sabato 31 ottobre 2009

La tragedia del caso M'arrizzo

Possiamo dire anche noi qualche cosa sul “M’arrizzo”, come l’ho soprannominato affettuosamente? Ma si… in questi giorni la TV non fa che scavare nel torbido dell’ex Presidente, come a suo tempo fece con Berlusconi. Ma c’è un “ma”. L’avete notato? Ora Marrazzo, da pervertito che va con i trans, assume al cielo della sinistra radical-chic come un uomo tutto d’un pezzo: lui si che ha avuto il coraggio di dimettersi, mica come Berlusconi, che è sempre lì, al suo posto. Ma mentre Berlusconi si è rombato delle gnocche

M’Arrizzo si è fatto il trans.


La sensazione che se ne ha, perlomeno in chi non vuole rassegnarsi all'anormalità spacciata per normalità, è molto diversa.

Comunque sia: M’arrizzo ha fatto appena in tempo a pronunciare gli anatemi contro il docente della Sapienza, Antonio Caracciolo, che poi è caduto miseramente, beccato con l’augello di fuori e le strisce di cocaina sul tavolo, mentre uno strano essere umano lo ricopriva di attenzioni. Dev’essere la legge del contrappasso, una sorta di giustizia divina che si è scagliata contro chi vuole anche dirci, dall’alto della sua falsa moralità, cosa dobbiamo pensare sull’Olocausto e sulla Storia in generale, salvo poi disporsi gentilmente a quota 90 col primo trans d’annata.

Partiamo da una considerazione, che in questi giorni è stata espressa più e più volte proprio da coloro che, i pennivendoli in prima posizione, non si sono dati la minima briga di rispettarla: le vicende private non dovrebbero essere analisi di indagine politica. Ma, aggiungo io, quando un politico, oppure un uomo che ricopre un importante incarico pubblico, arriva a mettere a repentaglio la sua vita politica e pubblica per il vizietto dei trans, allora la sua vita privata riguarda tutti noi. Non foss’altro che un politico che è ricattabile non può fare il politico.

A trans il M’arrizzo – a quanto è dato sapere – ci è andato con la macchina presidenziale, una di quelle migliaia e migliaia di autoblu che paghiamo ai politici per svolgere i loro incarichi istituzionali, con grande spreco di denaro pubblico. Ora abbiamo l’ennesima conferma che l’utilizzo di questi veicoli è particolarmente dinamico. Ecco per che cosa i cittadini del Lazio pagavano l’autoblu di M’arrizzo: per farlo andare a trans. Ed ecco la giustificazione dello stipendio spropositato che il M’arrizzo riceve in virtù delle sue prestazioni: pagare i carabinieri bifolchi che lo ricattano. Francamente: se avesse fatto come il mitico Alessandro Haber in Parenti Serpenti, che si gira dai parenti per dire candidamente “Mi piace il cazzo, e allora?” probabilmente il personaggio ci sarebbe piaciuto di più. Da buoni italiani amanti delle commedie all’italiana di Bombolo, di Thomas Milian e di Lino Banfi, avremmo apprezzato il gesto istrionico, la reazione pronta. Invece quella faccia da culo con la quale, prima di sprofondare definitivamente nella vergogna, è andato davanti ai microfoni a dire che lui era sereno, che era convinto che si sarebbe risolto tutto, con quel suo faccione da snob, antipatico e spocchioso, era semplicemente intollerabile.

Ad Annozero, nel frattempo, abbiamo potuto vedere quali saranno i prossimi soggetti politici che calcheranno le scene politiche italiane: trans e puttane, assunti al rango di opinionisti e fini intellettuali. Che fanno tremare, in questi giorni, tutto il Parlamento: credete forse che Marrazzo sia l’unico a cui piaccia prenderlo da dietro? Illusi. Vedrete che a breve ci sarà una qualche legge per mettere a tacere le porcate dei politici che vanno a trans. L’hanno fatto con il falso in bilancio e la corruzione e volete che non lo facciano per i politici che vanno con i transessuali malfatti? Ci sarà sicuramente l’unanimità del Parlamento.

E’ sicuramente l’esempio migliore, degno di una farsa, di una classe politica che ha da tempo abdicato alla sua funzione di guida e di esempio per rintanarsi nelle ville, nei palazzi di potere a spartirsi appalti, mazzette e trans. E con i nostri soldi si pagano le autoblu, le troie e la cocaina, salvo poi apparire in televisione a darci lezioni di vita, di morale, magari anche di religione (cattolica). E vorrebbero anche guardarci negli occhi col ditino alzato, a noi che non abbiamo autoblu, non andiamo a trans e non possiamo permetterci di tirare fuori assegni da ventimila euro a botta per far tacere chi di dovere…

P.S. Ultimo aggiornamento: M’arrizzo è andato in ritiro spirituale in un convento nella campagna laziale. M’arrizzo, i frati, il convento… Insomma: M’arrizzo è irrecuperabile.

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