La storia, tutta sarda, di cui scrivo oggi, parte da una data importante: 10 luglio 2008. In quella giornata, con un Protocollo di Intesa, l’ex Presidente della Regione Renato Soru impegnava il Presidente del Consiglio Berlusconi alla realizzazione di un’opera importante non solo per il nord Sardegna, ma per tutta l’isola e per tutti i sardi: la strada a quattro corsie Olbia – Sassari. Un percorso che, come sa bene chi quella strada la percorre spesso, è particolarmente pericoloso e mortale; tanti sono gli automobilisti che, su quella strada altamente trafficata, stretta, con tanti incroci a raso e poca visibilità, hanno tragicamente perso la vita.
L’intesa del 10 luglio dell’anno scorso si traduce, all’incirca un mese e mezzo dopo (per la precisione il 29 agosto), in una ordinanza che è firmata proprio dal Presidente del Consiglio Berlusconi, con la quale il Governo e la Regione Sardegna si impegnano, in tempi il più possibile brevi, alla realizzazione di quella strada. E’ un’altra delle vittorie politiche sia di Renato Soru, che può portare un fiore all’occhiello del suo lavoro come Governatore della Sardegna, sia di Berlusconi, che conta così di ammodernare al meglio l’isola sarda che dovrà ospitare i lavori per il vertice G8. I soldi, del resto, ci sono: 10 milioni di euro presi dai fondi FAS (Fondo per le Aree Sottoutilizzate), con i quali si interverrà anche per la S.S. 125 (l’Orientale Sarda), la messa in sicurezza del ponte di Su Riu Podrongianus, la nuova stazione ferroviaria di Olbia e il miglioramento del porto di Porto Torres.
Due giorni fa, però, arriva la “tranvata” tutta italiana: il CIPE (Comitato Italiano per la Programmazione Economica), l’organo che stabilisce dettagliatamente come impegnare i fondi statali e in quali infrastrutture, non ha inserito la Olbia-Sassari nelle opere che dovranno essere costruite al più presto. E dato che la Regione non è in grado, allo stato attuale, di reperire fonti di finanziamento alternative, la Olbia-Sassari (71 chilometri di strada a quattro corsie, divisi in una decina di lotti), molto semplicemente, slitta a data da destinarsi. In sostanza: non si farà.
La nuova strada del nord Sardegna era (ed è!), per la nostra Isola, importantissima, una scelta storica per la Sardegna: non solo si modifica, in meglio, una pericolosissima strada che ha causato tantissimi incidenti stradali, con morti e feriti, ma si sarebbero collegati i due aeroporti di Olbia e di Alghero, i due porti (Olbia e Porto Torres), e due capoluoghi importanti come Sassari ed Olbia. Il tutto permettendo alla Sardegna di presentarsi al meglio per il G8.
Ma quali sono le opere per le quali il CIPE ha dato il via libera per l’immediata esecutività dei lavori? A leggere bene si capisce che, per la Sardegna, è prevista solo la metropolitana di Cagliari (attesissima anche questa), che era “in cantiere” già da tempo. La stragrande maggioranza dei soldi, ancora una volta, vanno al nord. C’è la nuovissima autostrada che collegherà Brescia, Bergamo e Milano; c’è la tangenziale di Milano; c’è Malpensa; c’è la Brescia-Padova. Unico comun denominatore: tutte opere per il nord, che vanno ad intervenire su aree produttive ed industriali spesso e volentieri particolarmente riconoscenti, elettoralmente parlando, per la Lega Nord e per Forza Italia. Per il sud solo un’altra opera: il ponte sullo stretto di Messina, che sarà finanziato con più di un miliardo di euro.
Insomma, su circa 18 miliardi di euro che il Governo stanzia per le infrastrutture (che sono importantissime per una Nazione che voglia dirsi civile e moderna, ancor più con la crisi economica mondiale) di tutta Italia, al sud ed alla Sardegna vanno solo le briciole. Tutto il resto va al nord, o per ringraziare gli elettori di Berlusconi e Bossi, o per opere pubbliche di difficile e lunghissima realizzazione come il ponte sullo Stretto. Tra tante, la Olbia-Sassari era una occasione ghiottissima per la Sardegna: non solo migliorare la viabilità sarda, ma anche dare lavoro ed occupazione per i lavoratori e le imprese sarde nell’immediato, specialmente nel periodo di una situazione economica difficile che tocca anche la Sardegna.
Già tanti elettori e politici sardi protestano. Ora si tratta di vedere come si comporterà Cappellacci. Farà la voce grossa con colui che, mettendo in campo tutta la sua formidabile macchina propagandistica ed elettorale lo ha portato sul più alto scranno della Sardegna, oppure chinerà la testa? E si che Berlusconi, in diversi comizi pro-Cappellacci che lo avevano portato sull’Isola, aveva anche ventilato il voto di scambio nelle appena passate elezioni regionali, parlando di fondi per la Sardegna che il Governo nazionale era pronto a sbloccare immediatamente in caso di vittoria del centro-destra. E tanti elettori sardi, pensando che avere un Governo regionale con lo stesso colore politico di quello nazionale sarebbe stato vantaggioso per l’Isola sarda, hanno votato Cappellacci anche e soprattutto per questo.
Staremo a vedere. Nell’immediato ho comunque una certezza: che il sud e la Sardegna sembrano proprio non essere tra i primi pensieri di questo Governo. Alla faccia di Cappellacci e del “Governo amico”.
L’intesa del 10 luglio dell’anno scorso si traduce, all’incirca un mese e mezzo dopo (per la precisione il 29 agosto), in una ordinanza che è firmata proprio dal Presidente del Consiglio Berlusconi, con la quale il Governo e la Regione Sardegna si impegnano, in tempi il più possibile brevi, alla realizzazione di quella strada. E’ un’altra delle vittorie politiche sia di Renato Soru, che può portare un fiore all’occhiello del suo lavoro come Governatore della Sardegna, sia di Berlusconi, che conta così di ammodernare al meglio l’isola sarda che dovrà ospitare i lavori per il vertice G8. I soldi, del resto, ci sono: 10 milioni di euro presi dai fondi FAS (Fondo per le Aree Sottoutilizzate), con i quali si interverrà anche per la S.S. 125 (l’Orientale Sarda), la messa in sicurezza del ponte di Su Riu Podrongianus, la nuova stazione ferroviaria di Olbia e il miglioramento del porto di Porto Torres.
Due giorni fa, però, arriva la “tranvata” tutta italiana: il CIPE (Comitato Italiano per la Programmazione Economica), l’organo che stabilisce dettagliatamente come impegnare i fondi statali e in quali infrastrutture, non ha inserito la Olbia-Sassari nelle opere che dovranno essere costruite al più presto. E dato che la Regione non è in grado, allo stato attuale, di reperire fonti di finanziamento alternative, la Olbia-Sassari (71 chilometri di strada a quattro corsie, divisi in una decina di lotti), molto semplicemente, slitta a data da destinarsi. In sostanza: non si farà.
La nuova strada del nord Sardegna era (ed è!), per la nostra Isola, importantissima, una scelta storica per la Sardegna: non solo si modifica, in meglio, una pericolosissima strada che ha causato tantissimi incidenti stradali, con morti e feriti, ma si sarebbero collegati i due aeroporti di Olbia e di Alghero, i due porti (Olbia e Porto Torres), e due capoluoghi importanti come Sassari ed Olbia. Il tutto permettendo alla Sardegna di presentarsi al meglio per il G8.
Ma quali sono le opere per le quali il CIPE ha dato il via libera per l’immediata esecutività dei lavori? A leggere bene si capisce che, per la Sardegna, è prevista solo la metropolitana di Cagliari (attesissima anche questa), che era “in cantiere” già da tempo. La stragrande maggioranza dei soldi, ancora una volta, vanno al nord. C’è la nuovissima autostrada che collegherà Brescia, Bergamo e Milano; c’è la tangenziale di Milano; c’è Malpensa; c’è la Brescia-Padova. Unico comun denominatore: tutte opere per il nord, che vanno ad intervenire su aree produttive ed industriali spesso e volentieri particolarmente riconoscenti, elettoralmente parlando, per la Lega Nord e per Forza Italia. Per il sud solo un’altra opera: il ponte sullo stretto di Messina, che sarà finanziato con più di un miliardo di euro.
Insomma, su circa 18 miliardi di euro che il Governo stanzia per le infrastrutture (che sono importantissime per una Nazione che voglia dirsi civile e moderna, ancor più con la crisi economica mondiale) di tutta Italia, al sud ed alla Sardegna vanno solo le briciole. Tutto il resto va al nord, o per ringraziare gli elettori di Berlusconi e Bossi, o per opere pubbliche di difficile e lunghissima realizzazione come il ponte sullo Stretto. Tra tante, la Olbia-Sassari era una occasione ghiottissima per la Sardegna: non solo migliorare la viabilità sarda, ma anche dare lavoro ed occupazione per i lavoratori e le imprese sarde nell’immediato, specialmente nel periodo di una situazione economica difficile che tocca anche la Sardegna.
Già tanti elettori e politici sardi protestano. Ora si tratta di vedere come si comporterà Cappellacci. Farà la voce grossa con colui che, mettendo in campo tutta la sua formidabile macchina propagandistica ed elettorale lo ha portato sul più alto scranno della Sardegna, oppure chinerà la testa? E si che Berlusconi, in diversi comizi pro-Cappellacci che lo avevano portato sull’Isola, aveva anche ventilato il voto di scambio nelle appena passate elezioni regionali, parlando di fondi per la Sardegna che il Governo nazionale era pronto a sbloccare immediatamente in caso di vittoria del centro-destra. E tanti elettori sardi, pensando che avere un Governo regionale con lo stesso colore politico di quello nazionale sarebbe stato vantaggioso per l’Isola sarda, hanno votato Cappellacci anche e soprattutto per questo.
Staremo a vedere. Nell’immediato ho comunque una certezza: che il sud e la Sardegna sembrano proprio non essere tra i primi pensieri di questo Governo. Alla faccia di Cappellacci e del “Governo amico”.
Riguardo la Olbia-Sassari, sulla rete internet è presente anche un blog: http://stradasassariolbia.blogspot.com/
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