lunedì 31 dicembre 2007

La questione palestinese non è la loro

Andrea Chessa, 31/12/2007
Come sicuramente chi non segue la disinformazione ufficiale ( che in questi giorni ci delizia sui panettoni, il cenone di fine anno, i nuovi vestiti che faranno tendenza nel 2008 e così via ) avrà avuto modo di apprendere, qualche giorno fa una delegazione italiana si è recata nella Striscia di Gaza per verificare le condizioni di vita dei palestinesi gulaghizzati all’interno del territorio in cui Israele pratica la sua politica di sterminio sistematico ai danni della popolazione palestinese, rea di non voler abbandonare la terra che abita e ama da millenni. Nonostante tutte le rassicurazioni del governo Italiano, la delegazione è stata respinta dalle autorità israeliane e non ha potuto quindi svolgere le attività che si era prefissa. Questo suona non solo come una umiliazione alla reputazione e all’autorità dell’Italia, che aveva garantito che la delegazione non avrebbe incontrato ostacoli, ma aumenta ancor di più i sospetti ( se mai ce ne fosse bisogno ), anzi, le prove, che le autorità israeliane conducano, nei confronti della popolazione palestinese, una vera e propria politica di genocidio programmato e sistematico, al fine di costringere i palestinesi ad abbandonare la loro terra. Immagino che questo termine, genocidio, possa provocare, a coloro che hanno già rottamato il cervello, qualche fastidioso prurito. Siamo talmente abituati ad associare il termine “genocidio” al presunto “sterminio” del popolo ebraico che, così si dice, quest’ultimo dovette subire a causa di quei cattivoni dei Nazionalsocialisti, che ormai si potrebbe quasi dire che tale termine sia loro esclusiva proprietà. Ho già dimostrato, nell’articolo che ho riscritto “Relazione per la conferenza di Sassari” ( presente anche nel mio sito personale ) che la comunità ebraica internazionale giocò un ruolo determinante nell’atteggiamento che poi i Tedeschi assunsero nei confronti degli ebrei, ed è presente – prevalentemente in internet ( capito perché cercano di tassarla, di mettere i filtri nei motori di ricerca e nei browser, di costringere tutti coloro che aprono un sito non per attività commerciali siano costretti a registrarsi? ) – una documentazione sterminata che tratta della seconda guerra mondiale, del Nazionalsocialismo, del Fascismo e del presunto sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti in un ottica altra che non è quella che i vincitori hanno voluto lasciare alla Storia. Non è qui quindi il caso di ripetere argomenti che già sono stati luogo di trattazioni in altri interventi. Comunque, finchè il vostro pc vi permette di farlo, salvatele sul vostro disco rigido, non si sa mai…
Israele nega l’entrata alla delegazione italiana nei territori occupati, dicevo. Già da più parti la stampa sinistrorsa si strappa i capelli: Israele come Hitler! Gli israeliani come i nazisti! e così via. Gioverebbe ricordare ai trinariciuti che la Germania Nazionalsocialista non si è mai permessa di chiudere dei prigionieri dentro un gigantesco recinto per poi bombardarli sganciandogli centinaia di tonnellate di bombe al fosforo. I primi a inaugurare, nella seconda g.m., i bombardamenti contro le città civili per cercare di abbattere il morale e la fiducia della popolazione, furono gli inglesi e gli americani loro degni compari. Hitler trasmise immediatamente una richiesta all’Inghilterra e agli Stati Uniti per far cessare i bombardamenti sui civili; richiesta che, neanche a dirlo, non fu neanche presa in considerazione. I Nazionalsocialisti, poi, all’interno dei loro campi di raccolta per prigionieri, non hanno mai negato l’entrata ad alcuna delegazione umanitaria: è ampiamente dimostrata la collaborazione che i comandi dei campi di concentramento nazisti ebbero con la Croce Rossa, al fine di garantire, in special modo negli ultimi anni di guerra, le provviste alimentari, le razioni giornaliere e tutto quell’altro materiale di prima necessità ( medicine, coperte etc. ) che, a causa dei bombardamenti indiscriminati portati avanti dagli Alleati ( che colpivano anche binari, ferrovie, stazioni, strade, ponti etc. ), faticava ad arrivare con regolarità nei campi. Rimando qui: http://www.zoopolitico.it/blog/20915.
Tutto ciò bisognerebbe farlo sapere ai trinariciuti, dato che spesso e volentieri rispolverano il Nazionalsocialismo in stile prezzemolo: ci sta sempre bene.
Comunque sia, la delegazione, composta da esponenti sia di Sinistra che di Destra, è stata formata con l’importante collaborazione del Comitato Gaza Vivrà. Questa iniziativa, certamente lodevole e condivisibile, segue la raccolta firme, che lo stesso Comitato inaugurò un po’ di tempo fa, a sostegno della popolazione palestinese. E qui vale la pena di raccontare una divertente storiellina, che sicuramente chi non è del MFL non conosce ( e probabilmente non conoscono neanche molti nostri simpatizzanti ), utile per far capire come spesso queste iniziative, sponsorizzate e spacciate per iniziative super-partes, vengano trasformate dai rossi in attività politica, snaturando di fatto l’obiettivo iniziale.
Diverso tempo fa tanti camerati ci chiesero come si poneva il nostro Movimento nei confronti di questa raccolta firme, e se una eventuale adesione dei camerati si ponesse in contrasto con l’attività MFL. Poiché fu garantito, a noi ma non solo a noi, che questa raccolta firme era rivolta a tutti, lontana quindi da strumentalizzazioni, e non per una precisa parte politica, io fui tra quelli che ritenne che non ci fosse nulla di male a sottoscrivere un appello certamente condivisibile, anche se a proporlo non eravamo stati noi o qualcuno vicino al nostro Movimento. Sono ancora del parere che quando qualcuno afferma qualcosa di giusto e di condivisibile, gli si debba dare ragione a prescindere da idee politiche o culturali differenti. Quelli di Gaza Vivrà sicuramente non la pensano come me. Così molti di noi firmarono l’appello con nome, cognome e MOVIMENTO FASCISMO E LIBERTA’. Passano i giorni, passano le settimane, ma le nostre sottoscrizioni, che non erano un infinità ma neanche pochissime, non compaiono nel sito. Per alcuni che si lamentano che il loro nome non viene pubblicato, altri si lamentano che invece il loro messaggio è stato si pubblicato, ma debitamente cancellato del “MFL”. Alcuni, come me, lasciano cadere la cosa, altri ricontattano tal Comitato chiedendo che il loro nominativo venga completato con il nome del Partito di riferimento. Per tutta risposta la loro sottoscrizione viene cancellata.
A fare un giro nel sito si nota infatti come tutti i messaggi di questo appello siano debitamente schierati tutti a sinistra o nell’estrema sinistra. Viene da chiedersi: non sarà che i rossi, perché di rossi si tratta, oltre alla loro personalissima interpretazione della Storia si sono appropriati anche della questione palestinese? E che preferiscano cancellare i nominativi di chi non la pensa come loro piuttosto che rischiare che la questione palestinese smetta di essere loro esclusiva proprietà?
Insomma, il condivisibile e lodevole intento iniziale, suscitare un movimento di protesta, di informazione e di sensibilizzazione nei confronti delle ingiustizie subite dal popolo palestinese, si annacqua pur di continuare a propagandare l’idea e la percezione della lotta dei palestinesi come lotta di sinistra, e pur di continuare a mostrare il Fascista come al servizio e al soldo delle potenze imperialiste.
Eppure mai nessuno ha detto ai rossi che se ci furono degli Stati che portarono avanti delle politiche di collaborazione con le varie popolazioni musulmane questi furono i Fascisti e i Nazionalsocialisti? Che Mussolini fu la spada dell’Islam? Che nelle SS, l’esercito più multiculturale e multirazziale del mondo, ci furono migliaia e migliaia di musulmani che combatterono per un Nuovo Ordine Europeo? Che ci furono sempre politiche volte a favorire l’indipendenza e la piena sovranità degli Stati musulmani? Ancora: non hanno mai sentito i rossi le varie dichiarazioni, succedutesi nel tempo, di esponenti di Hamas, Al-Fatah, di Saddam Hussein, sempre ben disposte nei confronti del Fascismo e dei loro creatori?
Qualcuno dovrebbe far sapere tutte queste cose ai trinariciuti. E se nessuno di noi vuole strumentalizzare la questione palestinese per portare avanti la propria propaganda politica, loro sono gli ultimi che mai potrebbero farlo. La questione palestinese non riguarda solo loro, ma tutti gli uomini liberi e di coscienza. A prescindere.

2 commenti:

BLOG NEWS ha detto...

Bè visto il banner che è nel tuo blog non mi sarei mai aspettato un'articolo così bello complimenti .
Ti lascio un link di un blog che affronta spesso i problemi della palestina
http://guerrillaradio.iobloggo.com/

Andrea Chessa ha detto...

Grazie per i complimenti.
Ora ci faccio un salto quanto prima.
A presto.