Come potrete facilmente appurare, il sottoscritto non era intervenuto nella guerra russo-georgiana di fine agosto scorso, consapevole che l’informazione del giornalismo italiano, asservito alle solite note lobby americano-massoniche, ben difficilmente permetteva di farsi un’idea sulla situazione.
Sta per uscire, a breve, il rapporto OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, una delle strutture diplomatico-politiche più importanti a livello europeo e mondiale), che fa chiarezza su quella guerra. Fedeli al padrone a stelle e strisce, i giornali italiani ebbero subito buon gioco a descrivere la Russia come un pericoloso nemico per la pace mondiale che aveva attaccato un altro Stato sovrano (curiosa questa obiezione da parte di chi ha scodinzolato di fronte a chi di Stati sovrani ne ha inceneriti ben due, Afghanistan ed Iraq, e ne minaccia altri, in primo luogo Iran e Siria, di egual sorte) allo scopo di destabilizzare l’area, di mostrare i muscoli agli Stati Uniti e al mondo intero, di risolvere con un colpo di mano la situazione in quell’area geopolitica instabile. Ora il rapporto OSCE, che non è stato minimamente citato dai giornali italiani nonostante anche giornali stranieri, fra i quali il New York Times, ne stiano dando succose e interessanti anticipazioni, ci svela che quella guerra fu cominciata dalla Georgia con un bombardamento indiscriminato, che fece molte vittime civili per le quali nessuno si sentì di esprimere la propria indignazione, contro la minoranza osseta. In quel caso la Russia, dopo interventi diplomatici falliti, intervenne militarmente all’unico scopo di fermare l’aggressione unilaterale georgiana (che è stata condotta con mezzi militari provenienti da Israele e con uomini addestrati da esperti dello Tsahal), istigata molto probabilmente dall’America per indebolire la Russia (assai ostile, com’è ovvio, ad avere dei missili di una superpotenza straniera piazzati sui propri confini quale è, in sintesi, il sistema militare che gli Stati Uniti canaglia vogliono installare in Polonia) e metterla di fronte al fatto compiuto.
Di questa guerra, che tutti sembrano avere già dimenticato, ricorderemo non solo la oramai tristemente risaputa meschinità dei nostri democratici giornali, perennemente asserviti agli interessi dell’invasore e dello straniero; ma anche un Saakashvili che apparve a ringraziare pubblicamente gli addestratori militari israeliani per la preparazione data alle sue truppe, con tanto di bandiera europea e della NATO alle spalle, pur non appartenendo la Georgia né all’una né all’altra.
Ma non sperate di averne notizia da chi dovrebbe informarvi e stimolarvi al dibattito. Piuttosto, sudditi, diteci: cosa ne pensate delle affermazioni di Carla Bruni? Avete visto che il pericolo razzismo c’è, l’ha denunciato pure il Papa? Che dite, è rinata l’Inter con l’1-0 rifilato all’Udinese? Questi sono gli unici dibattiti che un popolo eternamente schiavo e succube, e felice di esserlo, può permettersi di fare.
Sta per uscire, a breve, il rapporto OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, una delle strutture diplomatico-politiche più importanti a livello europeo e mondiale), che fa chiarezza su quella guerra. Fedeli al padrone a stelle e strisce, i giornali italiani ebbero subito buon gioco a descrivere la Russia come un pericoloso nemico per la pace mondiale che aveva attaccato un altro Stato sovrano (curiosa questa obiezione da parte di chi ha scodinzolato di fronte a chi di Stati sovrani ne ha inceneriti ben due, Afghanistan ed Iraq, e ne minaccia altri, in primo luogo Iran e Siria, di egual sorte) allo scopo di destabilizzare l’area, di mostrare i muscoli agli Stati Uniti e al mondo intero, di risolvere con un colpo di mano la situazione in quell’area geopolitica instabile. Ora il rapporto OSCE, che non è stato minimamente citato dai giornali italiani nonostante anche giornali stranieri, fra i quali il New York Times, ne stiano dando succose e interessanti anticipazioni, ci svela che quella guerra fu cominciata dalla Georgia con un bombardamento indiscriminato, che fece molte vittime civili per le quali nessuno si sentì di esprimere la propria indignazione, contro la minoranza osseta. In quel caso la Russia, dopo interventi diplomatici falliti, intervenne militarmente all’unico scopo di fermare l’aggressione unilaterale georgiana (che è stata condotta con mezzi militari provenienti da Israele e con uomini addestrati da esperti dello Tsahal), istigata molto probabilmente dall’America per indebolire la Russia (assai ostile, com’è ovvio, ad avere dei missili di una superpotenza straniera piazzati sui propri confini quale è, in sintesi, il sistema militare che gli Stati Uniti canaglia vogliono installare in Polonia) e metterla di fronte al fatto compiuto.
Di questa guerra, che tutti sembrano avere già dimenticato, ricorderemo non solo la oramai tristemente risaputa meschinità dei nostri democratici giornali, perennemente asserviti agli interessi dell’invasore e dello straniero; ma anche un Saakashvili che apparve a ringraziare pubblicamente gli addestratori militari israeliani per la preparazione data alle sue truppe, con tanto di bandiera europea e della NATO alle spalle, pur non appartenendo la Georgia né all’una né all’altra.
Ma non sperate di averne notizia da chi dovrebbe informarvi e stimolarvi al dibattito. Piuttosto, sudditi, diteci: cosa ne pensate delle affermazioni di Carla Bruni? Avete visto che il pericolo razzismo c’è, l’ha denunciato pure il Papa? Che dite, è rinata l’Inter con l’1-0 rifilato all’Udinese? Questi sono gli unici dibattiti che un popolo eternamente schiavo e succube, e felice di esserlo, può permettersi di fare.
1 commento:
Quando scrivi una cosa del gel genere controlla bene. Ho vissuto questa guerra in GEORGIA. La Russia ha invaso mio paese. Sono georgiana e tu chi non sei nessuno, chi non sa niente di questa guerra ti permetti dare colpa a noi... ma che cazzo dici? stai zitto e scrivi su altre cose. sei incapace idiota. Questo ragazzo sulla foto sopra è georgiano. Le bombe russe hanno ucciso suo fratello. Poco dopo muore sua madre e da poco che è morto lui. E' la tragedia di una famiglia e la politica russa ci ha lasciato 150 000 persone rifugiati dalle loro case... non hai visto come sono stati bombardati le scuole, le caso.... Cavolo questi mi devono raccontare che ho vissuto durante la guerra?... Zitti tutti....
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