martedì 19 febbraio 2019

Fascismo e Libertà uguale terroristi? Su Rai Uno si può.



L’Italia è una strana Nazione. Una Nazione in cui si viene condannati da un Tribunale se osi chiamare clandestino un clandestino, ma in cui puoi tranquillamente dare del terrorista ad un intero movimento politico – per quanto piccolo (o forse proprio per questo) – in prima serata su Rai Uno.

Cosa è accaduto, esattamente? Francesco Capizzi, il nostro responsabile della Sicilia, ci informa, sul nostro gruppo Whatsapp, che nell’ultima puntata de “Il commissario Montalbano” è andata in onda l’immagine che vedete qui sotto.



Il tutto – parrebbe di capire (non abbiamo avuto modo di vedere la puntata) – all’interno di una storia in cui il celebre commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri indaga su un gruppo terroristico e cerca di scoprirne l’identità esaminando alcuni loro documenti: è proprio in questo contesto che si vedrebbe l’immagine incriminata: il logo del Nostro Movimento, con scritta e simbolo (più o meno) visibili, infarinato a dovere in scala di grigi per dargli un tocco di “antico”.

L’associazione mentale, va da se, è molto semplice: Fascismo e Libertà uguale terroristi. Un Movimento politico viene attaccato – e tutti i suoi aderenti equiparati a filo terroristi – in maniera così subdola e vigliacca senza che nessuno faccia un fiato, senza una protesta, senza una difesa, anche d’ufficio, in cui si dica che non si può così subdolamente associare un movimento politico al terrorismo senza che lo stesso sia mai stato non dico condannato, ma almeno in odore di terrorismo.

Sappiamo però bene dove viviamo: in Italia. Sulle strade i delinquenti di sinistra, ancora oggi, cantano che “uccidere un Fascista non è reato”, e nessun giudice si è mai sentito in dovere di aprire un fascicolo di reato. Anzi: fino agli anni Ottanta questi bastardi ci ammazzavano davvero, ed erano applausi, vignette satiriche (la storia drammatica di Sergio Ramelli ce lo insegna) o al massimo “compagni che sbagliano”, fatti scappare all’estero in soggiorni dorati da guitti d’avanspettacolo criminali quanto loro (Dario Fo e Franca Rame con il loro “Soccorso rosso” sono una pagina vergognosissima della Storia italiana del secondo dopoguerra). Perché mai dovrebbe essere un reato associare quelli di Fascismo e Libertà ai terroristi?

Probabilmente non tutti avranno capito l’associazione di idee. Anche perché molti, tra gli spettatori, sicuramente non conoscono Fascismo e Libertà. Lo sappiamo. Avranno interpretato quel simbolo per un simbolo del passato, per l’appunto. Questo, però, non costituisce affatto una scusante, bensì una aggravante: il danno di immagine, a prescindere, è gravissimo, specialmente per un Movimento come il nostro, che è piccolo e mira a farsi conoscere da più persone possibile, spesso guadagnandosi con le unghie e con i denti piccoli spazi di agibilità politica scontati per altri, grandissime conquiste per noi.

Valuteremo coi nostri legali se procedere legalmente contro questa vigliaccata. Come tutte le cause che abbiamo intentato dovremo spendere una barca di soldi per non avere Giustizia: se la causa andrà avanti verremo sabotati con qualche scusa patetica e ridicola che si inventerà qualche magistrato desideroso di medaglie antifasciste; altrimenti, nella peggiore delle ipotesi, il nostro fascicolo finirà sepolto sotto montagne di scartoffie.

Piccoli e squallidi messaggi subliminali di questo regime mafioso e massonico per delegittimare quelli di Fascismo e Libertà, gli unici veri eredi di coloro che fino al ’45 li hanno riempiti di sacrosanti calci nel culo.