
ENI afferma che lo stop sarà solo per due mesi. Ma il sospetto fondato è che questo sia solo il prologo alla definitiva chiusura degli impianti.
E non ci sarebbe molto da stupirsi. In questo senso non si riesce a capire lo sdegno di molti, che oggi si strappano le vesti ed i capelli. Gli stessi i quali, fino a ieri, sostenevano e straparlavano entusiasmi di libero mercato, di competizione, di concorrenza. Che hanno fatto – e fanno – carriere politiche prestigiose in partiti per i quali il libero mercato, la totale assenza dello Stato dalle questioni economiche è un cardine fondamentale di libertà e di democrazia. E allora? E allora solo chi ha conservato, almeno in questi ultimi anni, un minimo di coerenza (come noi di Fascismo e Libertà) dovrebbe avere il coraggio di parlare. Gli altri dicano le cose come stanno, una buona volta per tutte, oppure tacciano.
Verrebbe quasi da dire che è quello che si sono cercati. Che hanno foraggiato ed alimentato con il loro voto e la loro partecipazione politica. Ma fermiamoci qui. Non è il caso di essere impopolari. Solo: di che cosa si stupiscono? Tipico comportamento all'italiana: coltivare il proprio orticello e poi gridare “Al lupo! Al lupo!” quando la bomba esplode nel proprio giardino.
E ora tocca ai sardi, un grande e gigantesco limone spremuto dall'ENI (a partecipazione statale, è bene ricordarlo). Che ha preso i soldi, tanti, li ha fatti, e ora – con tipico atteggiamento di libero mercato – chiude e se ne va.
C'è solo una cosa che bisogna capire: che il mito del libero mercato ci sta uccidendo tutti. L'economia deve essere funzionale all'uomo, non viceversa. Fino a che continueremo 8anzi, continueranno... anzi: continuerete!) a sostenere i partiti e i capi funzionali al sistema transnazionale – con gli USA al vertice della piramide economica – l'uomo e le sue necessità saranno sempre subordinate alle esigenze del grande capitale.
Che la parola d'ordine torni ad essere una: socialismo nazionale. E chiamateci pure nostalgici.
Chessa Andrea
5 commenti:
Magari sarebbe meglio di questi industriali che fanno tutto coi soldi nostri...
Alessio
Credo proprio di si.
Per chi vuole vedere la dottrina economica del Fascismo - ottima terza via tra il capitalismo americano ed il socialismo sovietico - è oggi attuale più che mai.
Il comunismo è caduto. Il capitalismo è un ubriaco che guida una macchina a folle velocità, travolgendo qualunque cosa incontri sul suo cammino.
La socializzazione si impone con l'evidenza. Ma i massoni burocrati di oggi sono tenacemente attaccati al potere, e faranno di tutto per restarci.
Parlando di economia, ti segnalo questo articolo di Eugenio Benetazzo che dà una serie di spunti interessanti:
http://www.eugeniobenetazzo.com/manifesto_economico.htm
Alessio
Ti ringrazio di questo spunto, che è sicuramente molto interessante.
Diverse di queste istanze sono esposte nel nostro Statuto e nei nostri punti programmatici. Il Mutuo Sociale, in particolar modo, fu una istanza che porta avanti la Fiamma Tricolore e alla quale, fino a poco tempo fa, in alcune zone collaborammo anche noi del MFL.
Le proposte sono comunque interessanti e condivisibili.
Un saluto
Posta un commento