Giornalisti, media di regime, tv e carta stampata hanno
una tale faccia da tolla e una tale arroganza che, se non ne andasse anche del
nostro benessere, ci sarebbe solo da riempirli di insulti, al massimo
schernirli, e poi non pensarci più.
Per anni abbiamo dovuto sorbirci insulti da mezzo mondo
per aver fatto una proposta ovvia quanto logica per fermare l’immigrazione
clandestina: attuare un blocco navale, con navi della Marina Militare e dell’Esercito
Italiano, per fermare l’invasione africana. L’esatto opposto, cioè, di quello
che lo Stato italiano sta facendo fino ad ora: usare chi dovrebbe difendere i
confini per favorirne meglio l’invasione. Roba da fucilazione immediata per
alto tradimento.
Ora che a dire la stessa cosa è l’Europa, che
evidentemente si è svegliata dal lungo sonno per prendere atto dell’ovvio, vale
a dire che una immigrazione di massa come quella che stiamo vivendo, e di cui
si sta fondamentalmente facendo carico l’Italia, è insostenibile, la notizia
passa come se fosse cosa buona e giusta.
L’obiettivo dei capi di Stato e di governo dell’Unione
Europea che si cercherà di raggiungere negli incontri dei prossimi giorni sarà
quello di sigillare i porti libici dai quali partono i migranti in rotta verso
l’Italia e, in misura assai minore, Malta. Ben svegliati.
Bruxelles, al netto del +18% fatto registrare in Italia
relativamente agli sbarchi (quasi 200.000 invasori africani sono approdati
sulle nostre coste solo nell’ultimo anno), si rende conto che la situazione non
migliorerà nel breve e medio termine, a meno che non cambi drasticamente la
situazione politica ed interna della Libia e dell’Africa in generale (cosa
alquanto improbabile), e pensa di approntare una “line of protection” con mezzi
navali e militari per “chiudere” le rotte utilizzate dai trafficanti di esseri
umani.
Ancor più clamoroso, sembra farsi strada tra i palazzi
dell’Unione l’idea che, ad alimentare questo traffico, contribuiscano anche le
ONG. Si, le ONG, ricordate? Medici Senza Frontiere, Emergency e similari, la
cui presenza con tanto di navi affittate per meglio instradare gli invasori
verso l’Italia – e che, giova ripeterlo, in qualunque Nazione civile sarebbero
state messe fuorilegge, almeno dal governo italiano – sembrano essere nel mirino dei burocrati di Bruxelles: la loro sola
presenza, quando non la loro effettiva collaborazione, sembra essere un
incentivo per gli schiavisti, sempre più propensi a far partire i migranti in
bagnarole pronte ad affossarsi dopo qualche miglio, contando sul benevolo
intervento delle ONG stesse che, con navi di loro proprietà o affittate appositamente
per lo scopo, vanno a raccattare gli invasori fin dentro le acque libiche per
poi portarli comodamente in Italia.
Unico neo? Sembra che la sicurezza e il pattugliamento
delle acque libiche ed internazionali dovranno essere affidate, con tanto di
fondi europei (si parla di 200 milioni solo per cominciare l’operazione), a
Turchia, Libia, Egitto, paesi dei quali non è proprio conclamata l’affidabilità.
Molto meglio sarebbe se l’Italia, che è la più diretta interessata di questa
situazione, imponesse il blocco navale con mezzi propri.
Traduzione: quando dicevamo che le ONG andavano messe
fuorilegge, che bisognava imporre un blocco navale sulla Libia perché altrimenti
non si sarebbero mai fermati, avevamo ragione noi. Solo che, nel frattempo, ci
siamo beccati una sfilza di insulti e di improperi, conditi dalle solite
inchieste giudiziarie per ricostituzione del Partito Fascista che ci hanno
visto puntualmente assolti, da quelle stesse anime belle che ora, anziché chiedere
almeno scusa, pubblicano la notizia come se fosse la cosa più naturale del
mondo.
Ora l’Unione Europea sembra prendere una posizione
chiara e netta adottando tematiche che, a voler essere buoni, sono sempre stati
cari alle destre e anche a noi, che di destra non siamo. Ben svegliati,
piccioncini.
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