giovedì 5 marzo 2009

Cuffaro alla Commissione di Vigilanza, ma tutti tacciono

C’è una notizia, che circola stranamente solo sulla rete internet, che è incredibilmente importante. Eppure la stragrande maggioranza dei media tacciono. Si stenta a credere come una notizia così grave, che in qualunque paese civile susciterebbe proteste, discussioni, interrogazioni parlamentari, manifestazioni, sequele di lettere ai giornali, passi così inosservata. Eppure, a sfogliare i liberissimi media italiani, trovano spazio le dichiarazioni dell’allenatore dell’Inter, Jose Mourinho, le manifestazioni contro il prolungamento dell’età pensionabile femminile a sessantacinque anni (impostaci dalla Commissione Europea, e non certo dal Governo Italiano, come qualche cialtrone sinistrorso in cerca di popolarità cerca di far credere), le idiozie di Franceschini, la probabile chiusura dello storico giornale de L’Unità (non ne sentiremo la mancanza), e via dicendo. Ma la notizia che Salvatore Cuffaro è subentrato al posto di Giuseppe D’Alia alla Commissione di Vigilanza Rai sembra apparentemente interessare pochi. Si, è proprio lui: quel famoso Salvatore Cuffaro, già Presidente della Regione Sicilia, condannato in primo grado nel 2005 per favoreggiamento aggravato alla mafia, e condannato, nel 2008, per la vicenda della spie alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, con cinque anni di reclusione ed interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Il suo predecessore, Salvatore D’Alia, si è anche divertito a prendere per i fondelli tutti gli italiani così: “Comunico di aver designato la mia sostituzione come componente in Commissione di Vigilanza Rai il collega Salvatore Cuffaro, cui formulo i miei migliori auguri di buon lavoro”. In sintesi abbiamo D’Alia che vigila su internet e Cuffaro che vigila sulla Rai. Viene da dire: che culo!
Giuseppe D’Alia è stato quel genio che, in buona sostanza, ha proposto un disegno di legge che da più parti è stato accusato di voler mettere il bavaglio a quella sola ed unica fonte di informazione che il sistema mafio-massonico non è ancora riuscito ad oscurare definitivamente: internet. E’ davvero curioso questo D’Alia: vuole tappare i siti web che inneggiano a Provenzano ma poi è lui stesso che cede il posto, in Commissione di Vigilanza Rai, ad un personaggio che è stato condannato per aver cercato di favorire, indirettamente, la mafia. Il tutto nel più assoluto silenzio dell’opinione pubblica.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao andrea,ho letto questa notizia su internet:Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi
idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.la notizia è corretta? e cosa puo comportare la privatizzazione del bene primario per eccellenza?

Andrea Chessa ha detto...

Ciao Paolo.
Riguardo a quello che dici tu (Legge 113, articolo 23-bis) le opinioni divergenti sono fondamentalmente due. Una (da sinistra) asserisce che Tremonti abbia privatizzato l'acqua, bene prezioso ed inestimabile e quindi pubblico per definizione; la voce che viene da destra, invece, asserisce che il Ministro dell'Economia abbia solamente eliminato quelle commissioni senza gara d'appalto che tante amministrazioni hanno fatto in passato (basandosi cioè su mazzette e raccomandazioni).
Ho provato a leggermi la legge ma ci vuole molto tempo; nel frattempo provo a vedere se riesco a tirare fuori qualche cosa da qualche amministratore che lavora in questo campo, che ho la fortuna di conoscere più o meno indirettamente.
E spero di poterti far sapere a breve. Scusa la mancanza di chiarezza ma tra non parlare e dire scemenze preferisco la prima ipotesi.

Andrea Chessa ha detto...

Una piccola novità.
Parlavo proprio questa sera con un amico avvocato e mi ha detto che anche loro, per regolarsi in vista di alcune future cause giudiziarie, cercavano di interpretare questa legge senza riuscire a cavare un ragno dal buco. Questa legge, non si sa se volutamente o no, è a dir poco criptica. Bisognerà stabilire quindi le future interpretazioni o modificazioni che ne verranno date...