In questi giorni aspetto con ansia le notizie dell’amico Dimitri da Atene, che è uno dei nostri collaboratori più validi oltre Italia e che ci permette di avere, di prima mano, le situazione di chi in Grecia vi ha sempre vissuto, e che conosce quindi bene. Dimitri mi aveva promesso di scrivermi entro qualche giorno,ma non l’ha fatto, e la mia preoccupazione aumenta non solo per la situazione della Grecia, ma anche per la sorte dell’amico greco e della sua famiglia (“Dopo le sei di sera”, mi scrive, “non si può più uscire di casa. C’è la possibilità di essere morti il giorno dopo o quello dopo ancora”).
Dalle sue ultime lettere, la situazione greca appare molto grave; non solo dal punto di vista della situazione economica, ma anche da quello dell’ordine interno: la protesta sociale cova tra le ceneri, pronta ad esplodere nei momenti in cui il governo greco, alla canna del gas a causa della sua rigida adesione ai dogmi capitalisti, è costretto ad imporre una politica di lacrime e sangue ai propri cittadini.
La Nazione greca comincia con la repressione di quei gruppi che, per quanto minoritari, sono anche pericolosi dal punto di vista politico, avendo ben chiaro chi sono i nemici: capitalismo, globalizzazione e mondialismo. Parliamo dei camerati del gruppo Hryssi Avghi, che domenica scorsa, mentre tenevano un pacifico convegno, sono stati violentemente caricati dalla Polizia nella loro sede. L’avvenimento ha avuto ben poca eco sulla stampa nostrana, che quando ha deciso di dedicare un minimo di copertura alla notizia lo ha fatto rispolverando il solito mito dell’irruzione salvifica da parte della Polizia nel pericoloso covo degli estremisti skin-heads, che preparavano chissà quali azioni violente.
Ci rendiamo conto sempre di più che la crisi dell’economia greca è stata, se non pianificata a tavolino, quantomeno “auspicata”.
Ricapitoliamo. Lo scorso dicembre erano state la Fimalac e la Flithc Ratings a declassare l’economia greca. Subito l’allarme era corso sui mercati, ed a niente erano valse le grida e le rassicurazione dei rappresentanti del governo greco sul fatto che la Grecia non sarebbe mai stata insolvente. Anche se, in base alla propria regolamentazione, l’Unione Europea “avrebbe” l’obbligo di aiutare gli Stati che si trovano in forte difficoltà, non è possibile rifinanziare direttamente la crisi economica di una Nazione. Ecco che nelle settimane scorse sono arrivate in soccorso le banche private, Goldman Sachs prima fra tutte, la quale, ben lungi dal voler aiutare la Grecia, ha anch’essa preteso da quest’ultima la sua libbra di carne. Le grandi banche internazionali, pertanto, non solo – come hanno detto molti giornali – hanno aiutato al Grecia a truccare i propri dati contabili per poter avere una maggiore liquidità, ma addirittura si sono poi lanciati su questa Nazione in coma vigile per spolpare gli ultimi brandelli di carne. Questi investitori hanno emesso vari swaps (per saprene di più si legga qui http://chessaandrea.blogspot.com/2007/12/swap-derivati-e-i-voli-poco-pindarici.html) scommettendo sul rapido affondo delle obbligazioni greche, trascinando tutti gli altri a fare altrettanto.
In una riunione dei capi europei avvenuta qualche settimana fa, il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, ha auspicato la creazione di un governo economico per dirigere e coordinare le azioni di tutti gli Stati appartenenti all’Unione Europea. Sempre nelle settimane scorse si è anche parlato di un’ulteriore imposta comune per finanziare ulteriormente le già elefantiache spese dell’Unione Europea.
Eccoci. Gira che ti rigira, arriviamo sempre qui: la creazione di un ordine mondiale, non eletto da noi cittadini ma dalle tante lobbies (alcune, come ben sanno i nostri lettori, ben più influenti di altre) che quotidianamente sgomitano una contro l’altra per imporre le loro decisioni a livello transnazionale, in modo che la nostra vita e la nostra economia venga diretta da un ristretto gruppo di oligarchi.
Come il lettore più smaliziato avrà ben capito, la crisi attuale appare sempre di più come un tentativo ben orchestrato, da parte di occulti gruppi di potere, di applicare il sogno neanche tanto nascosto della massoneria internazionale, che da secoli complotta nell’ombra contro la sovranità nazionale dei singoli Stati: il New World Order.
Non per niente Herman Van Rompuy appartiene al Bilderberg ed alla Trilateral Commission, vale a dire le due tra le organizzazioni massoniche più potenti al mondo, capaci di suscitare paura e di farsi ubbidire.
La domanda da farsi, a questo punto, è una: quanto ancora dovrà peggiorare la situazione, per forzare le già flebili resistenze dei singoli Stati nazionali? E come ci si può opporre ad una forza, come la massoneria, che è riuscita ad infiltrare i suoi uomini in tutti gli apparati chiave del potere, nazionali ed internazionali?
Dalle sue ultime lettere, la situazione greca appare molto grave; non solo dal punto di vista della situazione economica, ma anche da quello dell’ordine interno: la protesta sociale cova tra le ceneri, pronta ad esplodere nei momenti in cui il governo greco, alla canna del gas a causa della sua rigida adesione ai dogmi capitalisti, è costretto ad imporre una politica di lacrime e sangue ai propri cittadini.
La Nazione greca comincia con la repressione di quei gruppi che, per quanto minoritari, sono anche pericolosi dal punto di vista politico, avendo ben chiaro chi sono i nemici: capitalismo, globalizzazione e mondialismo. Parliamo dei camerati del gruppo Hryssi Avghi, che domenica scorsa, mentre tenevano un pacifico convegno, sono stati violentemente caricati dalla Polizia nella loro sede. L’avvenimento ha avuto ben poca eco sulla stampa nostrana, che quando ha deciso di dedicare un minimo di copertura alla notizia lo ha fatto rispolverando il solito mito dell’irruzione salvifica da parte della Polizia nel pericoloso covo degli estremisti skin-heads, che preparavano chissà quali azioni violente.
Ci rendiamo conto sempre di più che la crisi dell’economia greca è stata, se non pianificata a tavolino, quantomeno “auspicata”.
Ricapitoliamo. Lo scorso dicembre erano state la Fimalac e la Flithc Ratings a declassare l’economia greca. Subito l’allarme era corso sui mercati, ed a niente erano valse le grida e le rassicurazione dei rappresentanti del governo greco sul fatto che la Grecia non sarebbe mai stata insolvente. Anche se, in base alla propria regolamentazione, l’Unione Europea “avrebbe” l’obbligo di aiutare gli Stati che si trovano in forte difficoltà, non è possibile rifinanziare direttamente la crisi economica di una Nazione. Ecco che nelle settimane scorse sono arrivate in soccorso le banche private, Goldman Sachs prima fra tutte, la quale, ben lungi dal voler aiutare la Grecia, ha anch’essa preteso da quest’ultima la sua libbra di carne. Le grandi banche internazionali, pertanto, non solo – come hanno detto molti giornali – hanno aiutato al Grecia a truccare i propri dati contabili per poter avere una maggiore liquidità, ma addirittura si sono poi lanciati su questa Nazione in coma vigile per spolpare gli ultimi brandelli di carne. Questi investitori hanno emesso vari swaps (per saprene di più si legga qui http://chessaandrea.blogspot.com/2007/12/swap-derivati-e-i-voli-poco-pindarici.html) scommettendo sul rapido affondo delle obbligazioni greche, trascinando tutti gli altri a fare altrettanto.
In una riunione dei capi europei avvenuta qualche settimana fa, il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, ha auspicato la creazione di un governo economico per dirigere e coordinare le azioni di tutti gli Stati appartenenti all’Unione Europea. Sempre nelle settimane scorse si è anche parlato di un’ulteriore imposta comune per finanziare ulteriormente le già elefantiache spese dell’Unione Europea.
Eccoci. Gira che ti rigira, arriviamo sempre qui: la creazione di un ordine mondiale, non eletto da noi cittadini ma dalle tante lobbies (alcune, come ben sanno i nostri lettori, ben più influenti di altre) che quotidianamente sgomitano una contro l’altra per imporre le loro decisioni a livello transnazionale, in modo che la nostra vita e la nostra economia venga diretta da un ristretto gruppo di oligarchi.
Come il lettore più smaliziato avrà ben capito, la crisi attuale appare sempre di più come un tentativo ben orchestrato, da parte di occulti gruppi di potere, di applicare il sogno neanche tanto nascosto della massoneria internazionale, che da secoli complotta nell’ombra contro la sovranità nazionale dei singoli Stati: il New World Order.
Non per niente Herman Van Rompuy appartiene al Bilderberg ed alla Trilateral Commission, vale a dire le due tra le organizzazioni massoniche più potenti al mondo, capaci di suscitare paura e di farsi ubbidire.
La domanda da farsi, a questo punto, è una: quanto ancora dovrà peggiorare la situazione, per forzare le già flebili resistenze dei singoli Stati nazionali? E come ci si può opporre ad una forza, come la massoneria, che è riuscita ad infiltrare i suoi uomini in tutti gli apparati chiave del potere, nazionali ed internazionali?
1 commento:
Certo che siamo messi male
Però,sembra che siano talmente abili questi "signori",da riuscire a smorzare ogni possibile rivolta seria ed estesa.Di evitare il loro crollo delle loro malefatte
Ogni tanto si sente,una popolazione in rivolta,uno stato in bancarotta,insomma l'ìapocalisse
Ma nonstante questo stato di fallimento,riescono sempre a rimettere in salute(per modo di dire)la situazione
Cioè,un sistema fallimentare che inizia anche a fare perdere colpi agli stati........dovrebbe nel futuro "cadere" e "sgretolarsi"......ma ho la vaga sensazione che non accadrà
TiTi
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