La miseria, umana e morale, nella quale la sinistra ha
precipitato il popolo italiano è chiaramente visibile negli insulti più beceri
che vengono rivolti, in particolar modo da quella stragrande maggioranza di
falliti che intasa Facebook e i social network vari, alla moglie di Matteo Renzi,
Agnese.
La sua colpa principale agli occhi degli imbecilli? Essere
la moglie di Matteo Renzi. A quanto ci risulti non ne ha altre. Non è mai stata
coinvolta in nessuno scandalo, è sempre stata accanto al marito con dignità e
compostezza, mai una parola fuori posto.
Gli imbecilli che intasano Facebook, però, a quanto
pare hanno molto tempo da perdere. A tal punto che ogni gesto di Agnese non
passa mai inosservato: bersagliata costantemente sotto ogni punto di vista sia
dal punto di vista della sua bellezza – o bruttezza, a seconda di come si veda
la cosa – sia per l’abbigliamento, che una normale insegnante, sempre a detta
dei suoi detrattori, difficilmente potrebbe permettersi con il normale
stipendio statale.
Per quanto riguarda la bellezza o la bruttezza, gli
stessi imbecilli di Facebook che fanno una colpa ad Agnese Renzi di non essere
bellissima – oltre ad essere, nella maggioranza dei casi, dei cessi ambulanti –
sono gli stessi che intasano le loro bacheche Facebook di immagini
strappalacrime contro il razzismo, il bullismo, la xenofobia e altre amenità
del genere, spesso condendo il tutto con immagini strappalacrime di bambini
disabili con su scritto “Se hai un cuore condividi questa immagine”, come se
chi non lo facesse fosse un bruto senza cuore. Sono contro il bullismo e la
xenofobia, ovviamente, quando non sono loro a praticarlo: se invece si tratta
di riversare tutta la propria rabbia e la propria frustrazione per una vita
miserabile contro la moglie dell’ex Primo Ministro, invece, non c’è alcun
problema.
Per quanto riguarda gli abiti che Agnese indosserebbe
si, è vero, probabilmente, se campasse solo con lo stipendio di insegnante, non
potrebbe permetterselo. Probabilmente può permettersi uno stile di vita più
elevato della maggioranza degli italiani in virtù del fatto di essere la moglie di
Renzi. E allora? Dovrebbe forse rinunciare ai vantaggi di essere la moglie di
un importante politico italiano per solidarizzare con il proletariato italiano?
Se Matteo Renzi volesse regalare alla moglie l’intera collezione di Armani perché
non dovrebbe farlo? Siamo sicuri che ci gioverebbe questo stupido livellamento
verso il basso, questo egualitarismo da imbecilli tanto caro ai grillini e a
coloro ancora più imbecilli che li votano?
L’eterno leit motiv italiano: se hai un bel lavoro chissà
a quali nefandezze devi esserti abbassato per averlo; se hai una bella auto
chissà quanto devi aver rubato per averla; se hai una bella casa è perché spacci
droga; se stai con una bella ragazza sicuramente sarà una mignotta. E via
dicendo…
Quasi quasi mi viene da rimpiangere il Medioevo, quando
la plebaglia chinava la testa al passaggio del padrone e aveva ben chiaro il
limite della decenza, pena la fustigazione in pubblica piazza.
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