemmeno uno).

Tutto cominciò qualche mesetto fa. L’Unità è in grave crisi, mancano i soldi per andare avanti, il giornale non vende più, tanti “giornalisti” stanno per essere messi sulla strada. Arriva il mitico Soru: “Compro tutto io! Ci penzu deu!” dice il nuovo paladino della sinistra.

Ovviamente, se a comprare un giornale poco prima della campagna elettorale fosse stato Berlusconi c’è solo da immaginare i girotondi, le manifestazioni e gli scioperi serrati che ne sarebbero seguiti: è un tiranno, è un dittatore, compra tutto e tutti! Invece Soru no: lui non è lo sporco sfruttatore capitalista, lui è l’uomo che risolleverà l’intera sinistra.

Soru compra l’Unità e ci mette qualche soldino, tanto per tirare a campare: così anche il giornale tradizionalmente più estremista del panorama italiano, L’Unità, può fungere da cassa di risonanza per la propaganda elettorale delle elezioni che ci saranno di lì a poco. Passa qualche mesetto e i soldi finiscono: ci vogliono 7 milioni di euro circa. Ma Soru, incredibilmente, non li ha. L’Unità è nuovamente sull’orlo del baratro. Come è possibile? Ma Soru non aveva messo un sacco di soldi poco prima? Si, si, ci dicono, ma la falla era talmente grande che non si poteva tappare col ditino di Renato: servono altri liquidi. Va bene, dice lui. Li metto ma si deve tagliare il personale, gli stipendi, i collaboratori esterni, si deve ridimensionare il giornale. Vabbè, dico io... L'Unità non ci mancherà: riusciremo a non piangere stanotte. Insomma, clamorosamente (per i sinistri) Soru si comporta proprio come un vero e proprio capitalista… Certo che a leggere certe cose che sono comparse su qualche sito, risalenti solo a qualche mese fa, c’è da compatire i tanti deficienti che parlavano di Soru come “l’uomo della Provvidenza”. Ma bisogna comprenderli: sono eternamente alla ricerca di nuovi miti e di nuovi capi a cui votarsi religiosamente. Fidel Castro, Obama, Chavez, Soru, Veltroni: basta che sia. I sinistri sono di bocca buona (radical chic e salotti alla moda) ma non sottilizzano eccessivamente.

E poi il colpo di teatro. Sconfitta clamorosa alle elezioni regionali, terremoto nel PD e Veltroni a casa, con rifondazione di tutto il Partito.

Geniaccio di un Soru. Manco Berlusconi nei suoi sogni osava sperare tanto. Vuoi vedere che adesso dicono che, sotto sotto, c’è di mezzo lui?

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