È l’ennesimo attentato che piega l’Europa. Un’Europa
annichilita, immobile, con la testa sul bordo, pronta a farsela recidere dal
boia.
Non basteranno i gessetti colorati, le marce della
pace, cambiare la foto profilo di Facebook con la bandiera tedesca per evitare
altri attacchi in futuro. Le stronzate dei pacifisti non ci salveranno. Puliranno
forse la loro coscienza lordata dalla loro stessa follia, ma non placheranno
certo la nostra.
Una soluzione, quantomeno, potrebbe essere quella di non
farli entrare, non accoglierli, non rifocillarli, non trattarli come se fossero
europei, non trattarli come se fossero civili.
L’Europa che oggi piange commossa in silenzio è la
stessa che ha coscientemente deciso di farsi invadere da un’armata solo
apparentemente senza armi, ma formata da fancazzisti e parassiti nel migliore
dei casi, e da criminali e terroristi nel peggiore. Tanto che uno dei due
terroristi era un migrante pachistano, che chiedeva asilo politico. Da cosa,
probabilmente, non lo sa nemmeno lui, visto che in Pakistan non c’è nessuna
guerra e, pertanto, quel clandestino non aveva alcun diritto di stare sul suolo
europeo.
Una soluzione potrebbe essere quella di sganciargli
qualche bomba sulla testa, come hanno fatto Assad e Putin in Siria, con il
disprezzo più totale di questa Europa di vermi, i cui burocrati vogliono
costruire il loro sogno perfetto, quella di un’enorme massa di bastardi e di
rincoglioniti pronti a farsi dominare e manipolare a piacimento, sulla nostra
pellaccia.
L’Europa che oggi piange commossa in silenzio è la
stessa che qualche giorno fa accendeva le luci della Torre Eiffel per
solidarizzare con i terroristi di Aleppo, presi sacrosantamente a calci nel
culo dalla coalizione governativa sostenuta dalla Russia, i famosi ribelli
moderati tanto amici degli americani e dell’Occidente. E che oggi preparerà
fiaccolate della pace, gessetti colorati e concerti di sensibilizzazione.
Un’Europa di ipocriti e di vermi. La peggiore.
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