giovedì 2 luglio 2020

Davvero vi stupite se i negri cucinano gatti in mezzo alla strada?



A Campiglia Marittima un clandestino, appena scappato da un centro di accoglienza, cucina un gatto in mezzo alla strada, dopo averlo selvaggiamente pestato a terra (come si vede dalle macchie di sangue del filmato che lo ritrae mentre una donna si indigna, facendogli notare che se ha i soldi per le sigarette evidentemente ha anche 1 euro e 50 per comperarsi un panino, e lui la minaccia con un bastone); a Rosarno, in Provincia di Reggio Calabria, un altro clandestino gira tranquillamente in motorino, tenendo un gatto – si spera già morto, per il bene della povera bestiola – per una zampa, tra lo sconcerto dei passanti.


Guardo la mia cagnolina, una creatura indifesa di sette chili che dorme accucciata ai miei piedi, e penso che se mai dovessi assistere ad una scena simile potrei anche uccidere.

Mi chiedo, però, di che cosa vi scandalizziate. 

Una classe politica di criminali ha permesso, negli ultimi 10 anni (unica eccezione il primo governo Lega-5 Stelle, con Matteo Salvini che ha provato almeno a contenere l’invasione della Nazione ed è finito sulla graticola mediatica e giudiziaria), l’ingresso di centinaia di migliaia di criminali, di parassiti e di malati di mente, che lapidano pappagallini indifesi mentre svolazzano al parco (è successo all’uccello del noto attore comico Enzo Salvi, che, intromessosi per cercare di difendere il suo animale, è stato pure picchiato), che cucinano animali d’affezione in mezzo alla strada, una pratica barbara che noi italiani abbiamo praticato solo durante la guerra e nell’immediato dopoguerra, e di certo non ne andiamo fieri.

Ma davvero: di cosa vi stupite? Avete già dimenticato il caso di Pamela Mastropietro o di Desiree Mariottini? La prima è stata fatta a pezzi, presumibilmente ancora  viva, dopo essere stata violentata e drogata, e messa a tranci dentro due valigie poi abbandonate, diversi organi mancanti, presumibilmente utilizzati in qualche rituale selvaggio; la seconda è stata drogata, portata in un casolare abbandonato e poi ripetutamente violentata da almeno una dozzina di clandestini, e poi lasciata lì a morire, ed una volta morta l’hanno stuprata nuovamente.

Oppure potreste chiedere agli abitanti dell’isola di Lampedusa, che di stranieri che cucinano cani e gatti ne sanno qualcosa già da almeno una decina d’anni (eppure continuano a votare a sinistra: rappresentazione plastica della coglionaggine degli italiani).

Forse è il caso di rinfrescarvi la memoria, e ricordarvi cosa dicevano i due amici di Oshegale, il galantuomo che ha ucciso Pamela Mastropietro, in una intercettazione dei Carabinieri:

Desmond: «L’ha tagliata… l’ha tagliata, l’ha tagliata», «Gli ha tolto l’intestino… è molto coraggioso (inteso Innocent Oseghale)»
Awelima: «Quell’intestino forse l’ha buttato nel bagno»
D.: «L’intestino è lungo. Come puoi buttarlo dentro al bagno?!»
A.: «L’intestino poteva tagliarlo a pezzi»
D.: «Tagliarlo in pezzettini?»
A.: «Sì. Pezzi, pezzi. Così buttava a pezzetti. Così sarebbe stato più facile… Forse lui (inteso Innocent) ha già ucciso una persona così».
D.: «Gli ha tolto tutto il cuore»
A.: «Poteva mangiarlo. Perché non l’ha mangiato?»
D.: «Poteva metterlo in frigo»
A.: «Lo metteva in frigo e cominciava a mangiare i pezzi»
D.: «Così sarebbe stato meglio per lui mangiare il corpo»
A.: «Sarebbe stato meglio. Avrebbe avuto solo il problema per la testa, quella avrebbe dovuto buttarla. Tutto il resto invece lo metteva dentro il frigo e poi quando voleva lo cucinava.
D.: «Faceva il brodo»
A.: «Sì, continuava a mangiare il brodo poco a poco»
D.: «Se lui avesse avuto un congelatore grande, avrebbe potuto metterlo lì»
A.: «Poi lui quello che non riusciva a cucinare, lo buttava piano piano…»
D.: «Però lui ha detto che non è stata lui a tagliarla e forse per questo stanno ancora investigando»
A.: «Per questo stanno cercando qualcun altro»

Vi sembra così inconcepibile che persone che fanno cose simili a degli esseri umani, a delle ragazzine, e che hanno il sostegno e l’approvazione dei propri simili, non abbiano alcun problema a farlo con gli animali? 

Potreste rispondere che gli stranieri che si macchiano di atti simili siano una minoranza, a fronte di tanti altri che vengono qui per migliorare la propria vita ed integrarsi. Sbagliato. Gli stranieri sono tra il 5 e l’8% della popolazione ma delinquono per quasi la metà per quanto riguarda i reati contro la persona (aggressioni, scippi, violenze sessuali, omicidi); al 1 gennaio 2018 gli stranieri presenti in Italia – tra regolari ed irregolari (questi ultimi sono la maggior parte e, tenetevi forte, vi do’ una notizia: contrariamente ai regolari, che sono pochissimi, non contribuiscono a pagarci le pensioni, casomai fanno solo la raccolta di pomodori ad 1 euro e 50 l’ora, in condizioni da schiavi, per la gioia della Bellanova), erano poco più di 5 milioni: ebbene, nelle carceri italiane un terzo dei detenuti è straniero. Riepilogando: una piccolissima parte della popolazione, al massimo l’8%, riempie le carceri per un terzo e compie metà dei reati contro la persona: c’è un problema di incidenza dei reati e di proporzionalità? Si. Significa che abbiamo fatto entrare in Italia centinaia di migliaia di subumani che non possono – né tantomeno vogliono – integrarsi qui, e che anche se volessero non hanno i minimi mezzi culturali ed economici per farlo? Si. Nei loro Paesi è pure peggio? Si. Leggetevi Paolo Barnard, giornalista che non può certamente essere accusato di essere Fascista, e che non può essere Fascista ve ne accorgerete dalla cazzata che spara alla fine articolo che vi proponiamo (del resto ha fatto un articolo interamente contro i selvaggi africani, doveva equilibrare in qualche modo con una sana professione di antifascismo), e che è reperibile solo sul sito di Maurizio Blondet, nemmeno sul sito di Paolo Barnard stesso, chissà perché. Il grassetto è mio, non dell’articolo originale:


“L’avete vista la foto qui sopra? No, guardatela ancora, prima di leggere. No, non è colpa nostra qui, no. Un attimo e vi spiego chi è quel bimbo, e c’è da vomitare sui NEGRI.

Non capivo, non mi ci racapezzavo. Ero nell’ex Rhodesia, al confine con lo Zambia, e vedevo queste donne accasciate per le strade a chiedere l’elemosina. Sapete com’erano? Eramo mostri inimmaginabili neppure dal peggior make up artist della Hollywood dell’horror. Partite dai seni, se ancora li avevano, e andate in su. Normalmente ci sono le spalle e il collo e il volto, no? No. Quelle donne negre sopra i seni avevano una colata di carne fusa putrefatta a forma di cono, con talvolta due buchi in alto che dovevano essere stati gli occhi. Le vedevo con una mano tesa a chiedere l’elemosina. E sapete voi bella gente chi erano?

Erano donne che i NEGRI, i NEGRI dell’Africa LIBERA DAI PORCI INGLESI, AMERICANI, MULTINAZIONALI E ALTRI BASTARDI, erano donne che i negri prendevano legavano a un albero, gli mettevano un copertone d’auto attorno al collo inzuppato di benzina e gli davano fuoco [pratica, del resto, ampiamente utilizzata dall’African National Congress, il partito di Nelson Mandela, ndA]. Quando il cranio il collo e le spalle si erano fuse in un orrore di ustioni liquefatte, spegnevano il fuoco, poi appena le donne si riprendevano, quelle che non morivano, le mettevano in strada a fare l’elemosina col sistema del racket, la quota al pappone.

E aspettate: credete che i negretti che passeggiavano per i fatti loro si fermassero ad aiutarle? No, nessuno, nessuno neppure le cosiderava, erano ‘paesaggio’. I bravi normali negri.

E il pappone di queste povere atroci donne non era Goldman Sachs, o Whitehall, o la Monsanto. No, erano NEGRI, che alla faccia di quel falsario venduto alla Rand Corporation e al Fondo Monetario di Nelson Mandela, erano e rimangono delle bestie in così tanti casi dove i bianchi non c’entrano e mai c’entrarono (i bambini soldati della Liberia? eh? chi li recluta? Bush? La Fiat? Putin? Perché i ‘bravi negri’ non si rifiutano di farlo anche se fosse Soros a pagarli? eh?). I negri d’Africa sanno essere le peggiori bestie disumane del pianeta. E gli inglesi non c’entrano più un cazzo oggi.

Ora il bambino della foto.

In Nigeria il bambino di 5 anni della foto sopra arranca per le strade fortunato di essere ancora vivo. E’ infestato dai vermi, pesa un terzo di un nostro bimbo della stessa età. Nooo, chi l’ha ridotto così non è Goldman Sachs, o Whitehall, o la Monsanto. Lo hanno ridotto così i NEGRI dell’Africa, gente che ancora in immense maggioranze crede alla stregoneria, alla magia nera, e questo bimbo, come decine di migliaia come lui, è stato accusato di essere… no, no, giuro sulla mia vita che non è una provocazione… E’ stato accusato…

… di essere una strega. Lo hanno torturato, a 5 anni, lo hanno torturato. Poi bambini così li cacciano dalle loro madri e dai villaggi, ed ecco come li riducono, a 5 anni, i NEGRI dell’Africa. Ci ha pensato una donna danese a lanciare al mondo la verità di cosa sti fetenti NEGRI dell’Africa sanno fare ai loro simili. Lei si chiama Anja Ringgren Lovén e ha fondato una ONG per questi poveri inimmaginabilmente straziati piccoli. Affermo con assoluta certezza che le Capò dei Lager Nazisti mai arrivarono a infliggere ai piccoli ebrei torture di questo tipo prima di ammazzarli. I negri…

Questa cosa mi perseguitava la coscienza ogni volta che ero in Africa e vedevo, e io vedevo cazzo che orrori indicibili erano perpetrati da negri su negri, e cazzo, l’imperialismo NON C’ENTRAVA PIU’ NULLA. E’ CHE SONO BESTIE LORO, non tutti certo, ma a milioni lo sono. Non sono stati gli inglesi che hanno insegnato ai negri a uccidere i negri albini per cavarne gli occhi nelle credenza che mangiarli curi le loro malattie. Non mentiva il missionario veneto che mi soccorse quando ero alla disperazione nella baraccopoli di George Compund in Zambia, e che mi disse: Sono 16 anni che tento in tutti i modi di elevare questa gente al di sopra della bestialità, ma non ce la fanno, e qui non c’entrano la multinazionali”. A 50 metri dalla sua parrocchia vidi un infante di meno di 5 mesi abbandonato nell’indifferenza dei genitori in una pozza di acqua e carbone, nudo e semi affogato. Urlava aiuto, io ero in agonia, ma nessuno intorno lo considerava.

Quando un qualche timido ma erudito storico dell’Africa all’università di Bologna osò nel 1994, l’anno del genocidio del Rwanda, dire che sti negri, sti Hutu e Tutzi, si erano massacrati in quel modo di routine per secoli prima del 1994, fu zittito dalle ’belle anime’ perché non si doveva dire che i NEGRI sono spesso le peggiori bestie del pianeta. Bisognava dire che la colpa era dei Belgi, dei Francesi, dell’ONU, e di certo una parte la fecero, ma no, erano secoli che si massacravano così. Cosa potevo fare o dire io quando nei Paesi dell’Africa Sub Sahariana vedevo i negri arricchiti, quelli in Mercedes e vestiti di abiti firmati, trattare i propri simili con un razzismo da far impallidire Cecil Rhodes? Giuro, quello era il peggior razzismo che io avessi mai visto in vita mia. Cazzo, vedevo ste merde di donne negre grasse e ricche trattare bambini e servi negri come neppure Goebbels avrebbe fatto.

Imparate, voi infarciti di idee fasulle dalla retorica della dittatura culturale della ‘sinistra’ terzomondista delle ‘belle anime’ che incolpa sempre noi bianchi per le disgrazie dei negri. Quella retorica trainata dagli inglesi, eh certo, quegli assassini incalliti dei britannici che dopo aver fatto 20 Olocausti alla Hitler nel mondo (Churchill solo lui ne ha ammazzati oltre 29 milioni) ora sono devastati dalla colpa, e hanno inventato il “non toccate i negri” (il politically correct). Riguardate la foto qui sotto, imparate cosa sono la maggioranza dei negri e cosa sanno fare a un piccolino come lui, prima di sparlare di giustizia globale.

Cosa voglio dire? Solo che è ora di dirci la verità, come sugli italiani. Esistono esseri-bestie, esseri scimmie-cani, in ogni angolo del mondo, sono irriformabili, no! non saranno mai educabili, e sono la grande maggioranza. E’ ora che ci ficchiamo in testa che vanno solo costretti da elite umanitarie a obbedire verso un mondo migliore. Costretti a obbedire. Fine. Guardate che dall’Illuminismo in poi, il 90% di noi è divenuto civile solo per obbligo ed emulazione, ma al primo allentamento della corda che ci trattiene torniamo bestie, e gli esempi storici si sprecano qui. Non abbiamo tempo di ‘educare’ i negri che sanno fare questo al bimbo qui sotto, il bimbo-strega… Non ci possiamo permettere quel tempo. Avreste concesso ai tedeschi e alle SS nel 1940 il tempo di educarsi al rispetto degli ebrei mentre ne bruciavano 6 milioni, con 3 milioni di omosessuali, deportati e zingari?”

Sorvolate sulla frase finale, la solita cazzata degli antifascisti che ad ogni articolo devono dimostrare di essere tali per cercare di allargare il pubblico di lettori (problema che il sottoscritto non ha, ché non mi legge nemmeno mia madre). Il punto è che voi, questa gente, l’avete fatta entrare a centinaia di migliaia, per portare le loro usanze selvagge qui da noi, usanze estinte almeno da qualche secolo. Quando osavamo dire qualcosa ci avete riempito di insulti, alla meglio, e di querele, alla peggio, dalla quale ci siamo sempre difesi uscendone vincenti, ma intanto abbiamo dovuto spendere tempo e soldi (mica come quei coglioni che votate, che spendono i vostri, di soldi). 

Per dimostrarvi l’ovvio: che far entrare una pletora di parassiti e di selvaggi, con cultura e tradizioni selvagge, provenienti da Paesi selvaggi, avrebbe reso l’Italia più selvaggia. Complimenti, eh.

4 commenti:

Sed Vaste ha detto...

Bisogna pensare però che a tanti italiani tutto sommato questa gente che arriva puo'star bene, ci stanno un sacco di italiani che hanno formato delle famiglie con ste donne di colore e uomini di colore ad esempio Casalino che sta con un Cubano o la bellanova che sta con un marocchino ecc ho paura che lei appartenga alla minoranza degli italiani ai quali non piace il negretto

Daniele ha detto...

Qui la questione nn è il colore della pelle, ma il parassitismo che c'è dietro. Poi uno è libero di stare con chi gli pare, l'importante che nn danneggi il prossimo.

Andrea Chessa ha detto...

Come si fa a non danneggiare il prossimo quando si permette l'ingresso di centinaia di migliaia di stranieri, alla meglio parassiti, alla peggio criminali, senza colpo ferire?

Daniele ha detto...

Controllando ed accertando l'onestà e l'integrità di chi vuole entrare nel nostro paese, vincolando la permanenza al rispetto delle nostre leggi, usi, costumi e alla capacità di provvedere a se stessi. Poi se qualcuno vuole portarsi lo straniero in casa, provveda a sue spese, a tutte le sue necessità.