giovedì 2 settembre 2010

La storiella di Sakineh, assassina sadica e violenta


Spiace riprendersi un poco dalle vacanze, riprendere le proprie normali attività, e scoprire che la politica italiana – eccetto la disgustosa bagarre tra i finiani e i berlusconiani – non ha altro di meglio da fare che dibattere sulla vicenda di Sakineh, la donna iraniana che è stata condannata alla lapidazione. Mi sarebbe piaciuto riprendere l’attività di questo spazio pensando un poco alla politica italiana, ma quest’ultima ha ben poco di succulento da offrire che non sia già stato detto in altri spazi.

Spiace dover apprendere, dalle solite fonti giornalistiche conniventi e bugiarde (che tacciono sulle reali motivazioni della condanna), che tante istituzioni e uomini politici (il Comune di Roma e Alemanno in prima fila, si sa che quando si tratta di dare contro l’Iran il nostro “camerata” non se ne lascia scappare una) manifestano pubblicamente per la liberazione della “povera” donna iraniana che, secondo i giornali, è stata condannata a morte per adulterio.

Ed anche su tanti blogs, reti sociali (non ci siamo ancora piegati all’idioma della perfida Albione che li descrive come “social networks”) e siti di informazione alternativa è tutto un dare addosso all’Iran retrogrado ed oscurantista che prescrive la condanna per lapidazione ad una donna che ha avuto il solo torto di tradire il marito.

Insomma: sono ancora in tanti coloro che, in Italia e non solo, approfittano anche delle questioni di letto degli iraniani per imbastire contro la Repubblica Islamica una vera e propria crociata della fede in nome dei diritti umani, della dignità della persona, dei diritti fondamentali della persona e via dicendo. Tutte belle parole che gli stessi moralizzatori si guardano bene anche solo lontanamente dal pronunciare quando invece è l’Occidente che, in Iraq come in Afganistan come in Palestina, fa stragi di civili vergognosamente coperte e mascherate dall’opinione pubblica e in special modo dai mass media.

Ma di che cosa si tratta veramente? Nell’era di internet, di Facebook e della posta elettronica basta poco per venire a conoscenza dei motivi per i quali Sakineh è stata condannata a morte. E sono motivi tutt’altro che di secondaria importanza. Sakineh è accusata non solo di aver tradito il proprio marito, ma anche di aver aiutato il suo amante ad ucciderlo, infierendo poi con sadica ferocia sul suo corpo ed esponendolo ad inenarrabili torture delle quali sappiamo ben poco in quanto il giudice Malek Eijdar Sharifi ha proibito la divulgazione dei particolari per motivi di ordine morale ed umano. Ben diverso, insomma, dalla società occidentale che, in nome di un presunto diritto all’informazione che esce sempre fuori nei momenti di comodo, non esita a divulgare anche i particolari più raccapriccianti, e, come le cronache italiane hanno riportato recentemente, non esita addirittura a farci dei film (sono in preparazione delle pellicole sui casi di cronaca nera di Cogne e dell’omicidio di Chiara Poggi: non solo non c’è limite all’orrore, ma questo diventa anche film), nel più totale disprezzo per i sentimenti di chi ha perso i propri cari in un modo così macabro e violento.

Comunque: altro che tradimento! Sakineh è una assassina, checché ne dica la Bruni-Tedeschi (a proposito: perché quando si parla della moglie di Sarkozy non si cita mai il suo secondo nome, di origine ebraica?), ed è una assassina sadica e violenta. In sua difesa si è mobilitato tutto l’apparato progressista e liberale e falsamente democratico del cosiddetto Occidente, quello stesso Occidente che tuona severe parole di condanna contro l’Iran e che poi tace sulla pulizia etnica che Israele compie in Palestina, o sui massacri che gli americani e gli inglesi compiono quotidianamente in Afganistan ed in Iraq, con quotidiane mattanze di civili e di bambini che, al contrario di Sakineh, nessun progressista di Repubblica o nessun parlamentare dei Verdi o nessun sindaco ha il coraggio di difendere. Eppure ce ne sarebbero di cose da chiedere ad Israele, all’Inghilterra, e allo Stato-canaglia per eccellenza, gli Stati Uniti d’America. Tre stati che, guarda caso, hanno tutti nel loro ordinamento la pena di morte, e la applicano senza nemmeno suscitare la metà dello sdegno che invece suscita Sakineh.

Al sottoscritto, che si ritiene una persona civile, gli assassini non fanno nessuna impressione. Gli animali uccidono essenzialmente per tre motivi: per difendere se stessi o la propria prole; per difendere il loro territorio; per procacciarsi il cibo. Gli assassini che nei loro atti di barbarie compiono gesti di violenza e di gratuita crudeltà si pongono, consapevolmente, sotto il livello animale, e quindi a maggior ragione sotto quello umano. Qualunque società civile dovrebbe avere a cuore la soppressione o l’eliminazione, o quantomeno l’allontanamento dagli esseri umani, di questi soggetti.

In Iran, che è una Nazione civile, gli assassini li fanno fuori. Qui da noi i politici e le più alte cariche politiche dello Stato si mobilitano in loro difesa. Ecco: la differenza sta tutta qui.

22 commenti:

dars ha detto...

Chessa ottimo post. Condivido in pieno quello che dici.

Andrea Chessa ha detto...

Ti ringrazio.

Andrea

Anonimo ha detto...

L'occodente ormai, sotto la scure mondialista usocrtica sionista, abbassa i pantaloni e si mette a 90° senza colpo ferire e diffonde, distorcendo i fatti, notizie propagandando sempre una campagna diffamatoria di quegli ordinamenti statali che non si allineano alle loro logiche schiavizzanti. Il personaggio in questione, usato ad arte e consumo, dalle lobby mondialiste non è altro un altro strataggemma per far apparire l'iran quello che non è. L'occidente cosidetto progredito sarebbe necessario che ricordasse e soprattutto riconoscesse le barbarie che subisce il popolo palestinese e in particolar modo gli altrettanti cosidetti democratici progressisti osservassero, raccapricciandosi, guardando le foto dei bambini palestinesi nei loro corpi innocenti martoriati dalla violenza sionista...poi meditassero ancora nelle loro menti inebetite..In alto i cuori!!!
wids72

Andrea Chessa ha detto...

Occidente ipocrita, e servo di occulti e innominabili poteri. Spiace vedere che se solo la gente fosse un poco più informata - ma proprio un minimo - menzogne così sfacciate difficilmente potrebbero essere prese per oro colato. Siamo esattamente come loro volevano che noi fossimo.

Franco ha detto...

Sì, va be', ma non con la lapidazione!
Una cosa è la giustizia, altra cosa è il sadismo!
Ricordiamoci della PIETAS latina!

Andrea Chessa ha detto...

Franco,

in Iran la lapidazione è stata vietata già da diversi anni. Nel 2008, infatti, è stata presentata addirittura una proposta di legge per emendare completamente addirittura la parola da tutti i riferimenti legislativi e normativi; una pulizia anche linguistica, se così la possiamo chiamare. E' da dire, comunque, che nelle aree più tribali dell'Iran, lontano dalla legge, questa pratica viene ancora praticata.

Le fonti governative iraniane parlano infatti di giustiziare Sakineh mediante l'impiccagione.

E' un aspetto che nel mio articolo mi sono dimenticato di menzionare.

Anonimo ha detto...

Autore di questo articolo, con il medesimo stai dando la tua approvazione alla pena di morte... Vada bene per una sana e corretta informazione (priva di speculazione alcune) ... Vada bene che sia un'assassina (prendo per buone le tue fonti) ma ciò non giustifica un atto di pari violenza, occhio per occhio ed il mondo diventa cieco. Ne tu, ne l'america, ne l'islam, può giudicare e stabilire se una vita può continuare la sua esistenza. Oppure sei DIO ? ... Riflettici la prossima volta che scrivi articoli come questi... Alcune persone non sono capaci di senso critico e si lasciano trasportare...

Andrea Chessa ha detto...

Al sottoscritto, che si ritiene una persona civile, gli assassini non fanno nessuna impressione. Gli animali uccidono essenzialmente per tre motivi: per difendere se stessi o la propria prole; per difendere il loro territorio; per procacciarsi il cibo. Gli assassini che nei loro atti di barbarie compiono gesti di violenza e di gratuita crudeltà si pongono, consapevolmente, sotto il livello animale, e quindi a maggior ragione sotto quello umano. Qualunque società civile dovrebbe avere a cuore la soppressione o l’eliminazione, o quantomeno l’allontanamento dagli esseri umani, di questi soggetti. Poi si può discutere su quale sia il mezzo migliore. Ma il discorso è comunque uno: che questa campagna a favore di una adultera assassina e sadica è disgustosa e cela intenti ben più sinistri dello semplice difendere la vita di una donna.

dars ha detto...

questa campagna a favore di una adultera assassina e sadica è disgustosa e cela intenti ben più sinistri dello semplice difendere la vita di una donna.
Hai ragione. Pur di andare contro l'Iran ogni pretesto è buono.

Andrea Chessa ha detto...

Esatto Dars.
Che tristezza vedere con quanta facilità il popolino si beva qualunque balla.

Heba ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Alessandro ha detto...

L'Iran sarebbe "un paese civile"? Interessante!XD Faresti meglio a comprare (e naturalmente a leggere) qualche libro di storia, potrebbe essere illuminante.

Raffaele ha detto...

Tre stati che, guarda caso, hanno tutti nel loro ordinamento la pena di morte, e la applicano senza nemmeno suscitare la metà dello sdegno che invece suscita Sakineh.

Applicano o applicavano (tranne per gli Stati Uniti d'America)?
Attraverso una rapida ricerca ho visto che la pena di morte in Francia e in Inghilterra è stata abolita definitivamente rispettivamente il 9 ottobre 1981 e il 31 luglio 1998. (fonti Wikipedia)

Andrea Chessa ha detto...

Raffaele,

ottima segnalazione. Nell'articolo da me citato ho scritto di Inghilterra, Israele e Stati Uniti. E mi sono espresso male. Sia perché l'Inghilterra l'ha abolita dal suo ordinamento giudiziario, sia perché, errore mio, la pena di morte non è prevista ufficialmente neanche nello Stato di Israele. Ma volevo intendere, e mi riferivo in particolar modo ad Israele e Stati Uniti, che non sono certo i più carini quando si tratta di dimostrare clemenza nei confronti di qualcuno. Sia perché Israele sta eliminando giorno dopo giorno un intero popolo (ma, ripeto, la pena di morte non è prevista nel suo ordinamento giudiziario), sia perché gli Stati Uniti la hanno ancora nel loro ordinamento.

La ringrazio per la segnalazione: scrivere in questo spazio diventa ancor più interessante e impegnativo, se i miei lettori (che la pensino come me poco importa)mi fanno notare i miei errori. E mi convinco sempre di più che sarebbe bene sottoporre i miei scritti, prima di pubblicarli, ad altri due occhi che non siano i miei. Posso rileggere il mio testo anche venti volte, ma ci sono certi errori che chi ha scritto non vedrà mai, al contrario di chi invece legge solamente.

Un saluto

P.S. Per esigenze di chiarezza darò alla sua segnalazione, e a questa mia risposta, la massima rilevanza

ettore ha detto...

In Primis l'Iran ha dietro per lo meno tre millenni di civiltà, quindi consiglio di leggersi dei libri non dei sussidiarii prima di scrivere CAZZATE!Secondo c'è gente che non può essere recuperata e quindi non capisco perchè dobbiamo mantenerli, pesando sulle nostre tasche, quando tagliamo le pensioni di invalidità perchè l'erario non può permettersele...

ettore ha detto...

In Primis l'Iran ha dietro per lo meno tre millenni di civiltà, quindi consiglio di leggersi dei libri non dei sussidiarii prima di scrivere CAZZATE!Secondo c'è gente che non può essere recuperata e quindi non capisco perchè dobbiamo mantenerli, pesando sulle nostre tasche, quando tagliamo le pensioni di invalidità perchè l'erario non può permettersele...

Andrea Chessa ha detto...

Ci pensi Pannella ad offrire un contributo in denaro per i poveri carcerati...

Anonimo ha detto...

Quante Sakineh ci sono state e ci sono nel mondo senza che siano state fatte non dico campagne a dimensione internazionale come questa ma solo un misero accenno in un giornale? Questa mobilitazione è una bufala, è una farsa per giustificare... un futuro attacco all'Iran, intanto che gli USA e Israele si preparano militarmente all'attacco si "scaldano" con un'ampia delegittimazione culturale...avrebbe avuto molto più senso una vasta campagna verso i paesi arabi integralisti per l'abolizione della pena di morte, questa strumentalizzazione della sciagura di una donna per fini non proprio puliti è una vergogna che grida vendetta al cielo.

Andrea Chessa ha detto...

Concordo. Purché la campagna contro la pena di morte venga fatta con coerenza, quindi anche nei confronti degli Stati Uniti, ad esempio...

Anonimo ha detto...

Da dove esce la storia che lei sia una "sadica"?
Da dove esci tu?
Come si fa ad essere fascista ai giorni nostri? Mi sembra tu viva in un mondo antico e che non ritornerà, nonostante la speranza tua e dei tuoi "camerati", gente che della guerra non sa niente... Se è vero che con l' uccisione ingiustificata si diventa peggio delle bestie e che con un assassinio motivato ci si abbassa al livello degli animali, cosa ti distingue da questa "sadica assassina"? Perchè tu stesso, così pieno di te da essere ansioso di elargire un giudizio di morte non dovresti essere ripagato con la tua stessa medicina? E l'artefice della tua morte? Toccherebbe anche a lui la stessa sorte spettata a te? Sarebbe un circolo vizzioso. Sarai pure antiquato, ma dovresti essere abbastanza intelligente da capirlo.

Andrea Chessa ha detto...

Sono antiquato. Hai ragione. Ciò che per te è un insulto, per me costituisce un titolo di merito.

Anonimo ha detto...

Si certo... continua a ripetertelo...