lunedì 12 marzo 2012

Stavolta avete sbagliato

Diciamo la verità: se non ci fossero quelli di SestuSera bisognerebbe inventarli. Se si vuole capire come sono fatti gli antifascisti, quel sito è un’inesauribile miniera di ispirazione e di informazione. I napoletani hanno un vecchio detto: “Chiagne e fotte”. Si utilizza in riferimento a persone che piagnucolano penosamente, cercando di attirare l’attenzione e la benevolenza altrui, ma nel frattempo pensano a come fregare al meglio il prossimo. Ecco… non ci sarebbe detto migliore per i vari Sannino, le Lai, le Pia e via dicendo.

Come i lettori più attenti sapranno già, è bastata l’affissione di alcuni manifesti del MFL nella cittadina di Sestu, in provincia di Cagliari, per attirare contro di noi una campagna di odio e di calunnie che siamo oramai ben abituati a conoscere da parte di coloro che si auto-proclamano i detentori della libertà e della democrazia (in nome di una arrogante superiorità morale che solo quelli di sinistra hanno rispetto a tutti gli altri) ma sono sempre pronti a mettere a tacere le voci difformi. Abbiamo sopportato di tutto, lo sapete bene. Vandali che stracciano i nostri manifesti, giornalisti che li difendono a spada tratta, calunnie e diffamazioni a piene mani. Siccome non è nostra abitudine subire passivamente mentre ci riempiono di ceffoni (per ora solo virtuali), abbiamo risposto. Con una bella email inviata a SestuSera e che, seppur in ritardo di qualche giorno, è stata pubblicata. Apriti cielo! Questo basta per suscitare l’indignazione della signora Maria Giovanna Lai, che pubblica sull’ormai conosciuto sito una lettera intitolata “Vuoto nel blog”, che trovate qui: http://www.sestusera.it/?p=6321#comments. Accusa noi di commettere tutte quelle azioni che, invece, abbiamo solo subito. Ci siamo limitati a rispondere alle menzogne e al fango che gli impuniti gettano a piene mani su di noi, con questa lettera (pubblicata anche sul sito SestuSera ma reperibile sul mio blog a questo indirizzo http://www.chessaandrea.blogspot.com/2012/02/basta-poco-per-mettervi-paura.html), e a fare dell’ironia, chiedendo a Mario Sannino se considerasse Fascismo anche lo scoreggiare a tavola (http://www.chessaandrea.blogspot.com/2012/02/scoreggiare-tavola-e-fascismo.html). Loro esultano e solidarizzano con i vandali che strappano i manifesti, pubblicano pure le foto con nonchalance, noi la mettiamo sul ridere. Perché non siamo rancorosi, siamo sportivi anche quando gli avversari giocano sporco, e ci piace talmente tanto la vita che una bella risata non ce la neghiamo mai.

Eppure, Maria Giovanna Lai è indignata. Scrive: “non è un vuoto storico e neanche culturale ma un vuoto umano.” No, signora Lai. Non sappiamo se il vostro sia un vuoto anche umano, non vi conosciamo personalmente per dirlo (ma una nostra idea ce la siamo comunque fatta), ma sicuramente un vuoto storico e culturale c’è. Ed è il vostro. Quello di chi, appartenendo ad una determinata fazione politica, considera chi la pensa diversamente non come un avversario con cui discutere, anche animatamente, le proprie tesi, bensì come un nemico, verso il quale le regole non valgono più.

La lettera continua: “Da un lato abbiamo una persona, principale collaboratrice del blog, che esprime attraverso un articolo un opinione lecita su un fatto avvenuto in paese, dall’altro un movimento, un gruppo, un partito che risponde all’articolo con una lettera privata inviata al responsabile del blog riferendosi con arroganza principalmente all’autrice del testo, i toni sono simili anche verso i vari partecipanti alla discussione.” Eh no, signora Lai. Sbaglia ancora. La collaboratrice del blog, Daniela Pia, non si è limitata ad esprimere le sue lecite opinioni. Sarebbero state lecite, le opinioni, se ci avesse attaccato politicamente, se avesse criticato le nostre idee, se avesse espressamente scritto che le facciamo schifo, noi e le nostre idee. Non è un’opinione lecita affermare che sui nostri manifesti è presente un fascio littorio quando invece vi è un fascio repubblicano: è una balla. Non è un’opinione lecita affermare che i manifesti sono stati affissi irregolarmente: è una balla. Non è un’opinione lecita, come si scrive poco più sotto, lasciar intendere che siamo illegali perché una Disposizione Transitoria (a proposito, ma transitoria per quanto? Sono passati settant’anni!) vieta la ricostituzione del Partito Fascista, accusa dalla quale siamo stati più e più volte prosciolti. Non è un’opinione lecita, come si legge negli interventi che commentano l’articolo, congratularsi con chi compie un reato. E’ un reato anche quello. Non è un’opinione lecita scrivere “E’ d’obbligo un ringraziamento ai cittadini che si sono “sporcati le mani” per farli sparire” (i nostri manifesti, ovviamente!): è apologia di reato, almeno sulla carta.

A tutto questo non abbiamo risposto con arroganza. Abbiamo risposto. Non con toni certamente amichevoli, del resto non erano amichevoli nemmeno quelli di coloro che ci hanno attaccato per primi, ma, lo ripeto, non siamo abituati a prenderle senza reagire. E forse questo si aspettavano i nostri avversari: che stessimo zitti mentre ci veniva gettata una gran quantità di fango (per non dire altro!) addosso. Mi dispiace per loro, ma hanno fatto male i conti.

Eppure si indignano… Scrive la Lai in “Vuoto nel blog”: “La pubblicazione della lettera, con il suo impressionante titolo a caratteri cubitali, ha esposto chiaramente in modo disarmato e solitario Daniela che viene citata con nome e cognome, e questo non è solo il mio parere, tenendo anche conto che la stessa aveva già ricevuto svariati e pesanti insulti su un altro blog per un articolo simile.” Impressionante titolo a caratteri cubitali? Non ci pare che il titolo con cui è stata pubblicata la nostra lettera di risposta sia diverso dalla tradizionale impaginazione del blog: ci sembra identico a tutti gli altri, come carattere e come grandezza. Vedere per credere. E inoltre, visto che l’articolo era firmato dalla Pia stessa, con chi mai avremmo dovuto prendercela se non con l’autrice dell’articolo in questione? Inoltre, per quanto riguarda insulti su un altro blog, non sappiamo né a quale blog si riferisca né a quali insulti faccia riferimento. Non è nostra abitudine insultare gratuitamente gli avversari: ci diverte molto di più metterli di fronte alla loro ignoranza politica e storica. La stessa di una pasionaria da tastiera che in nome dell’antifascismo scrive testualmente “Siamo sicuri che la proposta di abolizione della norma da parte dei senatori del PDL non sia stata accolta e che non esista più il reato di apologia del fascismo? Chi può accertarsene?”, dimostrando così di non sapere nemmeno se la legge Scelba o la Mancino, quelle leggi con cui vorrebbe farci tacere, siano ancora in vigore. Che preparazione storico-culturale!

Insomma: il comportamento è il solito. Prima scrivono articoli e commenti sui loro siti in cui ce ne dicono di tutti i colori. Poi, quando rispondiamo a tono ai loro deliri, piagnucolano. E’ stata pubblicata la lettera di un pericoloso Fascista! Vergogna! Sacrilegio! Blasfemia! Come osano i brutti, sporchi e cattivi Fascisti osare rispondere a tutte le balle che gli stiamo lanciando addosso?

A sparare contro i Fascisti (solo metaforicamente, per fortuna!) non si sbaglia mai. Stavolta invece avete sbagliato. Non avete a che fare con i soliti estremisti e teppisti da stadio, bravi ad ingurgitare birra e a fare il saluto romano in pubblico o alle gite a Predappio quanto altrettanto bravi a smentire qualunque appartenenza all’Idea quando si trovano davanti ad una telecamera. Avete a che fare con un gruppo di uomini e donne che fanno volontariato con i poveri e gli animali, che studiano, che lavorano, che orgogliosamente non fanno parte e non si sentono parte del mondo di oggi perché hanno un orizzonte spirituale e di vita che va oltre l’ultima serata in discoteca o la vittoria della squadra del cuore composta da bulletti ignoranti e strapagati, che amano questo mondo e la vita in modo ben più profondo e puro di quanto questo sistema consumistico – in cui gli eroi sono i Giorgio Bocca, le Belen, i Fabrizio Corona, le Lady Gaga – avrebbe mai voluto. Siamo orgogliosi di essere chi siamo. E la parola Fascista, che per Voi è nient’altro che un insulto, una caratterizzazione infamante, per noi è un titolo di merito. E’ la nostra medaglia al Valore, che riteniamo ben più preziosa dei costosi pezzi di latta che questa repubblichetta assegna da settant’anni a questa parte ai voltagabbana di ieri e di oggi, e la portiamo con Onore. Fatevene una ragione. Non basteranno mille antifascisti per mettere a tacere anche uno solo di noi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Da pubblicare anche nel blog di sestu, a futura memoria. Li hai asfaltati, complimenti davvero.

Andrea Chessa ha detto...

Grazie mille!

Anonimo ha detto...

io invece vorrei avere tutti gli articoli,link e altro a cui hai fatto riferimento nell'articolo. Sono seminarista e anche io dell'azione cattolica come Scalfaro, e vorrei capire se veramente è stato questo uomo che tu ci hai raccontato.
Sicuramente dobbiamo contestualizzare che si è trovato in un periodo non tanto facile della storia italiana e penso che qualcosa di buono l'abbia fatto,concordi.
Spero in una tua risposta.

Andrea Chessa ha detto...

Un anonimo ci ha chiesto, in un commento poi cancellato, dove abbiamo trovato il materiale riguardante le "boiate" di Scalfaro.

Rispondiamo comunque.

http://www.italia-rsi.org/radiose/icaini.htm
http://forum.chatta.it/politica/7583681/i-martiri-fascisti-e-i-loro-carnefici.aspx
http://www.corrierecaraibi.com/FIRME_FGiannini_120217_Scalfaro-Pace-alla-sua-anima-Ma.htm
http://web.tiscali.it/RSI_ANALISI/stragi.htm