domenica 22 marzo 2009

Umorismo ebraico

Adiv, negozio di Tel Aviv, sta facendo in questi mesi dei grandissimi affari. Tantissimi soldati di quello che viene descritto come l’esercito più morale del mondo si recano qui, in questa attività commerciale che funge anche da stamperia, per comperare delle magliette. Ma non sono magliette normali. Sono le magliette con le quali i soldati, reduci dalle loro imprese contro gli indifesi di Gaza, testimoniano le azioni compiute, con le quali vantarsi con gli amici.

“One shot one kill” era un vecchio motto degli eserciti, che in queste magliette viene stravolto: “One shot two kills”. Un colpo, due uccisioni. Ad accompagnare la scritta la foto di una donna incinta vestita di nero, il volto coperto dal burqa musulmano, in mano un fucile. Il messaggio è chiaro: se uccidi una donna incinta ne fai fuori due con un colpo solo.

In un’altra maglietta un bambino palestinese morto, e la mamma che piange accanto: “Better use Durex”. Era meglio se usavi il preservativo, mamma palestinese. In teoria, dovrebbe far ridere.

“Confirm your kill” è la scritta di una maglietta: spara un colpo di pistola alla tempia del nemico, per accertarti di averlo ucciso.

Smaller harder”: più è piccolo, e più è difficile farlo fuori. Nel disegno un bambino palestinese.

Ironia anche nella t-shirt che richiedono i soldati del Levi Battalion: “Scommetti che sarai violentata?” Nella didascalia una donna malmenata e picchiata, e sopra un soldato dell’eroico esercito dell’unica democrazia del Medio Oriente.

L’ironia ebraica è sempre divertente quando tratta dei goym e degli arabi bastardi. Dovrebbe far ridere, almeno in teoria. Quel che è certo è che i soldati del moralissimo esercito le indossano volentieri, e per Adiv gli affari vanno a gonfie vele.

Educazione all’odio ed alla barbarità: i piccoli israeliani crescono leggendo il Talmud, addestrandosi con il fucile, scrivendo gli insulti ai bambini palestinesi sui missili che poi verranno gentilmente “regalati” a questi ultimi; diventati uomini compiono le loro incursioni su Gaza cecchinando i bambini, radendo al suolo le case, bloccando le donne palestinesi incinte ai valichi di uscita per ore interminabili, sparando i pescatori di Gaza che sconfinano oltre le tre miglia di mare (in teoria dovrebbero arrivare a ben 18 miglia per poter pescare), uccidendo i contadini che si avventurano a coltivare i loro campi, provando armi nuove e pericolosissime, che i medici palestinesi non sanno come curare.

Compriamo qualcuna di queste magliette e mandiamole ai vari Frattini, ai Ronchi, ai Storace, e più in generale a tutti coloro che hanno avuto la faccia tosta, mentre Israele inceneriva Gaza, di manifestare con striscioni del tipo “Con Israele per la pace”: sarebbe un bel regalo…

Massacrano un popolo inerme, nell’indifferenza e nella paura del mondo, e ci scherzano pure sopra.

Nessun commento: