sabato 8 ottobre 2011

Elezioni 2011

Pubblicato sul mensile Il Lavoro Fascista, maggio 2011.

Carlo Gariglio

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Diciamo la verità, ogni anno la partecipazione (riuscita o tentata) del MFL-PSN alle elezioni amministrative assomiglia sempre di più alla famosa ed epica “carica dei seicento” di Balaklava, o meglio, per noi che siamo più romantici, alla carica senza speranza dei Samurai vista nel noto film “L’ultimo Samurai”; là come qua, un gruppo di idealisti armati del solo coraggio dà l’assalto alle postazioni difese con moderne mitragliatrici dai traditori della Patria venduti allo straniero… E là come qua, il tutto si conclude con un massacro… Certamente meno cruento il nostro, in quanto trattasi di massacro metaforico e non sanguinoso, ma sempre doloroso e deprimente, in quanto evidenzia sempre più l’arroganza del potere, che ignora sentenze e pronunciamenti emessi da esso stesso e che dimostra senza ombra di dubbio che l’Italia odierna è una Repubblica delle banane, bel lungi dall’essere quello Stato di diritto di cui tanto si blatera.
Poteva e doveva essere un anno record, per quanto riguarda le nostre presenze elettorali, ed invece si è trasformato in un anno standard, che ci ha comunque dato delle piccole soddisfazioni insieme alle tante delusioni.
Ma andiamo con ordine; dopo i fasti del 2006, allorquando riuscimmo a presentarci nel comune di Torino, benché con il simbolo mutilato dalla parola “Fascismo” a causa di un Prefetto che voleva guadagnarsi una medaglia di latta al valore antifascista, magari da esibire di fronte a qualche assassino partigiano il 25 aprile successivo, abbiamo ritentato la sorte nello stesso Comune… Questa volta, però, avevamo deciso di giocare d’azzardo, presentando ben due liste a sostegno della candidatura a Sindaco di Torino del sottoscritto. Ciò perché negli ultimi tempi si erano avvicinati a noi svariati individui desiderosi di candidarsi alle elezioni, benché non propriamente Fascisti… Gente della cosiddetta società civile, che non disprezza a prescindere le nostre idee, ma che considera ancora eccessivo lo scendere in campo con un nome ed un simbolo così impegnativi. Nasceva così l’idea della lista “Gariglio Sindaco”, che avrebbe dovuto affiancare la classica lista di partito, che a Torino e provincia siamo costretti a siglare solo “PSN” a causa delle pressioni mafiose esercitate dalla Prefettura per impedirci l’uso della parola “Fascismo” e della stessa sigla “MFL”, nel sostenere la mia candidatura a Sindaco.


Doppio sforzo, quindi, per reperire tutti i candidati ed il minimo di 500 firme per ognuna delle due liste… Ma lo sforzo sarebbe andato a buon fine, se non fossimo costretti a vivere in una Repubblica delle banane voluta da mafiosi e partigiani; infatti, le due liste sono state regolarmente presentate, l’una corredata da 515 firme, l’altra da 510. Presentandoci al Comune, inoltre, ci aveva consentito di essere presenti in ben 4 circoscrizioni (sulle 10 esistenti) comunali, con i nostri candidati presidenti e con la stessa coalizione di 2 liste.
Ma dopo un paio di giorni passati ad essere subissati da richieste assurde di duplicazioni ed integrazioni di documenti e certificati, proprio quando tutto pareva liscio e ci si avvicinava al sorteggio delle liste per i posti sulla scheda elettorale, ecco la doccia fredda: apprendiamo prima dai giornali, poi dai mafiosi della commissione elettorale, che entrambe le liste sono state respinte per mancanza di firme! Ai nostri delegati, convocati con tutta calma, viene spiegato verbalmente, senza l’esibizione di alcuna prova, che alcune delle firme erano state apposte due volte, e che altre erano state apposte dagli stessi elettori anche per altre liste… Strana combinazione, che avviene stranamente quest’anno, ma non avvenne nel 2006, allorquando la nostra unica lista di partito, mutilata dalla parola “Fascismo”, veniva accolta con la presentazione di circa 550 firme senza altre formalità… Evidentemente nel 2006 una sola lista costretta a chiamarsi “Censurato e Libertà” non faceva alcuna paura ai mafiosi della Commissione Elettorale di Torino, mentre quest’anno due liste a sostegno del sottoscritto, una delle quali civica, potevano arrecare qualche disturbo ai padroni del vapore, che hanno pensato bene di cancellare un numero di firme sufficiente a fare scendere il totale sotto il minimo di 500 per entrambe le liste!
E così, senza avere la possibilità di controllare una per una le firme annullate, fidandoci della sola “sacra” parola di antifascisti mafiosi, siamo rimasti fuori dalle elezioni di Torino… E dato che ad ogni danno si deve aggiungere la relativa beffa, ci siamo anche dovuti sorbire l’ennesima macroscopica falsità pubblicata dai giudei di “Repubblica”, i quali, ripresi poi da svariati siti minori, hanno dichiarato che le nostre liste sono state ricusate l’una per apologia del Fascismo, e l’altra per avere utilizzato il logo del Comune di Torino!
Peccato che i pennivendoli giudei non abbiano spiegato ai loro affezionati lettori come mai una lista che fa apologia del Fascismo, respinta a Torino, sia stata invece accettata in ben 3 comuni della stessa provincia, ovvero Cuceglio, Lusigliè e Mombello di Torino… E peccato che non abbiano anche spiegato che non esiste alcuna Legge che impedisca di utilizzare il logo del Comune di Torino, ma che se anche fosse esistita, ci sarebbero state assegnate 48 ore di tempo per sostituire il logo della lista civica, senza alcuna ricusazione automatica…
Ovviamente, tutte le mie mail di insulti al pennivendolo giudeo di Repubblica sono rimaste lettera morta, e nessuna smentita è mai stata pubblicata… Del resto, sappiamo bene qual è la loro libertà di stampa ed espressione, no?
Siamo stati, di conseguenza, presenti in provincia di Torino nei soli 3 comuni citati, con risultati che non esito a definire vergognosi: 0,16% a Cuceglio, 0,26% a Lusigliè e 0,71% a Mombello di Torino… Percentuali alquanto tristi derivanti, almeno in parte, dal menefreghismo dei candidati a Sindaco, molti dei quali credono che basti la candidatura (alcune volte pretesa!), per potersi appuntare sul petto la medaglia del Candidato Sindaco presente alle elezioni e poi sedersi ad aspettare… Peccato che per ottenere quanto meno alcuni voti di simpatia, sia necessario impostare un mimino di campagna elettorale, inviare lettere, presentarsi ai cittadini del Comune e denunciare le porcherie (che non mancano mai) della politica locale… Speriamo che l’anno venturo i nostri candidati imparino la lezione!
Unica buona notizia dalle elezioni 2011 viene dalla provincia di Asti, come spesso accade. Qui, pur essendo a poche decine di chilometri di distanza da Torino e dalla sua provincia, la Prefettura continua a comportarsi con correttezza estrema, uniformandosi alla Legge; il MFL-PSN è un movimento legalmente operante, indi ha pieno diritto di partecipare alle elezioni con il suo simbolo e la sua denominazione… Chissà per quanti anni ancora potremo contare sull’onestà di questa istituzione astigiana, e chissà se il Prefetto di Asti saprà resistere alla canea urlante di prefetti mafiosi e funzionari del Ministero dell’Interno ancora più mafiosi, la quale non mancherà di esercitare pressioni costanti per impedirci di partecipare alle elezioni, o quanto meno, per impedirci di farlo con la nostra vera identità… Del resto, anche in provincia di Torino dal 2000 al 2005 partecipammo a ben dieci elezioni con il nostro logo storico nei soliti piccoli comuni, ma solo nel 2006, cioè quando ci affacciammo a Torino, il Prefetto in persona si mise di traverso e pretese la ricusazione della nostra lista!


Ma torniamo all’astigiano e godiamoci la legalità, finché dura… Qui il nuovo Capo Provincia di Asti, Emiliano Calemma, uno degli acquisti più recenti e più validi del nostro movimento, ha presentato la sua candidatura nel Comune di Roatto, piccolo comune ove la mafia locale da decenni si accordava per presentare una sola lista, allo scopo di incamerare maggioranza ed opposizione, senza avere la seccatura di rendere conto a qualcuno del proprio marcio operato.
Come consigliatogli dal sottoscritto, il Camerata Calemma ha consegnato i relativi documenti un’ora prima della scadenza dei termini, giusto per non dare tempo ai mafiosi locali per preparare liste di disturbo… Ma non avevamo fatto i conti con le capacità mafiose di certi stomachevoli individui!
Il segretario comunale, infatti, dopo avere ricevuto i documenti da Calemma, ha inviato di corsa l’impiegata del Comune ad Asti per consegnare alla Prefettura le due liste presentate, dopo di che, rimasto da solo, ha iniziato un vorticoso giro di telefonate per convocare in ufficio, lontano da testimoni, alcuni dei dignitari mafiosi del Comune, al fine di creare una seconda lista di paese da contrapporre alla nostra!
E così, con rara capacità mafiosa e truffaldina, costui è riuscito a sponsorizzare la nascita di una terza lista, avente il contrassegno uguale alla prima (sono i colori variavano), un programma amministrativo in 3 punti scritto a mano con grafia veloce, ed un candidato a Sindaco che altri non era se non il fidanzato della figlia del Sindaco uscente! Al consiglio comunale venivano, invece, candidate le mogli dei candidati al consiglio della prima lista!
Il tutto certificato come legittimo e presentato in tempo utile proprio dal mascalzone che ha creato questa gigantesca truffa… Evidentemente, non solo i mafiosi della politica locale hanno qualcosa da nascondere agli osservatori esterni… Chissà il “signor” Segretario Comunale cosa aveva da temere dalla presenza di una minoranza in Consiglio Comunale!
E così, dopo l’ennesima squallida prova di antifascismo militante posta in essere dai mafiosi della politica locale di Roatto, le due liste sono diventate tre, vietando alla nostra lista i 3 consiglieri comunali garantiti che ci avrebbe fruttato la sola presenza… Ma, fortunatamente, non tutti i cittadini di Roatto sono così felici di vivere in un simile paese mafioso, e molti lo hanno dimostrato recandosi alle urne e votando per la nostra lista, la quale, pur partendo da zero voti, in quanto non presentava alcun candidato residente nel Comune, ha ottenuto il ragguardevole risultato del 6,22%!
Naturalmente, prima di arrivare al voto, abbiamo fatto scoppiare lo scandalo, dapprima denunciando quanto sopra narrato in una lettera spedita a tutti gli elettori, ed in seguito ottenendo dalla redazione astigiana del quotidiano “La Stampa” la pubblicazione di un articolo di denuncia di questo comportamento mafioso.

Purtroppo il nostro 6,22% non è bastato ad eleggere un consigliere, ed il tutto per soli 3 voti… Cosa che ha portato gli schifosi maiali residenti a Roatto ad organizzare una grande festa per celebrare il mancato ingresso degli “stranieri” nel loro consiglio comunale! E se qualcuno crede che stia esagerando, consulti pure l’archivio de “La Stampa”, ove troverà la cronaca di questo indegno comportamento dei mafiosi locali! La presenza, comunque, di una dozzina di schede dichiarate bianche e nulle, ci ha portati a prendere in considerazione il ricorso al TAR, da gli elevatissimi costi che avremmo dovuto sostenere al buio, hanno portato il Camerata Calemma ed il sottoscritto a lasciare perdere… Tre o quattromila Euro non valgono certo un posticino in Consiglio Comunale a Roatto!
Rimangono da riferire i tentativi di essere presenti alle elezioni di altre province mai battute, come proviamo a fare all’incirca ogni anno… In questo 2011 i Camerati Tesauro e Balsamo, hanno provato ad essere presenti in Lombardia e Campania, l’uno presentando una lista a Campagnola Cremasca (CR), l’altro a Giano Vetusto (CE).
Come di consueto, nelle province in cui facciamo il nostro esordio, tentiamo di presentarci con il logo storico completo, giusto per misurare il tasso di “mafiosità” delle locali prefetture… Ed abbiamo verificato, anche in quel di Cremona e Caserta, che la scuola partigiano – mafiosa ha i suoi validi discepoli pronti a violentare la Legge pur di potersi appuntare al petto una medaglietta al merito antifascista!
In entrambi i Comuni le liste denominate “Fascismo e Libertà” sono state immediatamente respinte, ma sono stati anche respinti i ricorsi con i quali chiedevamo la riammissione dopo avere sostituito la dicitura “Fascismo e Libertà” con la sola sigla MFL, ovvero uniformandoci all’ormai nota Sentenza del Consiglio di Stato che giudica il Fascio Repubblicano legittimo come contrassegno elettorale, purché disgiunto dalla parola Fascismo. Nel contrassegno raffigurato a fianco la parola fascismo non c’è, ma essendo la fantasia dei prefetti mafiosi molto fervida, loro estendono il divieto anche alla sola lettera “F”, alla faccia della chiarissima sentenza che parla di parola…

Ovviamente abbiamo querelato entrambe le Commissioni Elettorali, ma in quel di Crema, neppure un mese dopo la presentazione della denuncia, hanno già decretato l’archiviazione della stessa e la totale legittimità del comportamento mafioso di chi butta fuori dalle elezioni, per meri motivi di pregiudizio politico, delle liste espressioni di movimenti più volte dichiarati legittimi e legalmente operanti nel panorama politico italiano.
Da Caserta ancora nessuna nuova, ma c’è da giurarci che anche lì la risposta sarà la stessa… Del resto, trovare un magistrato onesto e corretto, disposto a disturbare il giusto sonno di Prefetti e Vice Prefetti antifascisti, rei di violare la Legge al fine di danneggiare dei Fascisti, è cosa assolutamente impossibile. Anche lo scorso anno, dopo avere subito un numero allucinante di vessazioni ed illegalità in provincia di Palermo, il Camerata Capizzi querelò le commissioni elettorali di Corleone (notate il nome del paese) e Termini Imerese; questi mascalzoni indegni si macchiarono di decine di reati, non solo ricusando le nostre liste elettorali, ma anche e soprattutto rifiutandosi di ricevere il simbolo alternativo presentato (Termini Imerese), e di assegnarci le 48 ore previste dalla Legge per consegnare un contrassegno alternativo (Corleone).
Orbene, anche in questi due casi delinquenziali, i magistrati palermitani, a tempo di record, non hanno riscontrato alcuna illegalità, unificando ed archiviando entrambe le querele. E meno male che se qualcuno decidesse che non è più il caso di sopportare simili soprusi, e si mettesse a sparare e/o a mettere bombe nei Tribunali, lo chiamerebbero anche pericoloso terrorista!
Detto tutto quello che c’era da dire sulle sorti del MFL-PSN a queste ultime elezioni, rimane un doveroso commento ai risultati dei “grandi”, ovvero di quelli che contano e che pagano magistrati corrotti per sabotare chiunque possa fargli opposizione.
Questa tornata di amministrative ha visto, senza ombra di dubbio, la netta sconfitta del PDL e dei suoi alleati… Non piangiamo certo per questo, ma non siamo così coglioni, come certi rottami della cosiddetta “area”, da lanciare grida di gioia e giubilo per certi risultati… Indubbiamente non è e non sarà mai il caso di sostenere Berlusconi ed i suoi omuncoli, ma credo che sia ancora meno opportuno felicitarsi per i successi di veri e propri ex delinquenti dell’estrema sinistra riciclatisi come avvocati di grido (Pisapia a Milano), o di ex magistrati chiacchierati (De Magistris a Napoli), o addirittura da eterni esponenti della nomeklatura comunista (Fassino a Torino). Se i “Destri” non sono nostri alleati, meno ancora lo sono i “sinistri”, soprattutto se non si prendono neppure il disturbo di fingersi pentiti delle loro scelte comuniste e continuano a candidarsi con il sostegno di gruppuscoli delinquenziali come Rifondazione Comunista, SEL, IDV ed altra robaccia simile.
Quindi, lasciamo volentieri e certi sedicenti Fascisti in privato (e nazional qualche cosa in pubblico!), il ruolo di nuove truppe cammellate al soldo dei vari Di Pietro, Vendola, Bersani, Ferrero… Noi siamo già abbastanza tristi nel constatare che l’attuale Presidente della Repubblica è un sovietico allievo di Togliatti, per potere gioire della vittoria di altri nipotini di Stalin alle varie elezioni amministrative.
L’unico vero motivo di gaudio che mi deriva da queste elezioni è il colossale fiasco del preteso “Terzo Polo”, che ovunque si è presentato in questa forma, ha raccolto più o meno gli stessi voti che l’UDC raccoglieva da sola… Ragione in più per confermare quello che già sapevamo, ovvero che individui come Fini e Rutelli sono completamente inutili, politicamente quanto umanamente. Ovviamente gli UDC, da buoni allievi della scuola democristiana, non si sono limitati a legare i loro destini a quelli dei due inutili figuri di cui sopra, presentandosi coalizzati ora a destra, ora a sinistra, ora con il resto del Terzo Polo, ed in qualche caso pure da soli… Comunque vada, per i vecchi democristiani c’è sempre qualche poltrona da raccattare e mettere da parte, con buona pace di quelli che, come noi, considerano la coerenza con le proprie idee superiore ad ogni altra cosa.
Che altro dire? Anche se non è una novità e non era certo inatteso, il solito fiasco dei finti Fascisti aggregati al duo Berlusconi – Bossi non può che regalarci un sorriso ulteriore… Individui come Storace, la Mussolini, Romagnoli, Tilgher ed il loro ex alleato Fiore, non potranno mai conquistarsi una qualsiasi poltrona con il loro elettorato, ma solo per gentile concessione del Cavaliere! Scusate se rido…

Carlo Gariglio

www.fascismoeliberta.it

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