giovedì 20 maggio 2021

Signorina Lovato, posso darle del "tu"? Ma vaff.....


Lo ammetto: sono dovuto andare a cercare chi fosse Demi Lovato su Wikipedia, perché, fino a qualche decina di minuti fa, non ne avevo proprio idea. Del resto sapere vita, morte e miracoli dell’ultima creazione di Disney Channel che passa dal fare canzoni per bambini ad essere un mignottone da battaglia, invecchiato precocemente e male, non era una cosa che mi premeva particolarmente.

Come spesso succede con i film dell’orrore e Cecchi Paone – hai comunque un certo timore/repulsione ma non riesci comunque a staccare gli occhi dallo schermo – volevo sapere cosa significasse l’espressione non-binaria. Inizialmente ho pensato che si trattasse di una persona che odiava i treni. E sti cazzi – mi son detto tra me e me – il treno non è mica l’unico mezzo di locomozione! Poi ho letto che si identificano con un pronome personale, “they” in inglese, “loro” in italiano.

Lì ho capito che si trattava di un problema che doveva essere affrontato da un esorcista o da uno psichiatra. Oppure tutte e due le cose insieme. Praticamente i non-binari non si identificano né in un genere né nell’altro. Praticamente sono dei Cristiano Malgioglio che non ci hanno creduto abbastanza, nel senso che non hanno nemmeno un millesimo dell’intelligenza, il senso artistico, l’eleganza, la simpatia, la personalità e la cultura di quest’ultimo.

Scherzi a parte, però, ve lo immaginate il casino? Anche prenotare al ristorante diventa un’odissea.

“Buongiorno, vorrei prenotare un tavolo al ristorante”

“Certo, mi dica pure: in quanti siete?”

“Come si permette, brutto omofobo fasciorazzista negazionista che non è altro? Cosa ne saprò di quanti saremo?” (se ve lo state chiedendo: no, non faccio il cameriere).

Che questa ragazza non stia bene di cervello lo dice chiaramente la sua biografia: ha rischiato di morire varie volte per eccesso di alcol e droga, ha sofferto di bulimia (avevamo sospettato qualcosa, a ben vedere), soffre del disturbo della doppia personalità e, soprattutto, ha il disperato bisogno di far parlare di sé perché altrimenti le persone normali come il sottoscritto avrebbero continuato a strafottersene altamente della sua esistenza. Le canzonette di merda arrivano fino ad un certo punto, durano giusto qualche settimana, poi devi inventarti qualcosa per portare il pane a casa. E siccome non hai il talento di un Marilyn Manson qualsiasi cosa c’è di meglio che non salire sul carrozzone delle sigle lgbtwnfgog1”&%$)%!/!dngufhnfghhjk che un giorno si e l’altro pure ti costringono ad aggiungere una qualche lettera alle loro sigle demenziali per far parte del consesso delle persone mentalmente aperte e politicamente corrette?

I risultati di questo delirio collettivo si vedono tutti. Prima gente simile doveva andare a farsi curare. Adesso detta legge e viene osannata da tutti i tg.

Demi Lovato, comunque, entra a far parte di un gruppo di illustri signori che prima di lei hanno utilizzato questa pratica. Satana, il Mago Otelma e Gollum. Contenti loro.

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