venerdì 25 dicembre 2009

L'Unione Europea condanna Israele, ma nessuno lo dice

Accendete la vostra TV o provate a leggere un qualunque giornale nazionale di questi giorni: che cosa dicono? La solita solfa che siamo costretti a sorbirci ogni Natale: che, incredibile ma vero, è dicembre e fa freddo. Ci consigliano di metterci il cappotto e di frequentare luoghi ben riscaldati… ma va?! Non l’avremmo mai detto! Ci informano che quest’anno, come ogni anno, è stato l’inverno più freddo degli ultimi dieci anni e che questo giorno preciso, come ogni anno, è stato il giorno più freddo degli ultimi dieci anni…

Eppure ci sarebbero tante notizie più interessanti e importanti che potrebbero essere date, ma ciò non viene fatto. Non sia mai che gli italiani smettano di fare acquisti imbecilli e si mettano a pensare!


Una di queste notizie ve la do io.


Come i lettori più informati sapranno, è stato recentemente nominato il rappresentante per la politica estera europea, una sorta di Ministro degli Esteri che ha il potere di parlare a nome di tutta l’Europa. Una carica importante per la quale, in Italia, a suo tempo si fece il nome di D’Alema. Ma siccome la lobby sionista non dimentica, e ha la memoria molto lunga, al Baffetto non è stato ancora perdonato quel barlume di indipendenza in politica estera – soprattutto per quanto riguarda le criminali azioni di Israele nei territori occupati (definì la reazione di Israele spropositata) – che egli dimostrò di avere quando ricoprì l’incarico di Ministro degli Esteri italiano. Così la sua nomina come importante portavoce dell’Europa fu affossata, in primis dalla potente lobby.


Al suo posto venne scelta la baronessa Catherine Ashton. Una personalità che molti criticarono perché con poca esperienza, inadatta a comprendere le questioni europee, ma forse proprio per questo più facilmente manovrabile.


Invece sembra che la Ashton, in politica estera, abbia le idee chiare; e sembra che su di lei la propaganda israeliana abbia avuto poco effetto.


È notizia recente, infatti, che la Ashton ha criticato con veemenza il comportamento di Israele nei territori occupati, nella Striscia di Gaza e più generalmente nei confronti dei palestinesi. Ha ricordato che la Striscia di Gaza è considerata un territorio occupato dalla comunità internazionale. Tale affermazione è importantissima: perché significa, neanche tanto velatamente, che ci si aspetta che Israele, come Stato occupante, metta in atto tutte quelle misure economiche e sociali volte il più possibile alla salvaguardia dei civili. Cosa che non sembra che stia facendo, anzi. Il criminale embargo che ha letteralmente messo in ginocchio Gaza – non ci sono più medicinali, benzina per far funzionare i generatori degli ospedali, pezzi di ricambio per le automobili, cibo per la popolazione (la stragrande maggioranza della quale dipende dagli aiuti umanitari internazionali) – nonché la cosiddetta operazione “Piombo Fuso” nella quale sono rimaste uccise circa 1400 e più di 5000 sono rimaste ferite o gravemente mutilate, tutto ciò, secondo la Ashton, non aiuta minimamente il processo di pace.


Per far si che quest’ultimo possa proseguire, inoltre, ha dichiarato anche che il congelamento parziale degli insediamenti è solo un primo passo, e non di per se una condizione sufficiente come hanno invece affermato molti politici (europei e non) filosionisti.


Non solo: la Ashton ha chiesto la fine dell’embargo contro Gaza e lo smantellamento del muro che taglia in due la Cisgiordania, nonché a Israele di smetterla di buttare i palestinesi fuori dalle proprie case per poi raderle al suolo.

Inoltre ha esplicitamente criticato il Quartetto, quel gruppo costituito da Russia, Unione Europea, ONU e Stati Uniti: “Il Quartetto deve dimostrare di valere il denaro che costa”. Che, a voler essere maliziosi, suona come: smettano di assecondare acriticamente le richieste di Israele e si mobilitino per la pace.


In seguito a queste affermazioni, diversi parlamentari europei hanno preso coraggio ed hanno chiesto esplicitamente all’Unione Europea di prendere una posizione più ferma nei confronti dello Stato Ebraico. Evidentemente basta poco per smuovere qualche coscienza.


Queste dichiarazioni, neanche a dirlo, sono di un’importanza fondamentale.


Ci avevano detto che, con la nomina del Ministro degli Esteri, l’Europa sarebbe stata più unita, più sicura, capace di esprimersi ad una sola voce. Ora che questa voce ha parlato, ecco che i mass media globalizzati tossiscono, si imbarazzano e, più pragmaticamente, decidono di non dedicare alcuna copertura alla notizia. Non ci dicono, quindi, che l’Europa ha criticato e condannato esplicitamente Israele per mezzo di uno dei suoi portavoce più autorevoli e importanti, che è stato incensato di lodi e di auguri di buon lavoro al momento della sua nomina.


C’è da pensare che l’ordine di silenziare la questione arrivi dall’alto, magari da qualche loggia influente.


Comprate pure i vostri regali, e non dimenticate di chiudere il cappotto, perché fa molto freddo.

2 commenti:

Dimitris ha detto...

Hai ragione,Andrea.In tutta l'Europa ci dicono delle stronzate: "Fa freddo" oppure "fa molto freddo" oppure "c'è gente che viene e gente che va" e cose del genere. Però io non posso ancora capire come mai una "statista" diciamo europea ha parlato contro israele.

Andrea Chessa ha detto...

Su questo dovremo riflettere. Ma l'importanza dell'avvenimento, secondo me, è fondamentale. Ed il fatto che questa notizia sia stata oscurata dai centri di potere e di informazione lo dimostra.