venerdì 14 novembre 2008

Internet Tax: ci riprovano

Un anno fa denunciai, come tanti altri, il tentativo di tappare la bocca ad internet con il disegno di legge Levi-Prodi. Esattamente come un anno fa fece Spataro, oggi è Daniele Minotti ad accorgersi che quel disegno di legge non è stato assolutamente dimenticato, e che la coalizione di destra lo ripropone sostanzialmente identico.
In sintesi: si applica al "blog" la definizione di prodotto editoriale con la conseguente iscrizione obbligatoria al R.O.C. (Operatori di Comunicazione). Non poteva essere diversamente, visto che i due abiuratori più famosi d'Italia, Alemanno e Fini, si mostrano sempre particolarmente sensibili nei confronti del piccolo popolo che ha tanto sofferto.
A vedere bene la legge, una differenza sostanziale c'è: all'articolo 8 della nuova legge si precisa che “sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro“. Precisazione notevole, ma che a livello giuridico presenta ancora qualche perplessità, essendo ambigua la definizione di "profotto editoriale". Sostanzialmente, vi riporto qui: http://chessaandrea.blogspot.com/2008/01/e-adesso-vogliono-tappare-la-bocca.html, dato che non la situazione non è cambiata di molto. Se questo disegno di legge passerà sarà un ulteriore passo verso il regime del Grande Fratello. Al sottoscritto non resterà altro da fare, allora, che registrare un altro sito con dominio estero (pertanto non soggetto alla legislazione italiana) di nazioni che, contrariamente alla nostra, non si dimostrano più realiste del Re.

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