giovedì 8 ottobre 2009

La Grande Menzogna ti prende per fame

Sono in procinto di iniziare i corsi di preparazione scolastica che l'Agenzia ONU per i rifugiati (UNRWA) dovrebbe far partire a Gaza. E' un progetto certamente molto importante, in quanto non si tratta solo di scuola in senso stretto, ma anche di programmi di sostegno alimentare e sanitario. Importantissimi e fondamentali per una popolazione, come Gaza, in cui la stragrande maggioranza della popolazione vive in condizioni di acuta povertà e sottosviluppo economico.

Ma, se i palestinesi vogliono questi corsi, dovranno imparare la Shoa. L'olocausto, infatti, diventerà a tutti gli effetti materia di studi. Sarà impedito dire che l'olocausto – quello unico, vero e supremo - non è mai avvenuto, se vuoi mangiare.

A testimonianza che alla innominabile lobby non importa nulla degli olocausti attuali, veri e storicamente dimostrabili. Importa solo dell'unico olocausto, quello grazie al quale una infinità di associazioni e di storici venduti al nemico continuano ad imporre il loro ricatto morale all'Europa intera (avete ucciso sei milioni di ebrei, pentitevi e chiedete in eterno scusa!); quello grazie al quale un governo, quello sionista, nasconde i suoi crimini di ieri e di oggi.

Non importa a nessuno che i sionisti smettano di uccidere, di torturare e di annichilire i palestinesi; importa solo che questi ultimi credano nell'olocausto.

Non sapevano come fare per inculcare nella testa dei palestinesi la Grande Menzogna, quella suprema, sulla quale si basa tutto il sistema politico attuale. Ecco che arrivano a metodi estremi: ora, per farti credere forzatamente nell'olocausto, ti prendono per fame. E cominciano dalla Palestina, dove di fame ce n'è in abbondanza.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Giusto per parlarne tra di noi, Andrea: tu sai quanto per me sia sacra la tua libera espressione. Ci conoscemmo e cominciai a seguirti dopo aver preso le tue difese in un altro blog. Ma davvero non capisco come tu non possa avere alcun dubbio sulla questione dell'Olocausto. Forse hai ragione quando affermi che altrove ne hanno fatto una religione: ma non ti pare di contrapporvi una posizione altrettanto manichea?
Le domande da porti sarebbero invero tante altre: ma mentre scrivo ammetto di provare un profondo disagio, come se dovessi giustificare la mia esistenza nei confronti di qualcuno. Preferisco dunque lasciare alla tua onesta intelligenza la sfida di aprirti ed affontare, come meglio credi, la "tua" questione ebraica.
Ti leggo sempre attentamente.
Ciao,

Sergio

Anonimo ha detto...

Dal dopoguerra in poi il mondo occidentale è vittima della menzogna olocaustica, ormai leggi e provvedimenti in tal senso le legislazioni ne sono piene. Personalmente anch'io in passato ai tempi della scuola credevo alla menzogne dell'olocausto; dibattiti, documentari, testimonianze ti conducevano a questa credenza. Sono stato sempre un anticomunista, chi non lo sarebbe se si possedesse un animo privo di pregiudizi, e il mio percorso ideologico politico si è in questi ultimi dieci anni consolidato verso una posizione ben precisa: la verità storica obiettivo-revisionista. Appassionato di storia e schifato da quella ufficiale, stanco di questa politica e della sua dirigenza di tutte le fazioni, litigiosa, affarista, sporca, venduta, asservita al potere giudaico-massonico, ho compreso la verità da che parte si trovi. Dalla parte di coloro, che sono messi all'angolo della politica, dalla parte di coloro che non hanno nessuna visibilità, perchè leggi liberticide non lo consentono. Sono nauseato da coloro che si definiscono di destra e poi cercano accordi e connivenze con i rappresentanti del liberismo più becero. Ho trovato negli anni l'idea pura quella sociale e nazionele solo in colui che portò lustro a questo paese disastrato: il Duce. In questa crescita ideologica e direi spirituale devo ringraziare la mia famiglia d'origine la quale mi ha educato a vivere sempre nell'obiettività cioè nel riconoscere il bene da qualunque parte provenga e ad analizzare le cose senza pregiudizi; ognuno poi nella propria vita fa le proprie scelte. Tutto il mondo cosidetto democratico ne è vittima della menzognera azione giudaica. Le generazioni purtroppo sono educate in tal senso e verso una mentalità lassista che non consente riflessioni e analisi obiettive affinchè possano essere dei burattini e non un popolo con un valore una storia. Solo internet è una voce libera che permette di esprimere la verità storica; voce che inutilmente i poteri occulti economici tentano di imbavagliare. La verità vince sempre negli uomini che si sentono liberi, non fermiamoci mai.
In alto i cuori!!!
Emil

Andrea Chessa ha detto...

Sergio,

il sottoscritto si rende perfettamente conto di essere altamente “rivoluzionario” con questo genere di espressioni. Lo so benissimo; è una cosa che metto in conto.

C'è tutta una storiografia, costretta alla clandestinità da leggi liberticide e da una politica e una magistratura persecutorie, che non si è riusciti a far tacere con le sole armi della confutazione storica. E laddove non sono riusciti gli storici di parte sono arrivati i giudici.

Io potrei scrivere pagine intere sulla questione olocaustica. Potrei parlarti del rapporto Leuchter; potrei parlarti degli studi di Faurisson, di Irving, e di tanti altri studiosi che sono diventati il male assoluto dopo essere stati studiosi stimati e apprezzati in tutto il mondo, con importanti carichi universitari. Potrei parlarti delle stesse discrepanze delle testimonianze di Norimberga; delle contraddizioni delle stesse fonti ebraiche, e via dicendo. Ma non lo farò, perché immagino che sicuramente sarai a conoscenza di simili argomentazioni. E, anche se per ipotesi non lo fossi, c'è uno sterminato repertorio bibliografico e su internet.

Il problema è un altro, più generale: c'è una verità storica che non è stata espressa con le armi della indagine storiografica, ma che i vincitori hanno imposto ai vinti non solo militarmente, ma anche con leggi liberticide. L'olocausto, per ben determinati settori di potere, è stato meglio di una miniera d'oro: non solo per i miliardi di dollari che hanno estorto alla Germania perdente, ma anche perché lo stesso è la giustificazione che ha una determinata parte politica per continuare i propri crimini.

Il miglior argomento a favore del revisionismo è quello della sua clandestinità. Fino a che non si permetterà ad una storiografia di esprimersi liberamente, e non la si confuterà a dovere (anche aspramente, perché no?), il sottoscritto, e con lui tanti altri, continueranno a pensare che quello che conta non è l'olocausto come avvenimento storico, ma la sua necessità per giustificare e promuovere lo stato di cose presenti.

Io poi non capisco quando tu dici che ti senti in imbarazzo, come se dovessi giustificare la tua stessa esistenza. Che vuoi dire? E se devi farmi delle domande, fammele. Se scrivessi per me solo non renderei pubblici i miei pensieri. Sono curioso di sentire quello che hai da dirmi.

E poi: qui non si tratta di questione ebraica. Il problema, nei termini in cui lo vedo io, non riguarda gli ebrei in quanto tali. Sia perché tanti accesi sostenitori della teoria sterminazionista dell'olocausto non sono ebrei, sia perché tanti ebrei sono essi stessi, per primi, molto scettici riguardo quel determinato avvenimento storico. Ecco perché l'accusa di antisemitismo, ammesso che questo termine abbia ancora un significato, non ha alcun fondamento.

Io non sono arrogante; non penso di avere la verità in tasca; sono per la libera espressione, ma sul serio, non solo a parole. Non voglio mettere a tacere gli altri, ma solo che gli altri permettano anche a me di parlare. Sono sempre disposto ad accogliere nuove ipotesi: non mi fanno paura. Diffido di chi cambia idea repentinamente, dal giorno e dalla notte, ma non di chi cambia idea. Insomma: non sono un Gianfranco Fini, ma neanche un Tertulliano.

Ma se c'è una cosa che mi ha fatto restare male è il fatto che tu ti senta a disagio con me. Non è questo l'intento, bensì l'opposto. Cerchiamo di incontrarci a metà strada.

Un saluto

Andrea

Andrea Chessa ha detto...

Salve Emil.

Sostanzialmente sono d'accordo con quanto dici. Ho solo qualche dubbio su quell'"inutilmente". Stanno solo cercando il momento giusto per chiudere internet definitivamente. Possono fare questo e altro: stando così le cose, non faticheranno a trovarlo...

Anonimo ha detto...

Il mio augurio è che non ci riescano altrimenti io e te non potremmo più liberamnete esprimere il nostro pensiero fascista. Sono convito, ed è una mia speranza, che il ventennio avrà una piena riabilitazione. Sarò un illuso, ma la forza della verità nella coerenza di chi crede a questo ideale avrà il suo successo .
In alto i cuori!!!
Emil

Anonimo ha detto...

Sono di origine ebraiche: non sono un credente quindi non mi definisco ebreo.
Ho qualche anno più di te, essendo nato nel '48, in una famiglia di Roma, che ha avuto le sue vittime.
La verità è che non sappiamo se queste siano morte per fame, gas o raffreddore, ma certamente furono trascinate via da casa solo perchè ebrei.
E non erano gli ebrei potenti che tu ed altri qui sopra evocate: erano chi ciabattino (un fratello di mio padre), chi serva (sua moglie).
Non c'erano tesori nascosti o piani sionisti nelle loro case.
E temo che degli ebrei morti durante la seconda guerra mondiale, i "ciabattini" e le "serve" fossero la maggioranza.
Di fatto, i Rockfeller stavano al sicuro altrove...
Quando si parla di ebrei così, in modo generalizzato, credimi, fa male, davvero...

sergio

Pietro Melis ha detto...

Amicus Plato sed magis amica veritas, disse Aritotele. Mi è amico Platone ma mi è più amica la verità. Ha scritto John Milton nell'Areopagitica che non è lo Stato che possa decidere con la censura quali siano i libri buoni e quali quelli cattivi, perché soltanto dal loro confronto può scaturire la verità. Dal momento in cui si considera perfino reato il revisionismo nasce subito il sospetto che si voglia nascondere la verità. Inoltre dico che gli ebrei credenti, se pretendono che l'asserito olocausto sia una vergogna di cui si debba conservare la memoria (come se fosse esistito nella storia solo il loro asserito olocausto), prima si dovrebbero vergognare del'Antico Testamento e di tutti gli olocausti (se pur esagerati dal racconto biblico) commessi dagli antichi ebrei nei confronti delle popolazioni non ebraiche della palestina. Gli antichi ebrei, se fosse vero l'olocausto, sarebbero stati maestri dei nazisti, che tuttavia non pretesero che la loro storia fosse storia sacra, come pretendono gli ebrei credenti con la loro spudoratezza. Applichino a se se stessi la loro norma (Deuteronomio), secondo cui non si possono usare due pesi e due misure. Ho fatto studi di esegesi dell'Antico Testamento: i maggiori studiosi mondiali ne hanno tratto fuori tutte le falsificazioni che esso contiene. Vi è una antica vocazione ebraica per la falsità storica. Che non si ergano gli ebrei credenti a maestri di morale perché non ne hanno la veste.Essi hanno come loro riferimento un testo (l'Antico Testamento)che fa moralmente schifo.

Anonimo ha detto...

Sono noti i miti e le tradizioni ebraiche che hanno contribuito a scrivere a Babilonia, durante l'esilio nel 500 A.C., il libro della Genesi, in particolare la creazione, e il libro dell'Esodo. Parliamo di epoche che risalgono a molto tempo prima di Cristo in cui le mentalità dei popoli pressochè tribali, non avevano il metro di valutazione dei fatti e degli eventi con le conoscenze di oggi. I tempi sono cambiati, la scienza, la tecnica e tutta la cultura degli uomini sono cambiate radicalmente, ma la capacità acritica e di leggere i fatti in chiave vittimistica è sempre serpeggiato nella storia di Israele. Se l'olocausto c'è stato veramente, a parere di tutto il mondo occidentale, e i ricercatori revisionisti sono degli invasati perchè tanto astio e opposizione nei confronti delle loro tesi? Non è forse che riflettendo e analizzando i fatti avvenuti attraverso sistemi di tipo investigativo, questi fanno emergere qualche perplessità o verità scottanti? Una mente libera e obiettiva non ha paura della verità!!!
In alto i cuori!!
Emil

Andrea Chessa ha detto...

Esattamente. Come ho già detto più volte, il miglior argomento a favore delle tesi revisioniste è quello della durissima repressione che si abbatte su chiunque osi esprimere tali idee.

Infatti, se fossero teorie facilmente confutabili, gli storici non avrebbero bisogno di giudici compiacenti e leggi liberticide, ma metterebbero a tacere il revisionismo con solide argomentazioni. Cosa che, fino ad ora, si sono ben guardati dal fare.

E noi in Italia non abbiamo neanche granchè da lamentarci. Hai visto cosa è successo in Germania? Marcell Woll, un attivista politico di destra, dovrà scontare 4 mesi di prigione per aver negato l'olocausto indirettamente. La libera e democratica Europa rispolvera dall'armadio l'inquisizione di cattolica memoria per combattere a tutti gli effetti quella che si presenta come una religione globale, laica, con i suoi martiri, i suoi apostoli e i suoi dogmi.

Andrea Chessa ha detto...

Quasi dimenticavo: per quanto riguarda le fonti storiche dei testi sacri dele religioni monoteiste ti consiglio vivamente il libro di Pietro Melis: http://libri.dvd.it/religione-e-spiritualita/religione/scontro-tra-culture-e-metacultura-scientifica-l-occidente-e-il-diritto-naturale-nelle-sue-radici-greco-romano-cristiane-non-giudaiche-e-antislamiche/dettaglio/id-2220260/.

Leggendolo si capisce bene come certi vizietti vengano da lontano...

Anonimo ha detto...

Oggi ricorre l'anniversario del rastrellamente del ghetto di Roma.
16 Ottobre 1943.

Cordialmente,

Sergio