giovedì 17 dicembre 2020

Mascherina alzata e testa bassa: siamo la rana bollita perfetta

Se pensavate che il Governo avrebbe rinunciato, almeno per le festività natalizie, a tenervi chiusi in gabbia e con la museruola, le cose sono tre: o siete dei drogati, o siete degli imbecilli, oppure una via di mezzo. Con le vostre museruole, storditi dal tam-tam mediatico che vi impone una narrazione catastrofista h24, senza pause, con uno spiegamento di uomini e mezzi – questo si da “guerra” – quasi totale, siete completamente incapaci di vedere il quadro più ampio; di elevarvi al di sopra del vostro gel per le mani e di quegli inutili ammassi di germi e malattie che pomposamente chiamate “mascherine” per vedere che si, effettivamente, c’è una strategia in atto: quella di rendere la Nazione completamente succube dei poteri forti trans-nazionali, ai quali non pare vero di aver trovato sulla propria strada un Governo di inetti, di vigliacchi e di incapaci, completamente privi di qualunque briciolo di orgoglio nazionale (ridateci Craxi ed Andreotti, per piacere!) e totalmente sordi ai bisogni del popolo perché privi di qualunque legittimazione politica ed elettorale. Gli esecutori perfetti del piano di distruzione dell’Italia, che si vuole smembrata, impoverita ed impaurita, pronta a vendersi per un pezzo di pane.

Vi è bastato un servo bastardo in giacca e cravatta, con i modi pacati e lo sguardo malizioso da belloccio, per accettare tutto ciò che vi è stato imposto senza un “ma”, anzi trasformandovi nei servi più ligi e devoti che qualunque regime avrebbe mai potuto desiderare, pronti a fare gli sceriffi alla Posta ed al tabacchino se qualcuno osa abbassarsi la mascherina per provare a respirare decentemente, oppure non mantiene la distanza, oppure non si igienizza adeguatamente le mani con quell’impiastro alcolico: una massa miserabile di ipocondriaci incarogniti, in ginocchio, con le mani giunte, a chiedere catene ancora più strette, mascherine ancora più soffocanti, pene esemplari per i corridori della domenica. Era difficile farci provare ancora più disgusto per il popolo italiano, eppure è successo…

Finestra di Overton dopo finestra di Overton, siete stati la rana bollita perfetta: vi hanno cucinato piano piano, alzando la temperatura progressivamente, facendovi arrivare ad accettare – persino ad implorare, finanche ad esigere – ciò che solo fino a dodici mesi fa sarebbe stato inconcepibile. Gente che gira bardata dalla testa ai piedi, bambini in assetto da guerra a scuola, interi settori economici disintegrati (secondo l’ISTAT hanno chiuso, per non riaprire più, 17000 aziende), e voi coglioni che continuate a cianciare di attività non fondamentali. In fondo, per un certo periodo di tempo, si può anche fare a meno di andare a cena fuori o di assembrarsi in palestra, no? Del resto, quando appartieni alla categoria che in Italia è quella privilegiata per eccellenza, vale a dire quella dei dipendenti pubblici – cioè gente che nel migliore dei casi ha dimezzato la propria produttività e non si è vista togliere nemmeno un centesimo dalla busta paga che è continuata ad arrivare puntuale ogni mese, e nel peggiore dei casi ha continuato a non fare un cazzo, quanto e più di quanto accadeva negli uffici comunali o nelle aule scolastiche – è molto facile dare lezioni al prossimo su quali siano le attività imprescindibili e quelle di cui invece si può fare a meno, giusto?

Come si è arrivati a ciò? Come lo abbiamo permesso? Sembra un secolo fa, invece tutto è cominciato a febbraio, rassicurandovi che tutto era sotto controllo, che il virus in Italia non sarebbe mai arrivato – e si che il Covid19 di febbraio non aveva certamente la carica virale di quello attuale, e quindi le paure e i timori di una buona parte della popolazione erano comprensibili e giustificati – che gli ospedali italiani erano pronti, che non c’era bisogno di chiudere o di vietare alcunché: ve lo ricordate il servo bastardo in giacca e cravatta in diretta TV? Chiunque si sia permesso di chiedere misure restrittive assolutamente blande – specialmente in confronto a quelle che ci stanno imponendo in queste settimane – come controlli medici per chi proveniva dalle zone a rischio oppure cordoni sanitari per le zone che presentavano focolai di infezione, è stato descritto come un Fascista ed un razzista. Ed in nome dell’antifascismo e dell’antirazzismo vi hanno spinto a fare gli aperitivi pre-cena, oppure a riversarvi in massa nei ristoranti cinesi, ché tanto non c’era nulla di cui preoccuparsi e non bisognava dare retta ai soliti cattivi maestri che ne approfittavano per “seminare odio”.

Poi il virus è arrivato, ed è esploso come una bomba. Il servo bastardo in giacca e cravatta vi diceva che era tutto sotto controllo, che le terapie intensive erano pronte, che se fosse stato necessario sarebbero piovuti miliardi di euro sugli ospedali per acquistare tutti i macchinari necessari: mentre lui si costruiva un mini-ospedale all’interno di Palazzo Chigi – acquistando scorte impressionanti di gel, mascherine, dispositivi di protezione individuale – noi poveri coglioni non trovavamo nemmeno le luride pezze da metterci in faccia per poter rispettare i DPCM, e siamo stati costretti a girare come degli imbecilli, negozi su negozi, e non certo perché la cosa ci facesse piacere, ma semplicemente perché dovevamo uscire di casa, fosse anche solo per comprare il pane, oppure li dovevamo consegnare ai nostri dipendenti, e nemmeno ci potevamo lamentare, perché eravamo tra i pochissimi codici ATECO che potevano continuare a lavorare, quindi testa bassa e lavora coglione, sei pure fortunato e non ti devi nemmeno lamentare.

Aperture parziali dei negozi, poi divieti di assembramento, poi chiusure totali: avanti così, a buttare la palla avanti, di settimana in settimana, mentre il tessuto economico nazionale cominciava a sgretolarsi. Il tutto imposto in dirette su Facebook in cui venivano sparati con cadenza impressionante i DPCM. Già, proprio lui, il DPCM… con questa sigla – Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – il servo bastardo in giacca e cravatta ha messo in ginocchio, chiudendoli, interi settori di attività, non prima di essersi premurato di metterle ulteriormente sul lastrico costringendole ad adeguarsi alle fantasiosissime norme sulle sanificazioni ambientali, la distanza tra i tavoli, l’obbligo di gel e mascherine, vetri in plexiglas tra un commensale e l’altro. Il DPCM è stato il vero e proprio cavallo di Troia con il quale il servo bastardo in giacca e cravatta ha affossato l’economia nazionale, se ne è strafottuto del consenso popolare – del resto non è mai stato eletto nemmeno come segretario per le assemblee condominiali, cosa cazzo gliene potrà mai fregare a lui? – ed ha imbavagliato l’opposizione. Già, l’opposizione… nome troppo altisonante e nobile per chi, anziché dare battaglia fino all’ultimo sangue e farsi portavoce delle categorie oppresse dal servo bastardo in giacca e cravatta, aveva come unica preoccupazione quello di andare in TV a fare gli elenchi della spesa oppure gli autoscatti col pane e Nutella.

Poco prima dell’estate hanno aperto leggermente il recinto, dicendovi che adesso la catena si poteva, almeno per un po’, allentare. Voi avete alzato la mascherina, avete abbassato la testa, e siete usciti a prendere aria. Del resto è stato lo stesso servo bastardo in giacca e cravatta a dirvi che bisognava incentivare i consumi estivi – che lui stesso aveva contribuito, con le sue decisioni sciagurate una dopo l’altra, ad abbattere – e si è perfino inventato il “bonus vacanza” per farvi sgambettare ancora più felici. Voi cosa avete fatto? Avete fatto le vacanze, ovviamente (almeno quelli tra voi che se le potevano permettere, si intende). Tutto funzionale alla demonizzazione della popolazione italiana che ne è scaturita subito dopo: “Ma cosa avete fatto, brutta razza di coglioni? Vi siete assembrati? Siete andati a fare lo spritz in riva al mare? Ecco che risale la curva dei contagi, a causa della vostra irresponsabilità!”

Anziché incazzarvi come delle bestie e chiedere a gran voce la testa del servo bastardo in giacca e cravatta avete alzato ancora più su la mascherina, avete abbassato ancora di più la testa, ed avete accettato tutto quello che è venuto dopo. L’asticella di ciò che prima non si poteva fare ed ora si può fare è stata alzata nuovamente, per l’ennesima volta, e voi siete rimasti zitti. I vostri figli sono stati privati della loro socialità, spediti a scuola con la mascherina appiccicata sul volto, mentre i vostri soldi venivano spesi in banchi a rotelle e bonus monopattino e vi dicevano di stare chiusi in casa, a morire di fame, perché non c’erano abbastanza terapie intensive per curare tutti. Curioso che gli stessi che vi hanno chiusi in casa per non portare gli ospedali al collasso, al punto di non ritorno, siano gli stessi che nell’ultima decina di anni abbiano sottratto al settore della Sanità risorse per un 10/12 miliardi di euro, il tutto mentre ne spendevano una cinquantina per andare in giro per il Mediterraneo a raccattare parassiti africani, per la gioia di Laura Boldrini ed ONG. Ed indovinate un po’ chi ha governato negli ultimi dieci anni (tolta la parentesi di un anno e mezzo del primo Governo Conte, si intende)? Ma si, esatto. Sono crimini contro la Nazione che, in tempi civili, si sarebbero conclusi con una condanna per alto tradimento ed un confetto di piombo piantato nella tempia. Siccome, però, non viviamo in tempi civili, gli stessi che ci hanno derubato, umiliato ed impoverito ci danno pure le lezioni.

Voi, ovviamente, siete rimasti zitti e tranquilli a casa, perché è un periodo un po’ così, bisogna tirare la cinghia, e prima o poi passerà, bisogna solo avere pazienza e rispettare diligentemente le indicazioni in diretta Facebook date dal servo bastardo in giacca e cravatta. Poco importava che nel frattempo cominciavano a dirvi “Niente sarà più come prima”, “La pandemia [che poi pandemia non è, perché non esiste un documento ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in cui questo termine venga utilizzato per rifersirsi al Coronavirus, ndr] durerà almeno altri due o tre anni”: altra finestra di Overton aperta, per meglio farvi familiarizzare con la mancanza di socialità, il distanziamento tra gli esseri umani, la diffidenza, quando non il vero e proprio odio, verso l’altro.

Mentre voi stavate dentro il vostro recinto, bravi e buoni, nel frattempo continuavano ad arrivare clandestini dall’Africa in quantità incredibili. Per farvi accettare meglio la cosa hanno perfino detto che bisognava eliminare i decreti sicurezza dell’ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Risultato? Frotte di clandestini che sono arrivati in Italia ed hanno cominciato a scorrazzare liberi ed indisturbati in giro, fottendosene di Covid, di mascherine, di isolamenti. Nemmeno vedere gli stranieri in giro che si sputtanavano la paghetta alle macchinette mentre voi iniziavate a contare le monete da un euro vi ha fatto incazzare. Macchè… Nemmeno il bonus monopattino vi ha acceso una lampadina. Nulla...

E qui, finalmente, hanno fatto e detto quali erano le loro vere intenzioni, a tal punto che anche il più imbecille degli imbecilli avrebbe potuto capire. Ma non voi. “Non abbiamo abbastanza soldi, l’economia nazionale è in ginocchio, quindi servono i soldi dell’Europa. Ci servono soldi per le terapie intensive, per i tamponi”. Poco è mancato che il servo bastardo in giacca e cravatta, in una delle sue dirette Facebook, ci invitasse ad uscire in strada con i secchi, per meglio poter prendere al volo i soldi che sarebbero piovuti, di lì a poco, dall’Europa. Soldi con i quali tutte le categorie sarebbero state ristorate, tutti avremmo trovato la felicità, e ci sarebbe stata perfino una fontana di cioccolato in ogni strada, per rendere il tutto più petaloso.

Meccanismo Europeo di Stabilità e Fondo di Ristoro (Recovery Fund): parole magiche, soluzione a tutti i mali dell’Italia, valanghe di soldi dall’oggi al domani. Arrivano i soldi, ce li darà l’Europa! Si sono dimenticati di dirvi, guarda caso, che i soldi dell’Europa sono, né più né meno, i soldi nostri. E si sono anche dimenticati di dirvi che questi soldi non ci verranno regalati per i modi affabili e carini del servo bastardo in giacca e cravatta, o per la superba capacità di azzeccare i congiuntivi di Luigi Di Maio, bensì avranno un costo, un costo salatissimo, che se l’Italia non potrà onorare nei modi e nei tempi previsti porterà ad una massiccia ristrutturazione del debito pubblico. Traduzione: svenderemo le nostre migliori aziende a francesi e tedeschi, tagliando su Istruzione, investimenti pubblici, Sanità. Perfino quelli dei Cinquestelle, in Parlamento, hanno protestato contro questo vergognoso voltafaccia, l’ennesimo, del Movimento del “vaffa” che avrebbe aperto il Parlamento come una scatoletta di tonno.

E ora? Ora la palla è stata buttata ancora un po’ più avanti, in attesa del prossimo DPCM che arriverà per “ripartire di slancio” nel 2021. Ma nel 2021 non si potrà ripartire di slancio. Perché voi disattenderete le restrizioni governative e quindi darete il via alla terza ondata. E poi vi abituerete.

2 commenti:

giovanni ranella ha detto...

Mascherina e testa china
Oggi esci domani no
Fai l'inchino e la riverenza esercitando la pazienza
Poi il vaccino ti farai e come una brava cavia creperai
Cos'altro desiderare dalla nuda vita?

Andrea Chessa ha detto...

L'obiettivo è esattamente quello: farci assefuare allo stato di cose esistente. A piccoli passi viene continuamente alzata l'asticella del possibile, fino a che diventa "normalità".