Possiamo dire anche noi qualche cosa sul “M’arrizzo”, come l’ho soprannominato affettuosamente? Ma si… in questi giorni la TV non fa che scavare nel torbido dell’ex Presidente, come a suo tempo fece con Berlusconi. Ma c’è un “ma”. L’avete notato? Ora Marrazzo, da pervertito che va con i trans, assume al cielo della sinistra radical-chic come un uomo tutto d’un pezzo: lui si che ha avuto il coraggio di dimettersi, mica come Berlusconi, che è sempre lì, al suo posto. Ma mentre Berlusconi si è rombato delle gnocche
M’Arrizzo si è fatto il trans.
La sensazione che se ne ha, perlomeno in chi non vuole rassegnarsi all'anormalità spacciata per normalità, è molto diversa.
Comunque sia: M’arrizzo ha fatto appena in tempo a pronunciare gli anatemi contro il docente della Sapienza, Antonio Caracciolo, che poi è caduto miseramente, beccato con l’augello di fuori e le strisce di cocaina sul tavolo, mentre uno strano essere umano lo ricopriva di attenzioni. Dev’essere la legge del contrappasso, una sorta di giustizia divina che si è scagliata contro chi vuole anche dirci, dall’alto della sua falsa moralità, cosa dobbiamo pensare sull’Olocausto e sulla Storia in generale, salvo poi disporsi gentilmente a quota 90 col primo trans d’annata.
Partiamo da una considerazione, che in questi giorni è stata espressa più e più volte proprio da coloro che, i pennivendoli in prima posizione, non si sono dati la minima briga di rispettarla: le vicende private non dovrebbero essere analisi di indagine politica. Ma, aggiungo io, quando un politico, oppure un uomo che ricopre un importante incarico pubblico, arriva a mettere a repentaglio la sua vita politica e pubblica per il vizietto dei trans, allora la sua vita privata riguarda tutti noi. Non foss’altro che un politico che è ricattabile non può fare il politico.
A trans il M’arrizzo – a quanto è dato sapere – ci è andato con la macchina presidenziale, una di quelle migliaia e migliaia di autoblu che paghiamo ai politici per svolgere i loro incarichi istituzionali, con grande spreco di denaro pubblico. Ora abbiamo l’ennesima conferma che l’utilizzo di questi veicoli è particolarmente dinamico. Ecco per che cosa i cittadini del Lazio pagavano l’autoblu di M’arrizzo: per farlo andare a trans. Ed ecco la giustificazione dello stipendio spropositato che il M’arrizzo riceve in virtù delle sue prestazioni: pagare i carabinieri bifolchi che lo ricattano. Francamente: se avesse fatto come il mitico Alessandro Haber in Parenti Serpenti, che si gira dai parenti per dire candidamente “Mi piace il cazzo, e allora?” probabilmente il personaggio ci sarebbe piaciuto di più. Da buoni italiani amanti delle commedie all’italiana di Bombolo, di Thomas Milian e di Lino Banfi, avremmo apprezzato il gesto istrionico, la reazione pronta. Invece quella faccia da culo con la quale, prima di sprofondare definitivamente nella vergogna, è andato davanti ai microfoni a dire che lui era sereno, che era convinto che si sarebbe risolto tutto, con quel suo faccione da snob, antipatico e spocchioso, era semplicemente intollerabile.
Ad Annozero, nel frattempo, abbiamo potuto vedere quali saranno i prossimi soggetti politici che calcheranno le scene politiche italiane: trans e puttane, assunti al rango di opinionisti e fini intellettuali. Che fanno tremare, in questi giorni, tutto il Parlamento: credete forse che Marrazzo sia l’unico a cui piaccia prenderlo da dietro? Illusi. Vedrete che a breve ci sarà una qualche legge per mettere a tacere le porcate dei politici che vanno a trans. L’hanno fatto con il falso in bilancio e la corruzione e volete che non lo facciano per i politici che vanno con i transessuali malfatti? Ci sarà sicuramente l’unanimità del Parlamento.
E’ sicuramente l’esempio migliore, degno di una farsa, di una classe politica che ha da tempo abdicato alla sua funzione di guida e di esempio per rintanarsi nelle ville, nei palazzi di potere a spartirsi appalti, mazzette e trans. E con i nostri soldi si pagano le autoblu, le troie e la cocaina, salvo poi apparire in televisione a darci lezioni di vita, di morale, magari anche di religione (cattolica). E vorrebbero anche guardarci negli occhi col ditino alzato, a noi che non abbiamo autoblu, non andiamo a trans e non possiamo permetterci di tirare fuori assegni da ventimila euro a botta per far tacere chi di dovere…
P.S. Ultimo aggiornamento: M’arrizzo è andato in ritiro spirituale in un convento nella campagna laziale. M’arrizzo, i frati, il convento… Insomma: M’arrizzo è irrecuperabile.
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