venerdì 23 maggio 2008

Avremo tempo per indignarci

Si è appena concluso, da poche ore, il balletto per le nomine della Camera dei Deputati. Scorriamole un po’ insieme, per vedere, oltre ai soliti personaggi, le perle.
Alla Commissione Cultura Gabriella Ceccacci e Fiorella Giammanco. La prima è una ex attrice di film erotici ( ha lavorato con Tinto Brass ), e non possiamo che sorridere al grande apporto culturale che riuscirà a dare al nostro Paese; la seconda è giornalista del Tg4. Già va meglio, per la Commissione Cultura. Sempre rimanendo in tema di giornalisti troviamo una sgradita sorpresa: ad affiancare le due giovincelle ci sarà anche Renato farina. Lo ricordate? E’ stato il vice-direttore di Libero riconosciuto colpevole di aver collaborato con il Sismi, un ramo dei servizi segreti italiani, e di aver diffuso sul suo giornale notizie false proprio in favore di quest’ultimo; è stato anche colui che ha avuto un ruolo certamente non secondario nella vicenda Abu Omar, l’imam di Milano rapito in Italia dai servizi segreti statunitensi.
Con questo, ce n’è abbastanza di che storcere la bocca. Il messaggio che si vuole dare agli italiani, e conseguentemente anche ai ragazzi e alle persone che fanno politica a livelli ben minori di quella del Parlamento, o che vorrebbero cominciare a farla, che studiano, che si informano, che si impegnano con serietà e professionalità, è questo: lasciate perdere tutte queste stronzate. Vi basta un calendario, essere una bella gnocca, aver partecipato a qualche trasmissione televisiva e potete diventare perfino Ministro ( . L’unica consolazione che ci rimane è che la Carfagna è stata sistemata in uno di quei ministeri inutili per definizione, quello per le Pari Opportunità, dove può fare ben pochi danni ). Non avete questi requisiti? Poco male: ci accontentiamo di poco. Avete mai collaborato sul territorio nazionale per favorire uno Stato straniero ( meglio se Stati Uniti o Israele ) nelle sue operazioni di sciaccallaggio internazionale, diffondendo cialtronate come oro sul vostro giornale grandemente finanziato con soldi pubblici? Eccovi anche a voi una commissione. Non avete neanche questo? Tranquilli. Un film porno l’avete fatto? Si? Suvvia, c’è posto anche per voi.
Ma non possiamo ancora indignarci. Il peggio deve ancora venire. Alla Commissione Affari Esteri troviamo due nomi noti: Fiamma Nirenstein e Alessandro Ruben. La Nirenstein la conosciamo: una delle massime espressioni “intellettuali” di totale appiattimento e servaggio verso le posizioni israeliane; dalla Nirenstein mai una minima parola di condanna per i bombardamenti, le esecuzioni mirate, il cecchinaggio su donne e bambini, le devastazioni di interi villaggi arabi da parte dell’esercito eletto. Abbiamo una rappresentante in Commissione Esteri che si è sempre autodefinita spiritualmente e politicamente legata ad uno Stato straniero, Israele, ( e se non sbaglio è israeliana di diritto, dato che lo “jus sanguinis” – previsto e disciplinato dalle norme israeliane – prevede che tutti gli ebrei siano israeliani di diritto, quindi almeno in linea teorica ), che ha espresso sempre parole di odio e di diprezzo nei confronti dei musulmani ( parole che, se dette da qualcun altro, vengono definite dai servi del regime “razzismo” ) incitando allo “scontro di civiltà” e che nelle sue dichiarazioni di voto agli elettori pre-elezioni non ha fatto un minimo cenno all’Italia né delle proposte dell’Italia, ma ha rimarcato in continuazione la sua vicinanza ad Israele.
Alessandro Ruben è stato invece ai vertici dell’Anti Defamation League – quell’organizzazione che si occupa di cercare e di denunciare come “antisemita” chiunque si opponga alla politica estera israeliana – ed è stato colui che ha proposto all’ex Ministro dell’Ingiustizia Mastella il disegno di legge che punisce fino a 12 anni di carcere chiunque osi negare, ridimensionare o revisionare l’olocausto. In sostanza un delitto di opinione in virtù del quale – ironia della sorte – anche affermare che nei campi di concentramento tedeschi fossero morti cinque milioni e ottocentomila ebrei, e non i fatidici sei milioni, può costare undici anni di reclusione. Poco meno di quelli che si farà la Franzoni per aver ammazzato il figlio a coltellate, più del doppio di quelli che non farà sicuramente il rom ubriaco che travolse e uccise quattro ragazzi. Anche da Ruben pieno sostegno alle politiche israeliane, stesso livore anti-musulmano, stesso discorso dello “scontro di civiltà”. In tutto e per tutto, nei loro comportamenti, nelle loro dichiarazioni, nei loro scritti niente altro che cittadini stranieri. Ora, visto che Amato aveva voluto imporre ai musulmani italiani una vera e propria dichiarazione di fede nei confronti dell’Italia, perché non chiedere anche a Ruben e alla Nirenstein una dichiarazione di fedeltà allo Stato Italiano e alle sue regole e leggi? Eccolo lì… già sento il boato di rabbia e sdegno degli “indignati speciali”, quelli che si indignano a comando, che già ci vomitano addosso la loro perenne critica: antisemiti, fascisti, razzisti, negatori dell’Olocausto, bombaroli, terroristi, depravati, assassini e via urlando…
Come avevamo purtroppo previsto, la vittoria del governo Berlusconi non solo non comporterà sostanziali cambiamenti nella politica interna dell’Italia, ma appiattirà definitivamente il nostro Paese su una politica filoamericana e filoisraeliana, privando l’Italia di ogni pur minimo margine di autonomia, già di per se ampiamente compromessa, nello scenario internazionale. Frattini, lo stesso che vuol mettere il bavaglio ad internet bollando come terroristi ed estremisti tutti i siti contrari al potere costituito, ha già ampiamente espresso la linea che seguirà il governo: pieno sostegno alle politiche americane, pieno sostegno alla guerra contro l’Iran, pieno sostegno senza se e senza ma all’azione di Israele nei territori occupati. Cominciano cinque anni di fellonia e di vergogna. Conserviamo l’indignazione, perché ne avremo bisogno.

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