mercoledì 25 marzo 2009

Le Fosse Ardeatine: perchè fu legittima rappresaglia

Sono Giorgio Napolitano, Gianfranco Fini e Gianni Alemanno: la delegazione antifascista che più antifascista non si può è al gran completo, a rendere omaggio alle vittime delle Fosse Ardeatine. Vale a dire quella rappresaglia (sancita e regolata dalle leggi di guerra vigenti allora come oggi) che le autorità tedesche misero in atto per rispondere all’attentato, illegittimo e non regolato dalle leggi di guerra (in quanto i “combattenti” che lo effettuarono non indossavano divise chiare e riconoscibili, tali da qualificarli come parte belligerante), che degli “eroici” partigiani fecero mettendo dell’esplosivo dentro un carretto, uccidendo (nell’immediato) 33 militari tedeschi e due civili fra i quali un bambino di tredici anni, orribilmente dilaniato.

E’ il sessantacinquesimo anno di quel tristissimo episodio della seconda guerra mondiale, e c’è da chiedersi: per quanto ancora saremo costretti a subirci la vuota ed artificiale propaganda antifascista (che è sempre più forte, tanto da annoverare anche personaggi eminenti che hanno fatto carriera nel neofascismo italiano come Alemanno e Fini), sempre più sfacciata ed invadente nell’imporre le sue balle?

Perché in altro modo non si possono chiamare. Tra le cialtronaggini che è stato costretto a sentire chi non ha ancora portato il proprio cervello e la propria coscienza a rottamare annovero questa, dell’inqualificabile Gianfranco Fini: “Siamo grati a chi combattè per la libertà dell’Italia”. Parole che, paradossalmente, condividiamo. Perché sappiamo molto bene la differenza che passa tra dei vigliacchi traditori, rubagalline capaci solo di sparare alle spalle, pronti a togliersi la camicia nera per saltare sul carro del vincitore, e chi invece, sacrificando la propria vita, combattè a fianco dell’alleato tedesco nella lotta dei popoli d’Europa per dimostrare che no, l’Italia non era composta solo da traditori e da assassini, ma anche da camerati e da uomini d’onore, pronti a sacrificarsi fino all’estremo per la propria Patria ed a mantenere la parola data.

Possiamo fare ben poco, nell’era dei Badoglio-finiani, se non informare e militare. E sarebbe ora, una volta per tutte, di farla finita con le balle su Via Rasella e le Fosse Ardeatine. Per rispondere ai vaneggi antifascisti, con i quali si cerca di nascondere il pluridecennale fallimento di una classe politica sporca ed inefficiente, possiamo fare ben poco. Tra quel poco, però, rientra anche una attenta disamina dei fatti che si svolsero in Via Rasella e alle Fosse Ardeatine in quei drammatici giorni della seconda guerra mondiale. Perchè l'articolo non sia eccessivamente lungo, diamo per scontato che il lettore conosca già i fatti riguardanti l'attentato di Via Rasella effettuato da un gruppo di partigiani, e la conseguente rappresaglia delle autorità tedesche che portarono alle Fosse Ardeatine.

La rappresaglia che le autorità tedesche misero in atto come risposta all’attentato fu legittima. Da questo punto di vista mai la frase “In amore e in guerra tutto è permesso” fu più errata e fuorviante. Anche in guerra vi sono delle leggi, proprio per evitare, per quanto possibile, il dolore e la disperazione di chi la guerra la subisce solamente.

L’articolo 1 della Convenzione dell’AJA (1907) stabilisce che “Le leggi, i diritti e i doveri della guerra non si applicano soltanto all’esercito, ma anche alle milizie e ai corpi di volontari che riuniscano le seguenti condizioni: 1°) di avere alla loro testa una persona responsabile dei propri subordinati; 2°) di avere un segno distintivo fisso e riconoscibile a distanza; 3°) di portare le armi apertamente; 4°) di conformarsi nelle loro operazioni alle leggi e agli usi di guerra.” Tutte caratteristiche che gli “eroici” combattenti partigiani non avevano nel momento in cui eseguirono l’attentato. Se è vero che nel 1944 i partigiani godevano di un’ampia libertà militare, è anche vero che il movimento al quale appartenevano i partigiani non poteva essere considerato un organo belligerante così come viene inteso dai codici e dalla dottrina.

Il comportamento degli organi non militari, ed in special il comportamento della popolazione civile, è regolato dall’articolo 42 della Convenzione dell’Aja, il quale recita testualmente: “La popolazione ha l’obbligo di continuare nelle sue attività abituali astenendosi da qualsiasi attività dannosa nei confronti delle truppe e delle operazioni militari. La potenza occupante può pretendere che venga data esecuzione a queste disposizioni al fine di garantire la sicurezza delle truppe occupanti e al fine di mantenere ordine e sicurezza. Solo al fine di conseguire tale scopo la potenza occupante ha la facoltà, come ultima ratio, di procedere alla cattura e alla esecuzione degli ostaggi”. Solo queste righe bastano per sminuire ampiamente la presunta resistenza partigiana e per legittimare quella che fu a tutti gli effetti una azione di rappresaglia, codificata e prevista dai codici militare e dai regolamenti internazionali.

Quell’atto di terrorismo fu tanto illegittimo che per amnistiarli vi fu la necessità di ricorrere a due interventi giuridici (dl 96 del 25 aprile 1944 e e dl del 12 aprile 1945).

Alle Fosse Ardeatine, pertanto, vennero giustiziati partigiani e più in generale nemici della potenza tedesca, che in quel momento risultava, di nome e di fatto, come Stato straniero impegnato nell’occupazione militare di un'altra Nazione. La rappresaglia, anche se legittima, deve venir applicata con rigore ma anche con una certa discrezionalità che non deve sfociare nella crudeltà. A tal scopo, infatti, fu scelto un criterio di proporzionalità di 10 a 1: dieci italiani da giustiziare per ogni tedesco ucciso. Molto meno di quanto stabilirono gli americani o i francesi, che procedettero alla fucilazione di 50 (avete letto bene) tedeschi o italiani per ogni americano o francese ucciso.

Ma, per evitare ulteriori spargimenti di sangue, furono i tedeschi a far affiggere sui muri della città di Roma un avviso (sono proprio di qualche giorno fa le testimonianze, ospitate dal quotidiano L’Avvenire, che affermano chiaramente di avere visto nelle pubbliche vie tali bandi, con buona pace degli antifascisti e di coloro che si indignano ogni qualvolta si cerchi di riabilitare la verità storica) in cui si esortavano gli autori materiali dell’attentato a consegnarsi spontaneamente alle autorità tedesche. Cosa che, puntualmente, non avvenne; ciò non solo per il grande “eroismo” degli attentatori partigiani, ma anche per un preciso calcolo politico: la rappresaglia legittima che avrebbero eseguito le autorità tedesche avrebbe deteriorato le simpatie della popolazione romana per i Nazionalsocialisti. Lasciamo al lettore ogni possibile commento su una azione terroristica attuata per semplici ragioni politiche.

Delle Fosse Ardeatine, scrivevamo. La rappresaglia doveva svolgersi non prima di 24 ore, proprio per dare tutto il tempo agli autori materiali dell’attentato di consegnarsi spontaneamente alle autorità tedesche. La vulgata antifascista afferma che questa convenzione non fu rispettata in quanto le fucilazioni avvennero 23 ore dopo, quindi con un un’ora di anticipo rispetto al previsto. E’ vero che già 23 ore dopo i tedeschi erano pronti alla cava delle Ardeatine, ma su questo punto permangono diversi dubbi: i Nazionalsocialisti hanno cominciato subito la rappresaglia? Oppure hanno atteso? Essendo stati 33 i morti tedeschi nell’attentato in Via Rasella, 330 dovevano essere gli ostaggi da giustiziare. A queste 330 persone se ne aggiungeranno in seguito altre 10 in quanto un soldato tedesco (il trentatreesimo) morirà diverse ore dopo l’attentato. Ma al posto di 340 persone i corpi sulla cava saranno di 345: questo può spiegarsi solo con un errore di calcolo, in quanto se i comandi tedeschi avessero voluto vendicarsi avrebbero giustiziato più di cinque persone. Vi è da aggiungere, inoltre, che nei giorni successivi moriranno altri soldati tedeschi: se pertanto si fosse aspettato qualche giorno, i morti della rappresaglia sarebbero stati molti di più.

Altro c’è da raccontare: della sorte di Caruso, questore di Roma, e di Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli da dove furono prelevati gran parte degli ostaggi da giustiziare.

Caruso fu condannato a morte per aver semplicemente svolto il proprio dovere: stilare una lista delle persone da giustiziare in una rappresaglia giustificata dalle leggi di guerra a seguito di un attentato illegittimo compiuto dai partigiani.

La sorte di Carretta, viceversa, fu più crudele. Portato in Tribunale, la folla si scatena; la scintilla che fa scoppiare l’incendio è una donna che, dal pubblico, urla di aver perso dei figli per mano dei tedeschi ed esige giustizia (si scoprirà, solo in seguito, che quella donna non aveva mai avuto figli); può così cominciare la mattanza. La folla travolge i carabinieri e infierisce selvaggiamente contro Carretta, pestandolo a sangue. Non contenta, lo trascina sopra le rotaie di un tram, aspettando che venga dilaniato dalla macchina che sta per arrivare. Ma il macchinista – che si scoprirà poi essere un partigiano – si rifiuta di passare sopra il corpo di un uomo indifeso. La folla non si calma. Trascinato Carretta a calci e pugni, lo gettano nel Tevere. Carretta, quasi semi-incosciente, cerca di difendersi in tutti i modi aggrappandosi alla sporgenza del ponte; la popolazione infierisce con calci e pugni, per costringerlo a mollare la presa, spunta fuori anche un coltello. Carretta cade nell’acqua, e cerca disperatamente di portarsi a riva. Ma la gente, inferocita e desiderosa di sangue, ubriacata dalla propaganda partigiana, non vuole che Carretta viva, anzi vuole comminargli una delle morti più cruente e orribili che si possano immaginare. Ben presto sul Tevere compare una barchetta: sono alcuni assassini che finiscono Carretta a colpi di remi sulla testa. Lui cerca di resistere, prova a stare sott’acqua per fuggire a quella gragnola di colpi, ma è costretto a risalire, prima o dopo, in superficie. Ed è quanto cerca di mettere la testa fuori dall’acqua per prendere una boccata d’aria che i suoi carnefici si accaniscono con violenza e con ferocia su di lui, fino a ridurre la sua testa ad un ammasso informe di carne e di cervello, che ben presto colora di rosso le acque del Tevere. Non risulta che mai nessuno sia stato chiamato a rispondere di questo atto di inumana ferocia.

Tanto altro si potrebbe dire, a cominciare dai processi-farsa (Norimberga docet) che ha dovuto subire Erick Priebke, veri e propri orrori giuridici. Scarcerato una prima volta nel 1996, è la folla dell’uditorio ad urlare e ad inveire contro la sentenza, facendone un vero e proprio caso nazionale ampiamente ripreso dalla Comunità Ebraica. L’allora Ministro dell’Interno Frick interviene per fare annullare la sentenza emessa da un Tribunale Italiano, e fa arrestare nuovamente Priebke dopo una pronuncia della Corte di Cassazione. Recentemente è stato permesso all’ex membro delle SS di poter lavorare ai domiciliari: permesso, anche questo, prontamente revocato dopo le vigorose proteste della comunità ebraica.

Mediti il lettore sul potere che ha un particolare gruppo, assai minoritario per numero di appartenenti rispetto all’intera popolazione italiana, se un Ministro dell’Interno annulla una sentenza del Tribunale e se un ultranovantenne, colpevole soltanto di aver eseguito un ordine militare, non può neanche usufruire dei domiciliari che, come sappiamo per triste esperienza, vengono oggigiorno concessi anche a stupratori, assassini ed efferati delinquenti.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, ho letto il tuo articolo,
volevo sapere, perchè sei tanto patrottico e dopo dai ragione
ai tedeschi che per ogni 10 crucchi morti uccidono 330 ITALIANI?
in secundis, quanto parli di pedofilia e di incesto perchè non
posti un bel articolo su adolfo e geli, la nipotina 14enne del
furer...????????? la sai la storia vero? sicuramente, tu sai tutto ;)
riguardo alla Chiesa cattolica, fu proprio il Duce a riportare
in italia la pretaglia, e i preti non aiutarono solo partigiani
etc..ma anche molti nazisti a scappare (che vigliacchi) in argentina
sotto falso nome, come mai non ne fai mensione?
e che c'entra il boicotaggio dei prodotti tedeschi da parte degli ebrei?
allora un vegetariano boicotta le macellerie?????? e poi NON è una
guerra militare, non citi la Convenzione dell’AJA? come fai per le fosse
ardeatine? una guerra economica non vuol dire che tu hai il diritto
di incarcerarmi e deportarmi..e poi scusa Hitler scrive
nel mein kampf, quindi molto prima di andare al potere, che nella
prima guerra mondiale li avrebbe gasati volentieri gli ebrei..oppure
vuoi revisionarmi pure questo?
oppure dimentichi che Hitler bruciava i libri ebraici? adesso ti rode
se "bruciano" i libri di irving?
poi leggere un fascista che scrive di libera informazione, quando
per 20 anni avete controllato radio, giornali, incarcerato studenti,
mandato al confino personaggi scomodi, mi sembra un tantino ridicolo..
Cordiali Saluti.

Andrea Chessa ha detto...

Innanzitutto l'utente anonimo (è un uomo? E' una donna? E' un transgender?) mi ricorda tanto quei film comici in stile Charlie Chaplin e Stanlio e Onlio, dove il soldato bendato comincia a sparare all'impazzata costringendo i presenti a nascondersi dove possono.

1) Già la prima "domanda" mi fa capire che l'anonimo non solo non mi ha letto bene, ma probabilmente non mi ha letto proprio, checchè ne dica lui. Ma come: io scrivo un intero articolo dove spiego che la rappresaglia partigiana fu legittima, e lui se ne esce così: "perchè sei tanto patrottico e dopo dai ragione
ai tedeschi che per ogni 10 crucchi morti uccidono 330 ITALIANI?" Tanto vale che legga - stavolta con calma e senza fretta - l'articolo.

2) Sulla pedofilia: ma che cosa c'entra la nipotina del Fuhrer con un movimento potentissimo, economicamente spaventoso e ben sistemato nelle istituzioni mondiali ed europee? E' tipico di chi non ha argomenti sparare a casaccio. Nella fattispecie la nipote del Fuhrer (con la "h") aveva più di venti anni, non 14. E niente è mai stato dimostrato, se non che molto probabilmente c’era una relazione. Stop. Perché, i nazisti non potevano trombare?

3) Sulla Chiesa Cattolica: ho detto e ripeto che i Patti Lateranensi, se inquadrati in quel periodo storico, sono importantissimi per la vita politica italiana. Ma, col senno di poi, visto il grande tradimento che la Chiesa ha operato nei confronti del Fascismo, suo grande alleato, sono a tuttoggi deleteri per la vita politica italiana. E se è vero - come è vero - che la Chiesa Cattolica ha aiutato tanti nazisti (molti però furono semplici soldati che cercavano di scampare alla mattanza partigiana) ciò è ancora peggio. Sai che Donna Rachele bussò stremata alle porte del Vaticano, con i figli in braccio, e non le fu concesso asilo? Sai che la Chiesa non riconobbe la RSI? Sai che dal dopoguerra in poi il Vaticano si è adattato all'equazione di Fascismo = male assoluto? A noi tanto basta.

4) Sulle deportazioni. In base alle convenzioni internazionali vigenti all'epoca uno Stato aveva il diritto di procedere all'internamento e alla reclusione di quegli appartenenti a gruppi politici, nazionali, economici che dichiaravano esplicitamente guerra. Allo scoppio della seconda guerra mondiale gli americani fecero la stessa identica cosa nei confronti di tedeschi, italiani e (in seguito) giapponesi. E così faranno i russi nei confronti dei tedeschi, e via dicendo...

5) Sarò anche ridicolo io, ma gli antifascisti sono ancora più ridicoli. Il Fascismo e il Nazismo non ti prendevano per il culo: erano dittature e come tali si comportavano (il Fascismo mandava a prendere aria, stipendiati, molti personaggi scomodi; ma è anche vero che un Benedetto Croce, e con lui tanti altri, pur sparlando spesso e volentieri del Fascismo non subirono alcuna censura o pericolo; mica come i gulag di papà Stalin, o i campi di rieducazione di Pol Pot!). Questa falsa democrazia, viceversa, si pone come esempio di libertà e virtù salvo poi incarcerare gli storici controcorrente e chinare sempre e comunque la testa nei confronti di quegli Stati che "veramente" sono un pericolo per la pace mondiale, invadendo Nazioni e territori (Iraq, Afghanistan, Gaza) e minacciandone in continuazione altri (Iran).

Che almeno ci dicano: la democrazia non vale per i revisionisti e i Fascisti, che sono privati dei loro diritti politici e costituzionali e umani. Ci farebbero più bella figura.

Un saluto anche a te.

Anonimo ha detto...

no a me di Charlie Chaplin piace quando prende per i fondelli Adolfo :)
...ma scusa perchè devo darti le generalita? che cambia se sono uomo o donna? sono un uomo..
la nipotina di Hitler, Geli, era minorenne, ed erano pure parenti visto che è la npotina...giusto? allora mi domandavo, hai fatto un articola sulla pedofilia, giusto? parlavi anche di incesto giusto? perchè vedi, io i tuoi articoli li leggo bene, tu hai troppo l'atteggiamento dei quiz di mike buongiorno..sembra che fai una gara a punti sulle risposte...se vuoi te la lascio vinta - per me abbreviamo e guadagno tempo altrove tanto che me "frega" di fare la gara con te ? me stai a cojonà? no sorry...allora cito quello che hai scritto te: Pedofilia e potere, giovedì 25 giugno 2009....hai parlato di Vendola: "Il quale, nel 1985, era appena stato eletto segretario della FGCI (i giovani comunisti) e a La Repubblica così sentenziava: “Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti, e trattarne con chi la sessualità l’ha vista sempre in funzione della famiglia…” Proprio così: “diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, rapporti tra loro, o con gli adulti”.
Hai parlato di Capezzono, di Dacia Maraini: "Che l’incesto venga vietato perché salvaguardia la salute stessa dei figli – è scientificamente dimostrato che i figli nati da relazioni incestuose sono molto più soggetti di altri a malattie e malformazioni – alla Maraini non salta neanche per la testa."
e un paragrafetto su Adolfo? che andasse a puttane tutto il giorno a Monaco lo sappiamo, poco importa, tanto mica gliele pagavo io, io parlo del rapporto incestuso e pedofilo con Geli, dai non puoi non saperlo, sai di tutto, sei informatissimo, sai pure quante volte caga al giorno un massone!!! ti aiuto io dai...fatti una bella ricerca su Geli Raubal..si è pure suicidata poveraccia!! se per te scopare con la nipote è normale ok, contento tu, data la tua "morale" potresti persino trovare "eccitante" un'esperienza come quella....!!!

3) ma i patti con la chiesa li avete fotte voi o i partigiani giudei massoni? scusa eh...cerchiamo di capirci, è un errore vostro, il Papa ha sembre parlato bene di Mussolini fino all'entrata in guerra, "uomo della provvidenza", "Madonna con il manganello"...ti dicono nulla?
4) Certo, gli americani hanno diritto di internare giapponesi, italiani e tedeschi...sono paesi beligeranti, gli ebrei invece non avevano manco uno stato, non sono un paese beligerante, un boicotaggio economico non vuol dire nulla.

ma poi scusa...ma te per difendere il fascismo e il baffo tedesco citi quello che fanno gli altri? Pol Pot, stalin, gulag, foibe...cioè dai, difendi i tuoi accusandi gli altri? la democrazia vale per tutti, altrimenti tu non avresti un blog, un sito, un partito etc...ti pare? Gramsci invece poteva avere un giornale nel ventennio? per dirne uno qualsiasi eh, io non sono comunista.

Andrea Chessa ha detto...

1) Le generalità cambiano le cose. Perché fino a prova contraria non so neanche con chi sto parlando né se questo abbia un nome. Il solito coraggio degli antifascisti.
2) L’articolo sulla pedofilia evidentemente non l’hai capito. Pazienza.
3) Dei patti con la Chiesa ne abbiamo parlato mille volte. Proprio a causa dei Patti, e della Madonna col manganello, e del Mussolini “Uomo della Provvidenza” il tradimento è ancora più grave.
4) Si parla di gruppi anche politici, non solo di comunità nazionali.
5) La democrazia vale per tutti ma per qualcuno vale un po’ meno degli altri. Informati sulla persecuzione giudiziaria che il Movimento subisce sin dalla sua nascita, pur essendo legale. E informati su chi pubblicamente incita alla violenza nei nostri confronti, salvo poi urlare al reato di lesa maestà quando qualche toga decide di fare il proprio dovere dando seguito alle denunce.

http://chessaandrea.blogspot.com/2009/07/la-dichiarazione-di-guerra-ebraica-alla.html
http://chessaandrea.blogspot.com/2009/01/i-revisionisti-lefebvriani-unaltra.html
http://chessaandrea.blogspot.com/2008/01/66-domande-e-risposte-sullolocausto_29.html
http://chessaandrea.blogspot.com/2007/11/relazione-per-la-conferenza-di-sassari.html

Anonimo ha detto...

e senti, perchè non fai un articolo sull'antisemitismo e sull'ebraismo?
è molto interessante.