La
storia che vi raccontiamo è divertentissima. Davvero. I giornali e i grandi
media la descrivono come un grande ed importante esperimento di moderna “comune
antifascista”, ma a noi, più modestamente, appare come la dimostrazione
plastica della coglioneria e dell’imbecillità degli antifascisti i quali,
evidentemente, sono degli imbecilli a prescindere dalle latitudini, tanto in
Italia quanto negli Stati Uniti.
E
siamo proprio nella Nazione simbolo delle proteste conseguenti alla morte di
George Floyd, dove bande di imbecilli, supportate da giornali, liberi (sic!) pensatori e tv, hanno messo a
ferro e fuoco la Nazione nel nome di un inesistente problema del razzismo.
Più
delle statue che cadono in testa ai manifestanti, il fuoco amico degli
antifascisti riempiti di botte perché scambiati per “sbirri”, le molotov che
scivolano dalle mani dei dimostranti e li trasformano in torce umane, a venire
ricordato come il massimo della stupidità antifascista sarà il CHAZ, acronimo
di Capitol Hill Autonomous Zone. Di cosa si tratta? È stato il tentativo,
perfettamente riuscito, a quanto pare, di creare una sorta di moderna comune
antifascista nella zona di Seattle, libera dalla Polizia, dagli sbirri, da
qualunque cosa che ricordi il concetto di “autorità” (perfino i Vigili del Fuoco,
hanno fatto sgomberare!).
Partiamo
dall’inizio.
Martedì
9 giugno il sindaco di Capito Hill – cittadina radical chic in zona Seattle, i
cui cittadini si sono spellati le mani a furia di applaudire i manifestanti –
dà ordine alla Polizia di sgomberare il palazzo della Polizia, per l’appunto,
che di lì a poco viene immediatamente occupato dagli antifascisti, i quali si
preparano ad instaurare il loro paradiso in terra: niente sbirri, niente
autorità, solo uomini liberi (di farsi riempire di legnate e di farsi sparare
addosso, come vedremo tra poco): si instaura, pertanto, la cosiddetta zona
libera, “governata” dagli antifascisti.
A
capo delle proteste si pone, tra gli altri, tale Lauracouç, un transessuale di
19 anni che, sul suo profilo Twitter, si dichiara contro la “whitness” –
traducibile come “bianchità”, l’essere bianchi – il capitalismo e la civilizzazione. I segni del disturbo mentale ci sono tutti.
Peccato che il suo profilo, subito dopo, sia stato preso d’assalto da presunte
ex fidanzate, ex fidanzati, ex qualunque cosa (effettivamente non abbiamo
capito che cosa c**** siano) che lo hanno accusato/a di essere un molestatore,
un abusatore/abusatrice sessuale, un violento, a tal punto da spingerlo a
chiedere scusa a tutti, minacciando il suicidio con diversi interventi su
Twitter, salvo poi tornare a giocare a fare il rivoluzionario subito dopo, come se nulla fosse.
Nel
frattempo l’esperimento sociale va avanti: senza nessuno a controllare, tutto
il cibo degli antifascisti sparisce dopo la prima notte. Con un proclama si
chiede a gran voce agli antifascisti di procurare generi alimentari, alimenti
gluten-free e vegani – simbolo del cibo etico – creme da donna e pantaloni da
uomo. Ma uomo e donna non erano concetti superati? Comunque sia: gli
antifascisti riempiono di nuovo il magazzino delle provviste e dei generi di
prima necessità, inclusi i pantaloni da uomo, che eventualmente sono utilissimi
anche nello Stato ideale degli antifascisti, e dopo qualche ora sparisce tutto
di nuovo.
Gli
antifascisti non fanno però in tempo a fare proclami: Raz Simone, cantante rap,
si autoproclama dittatore assoluto della zona libera, mette su in fretta e furia
una milizia, e se ne va tranquillamente in giro a rapinare e sparare addosso
alla gente.
Gli
antifascisti organizzatori chiedono agli altri antifascisti di procurarsi delle
armi per combattere quelli che hanno le armi. Ma le armi non sono il simbolo
per eccellenza dell’oppressione e della violenza, tanto da aver spinto gli
antifascisti a pretendere l’abolizione del Secondo Emendamento della
Costituzione degli Stati Uniti (quello che permette di portare armi,
praticamente)? Valli a capire… sembra di assistere a quella puntata dei Simpson
in cui gli abitanti bruciano tutte le armi per essere riempiti di mazzate
subito dopo dagli alieni.
Fin
qui è tutto bellissimo.
Visto
che il cibo viene continuamente rubato, gli antifascisti del CHAZ creano il
loro orto. Quindi vanno nei supermercati, simbolo per eccellenza di quella
civiltà e di quel capitalismo che vogliono distruggere, comprano le piantine,
ma non sanno come farle crescere. Qualcuno prova a far crescere le povere piantine direttamente nei vasi, qualcun altro prova a piantarle, ma se non sei un
agricoltore, e peraltro sei strafatto come un cammello, la cosa non ti riesce
proprio benissimo. Comunque gli antifascisti non riescono a far crescere
nemmeno una foglia di lattuga e, spinti dalla rabbia tipica dei selvaggi,
incendiano tutto.
Subito
dopo: sparatoria in corso, un cretino ci lascia le penne, e gli antifascisti
cosa fanno? Se la prendono con la Polizia per non essere intervenuti. Si, avete
capito bene. Questi coglioni hanno creato una sorta di kibbutz del cretinismo
antifascista, hanno mandato via la Polizia – che in qualunque Nazione civile
avrebbe fatto il tiro a segno con i loro sederi, ed invece è stata costretta
dal Sindaco a smobilitare – perché volevano vivere liberi l’autorità, e quando
qualcuno di loro si mette a sparare invocano la Polizia, indignati perché non è
arrivata in tempo.
Stupendo.
Ancora
sparatorie, scippi, stupri, pestaggi, milizie improvvisate che imperversano qua
e là devastando e saccheggiando.
Il
risultato di questi 15 giorni di imbecillità è una città devastata, morti,
feriti, ed i radical chic di Capitol Hill che hanno potuto vedere all’opera i
propri figli. Il Sindaco Durkan sentenzia: “It’s time to return home”.
Vabbè,
in una Nazione civile sarebbero tutti sotto terra, ma almeno ci hanno fatto
ridere.
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