Continua senza sosta l’invasione della Nazione da parte dei parassiti africani. Nessun controllo da parte delle autorità, nessuna presa di posizione da parte del Governo, nessuna iniziativa tesa non dico tanto fermare, quanto almeno arginare quello che si configura sempre più come un assalto alle coste italiane da parte di genti straniere che, come i numeri affermano impietosamente, non scappano da nessuna guerra.
In
questa volontà sistematica e diabolica di disintegrare la Nazione, di
annullarla dal punto di vista etnico, prima ancora che culturale, c’è un dato
di fatto che farebbe sorridere, se non fosse tragico: mentre gli italiani sono
stati chiusi per mesi in casa, buona parte delle loro attività distrutte (si
pensi ai ristoratori – buona parte di loro non è riuscita a riaprire – ed,
ancor più alle discoteche, che rimangono chiuse, con gravissime ricadute
economiche anzitutto sulle attività, e poi sul turismo), costretti per mesi a
compilare una autocertificazione anche solo per andare in bagno, il tutto per scongiurare
una pandemia che l’OMS non ha mai dichiarato e che, come dimostrano i dati
scientifici, ammesso e non concesso che ci sia mai stata oramai è
definitivamente scomparsa, gli invasori africani arrivano senza alcun controllo
sanitario, spesso e volentieri malati di Covid-19.
In
queste ultime ore sono decine i clandestini sbarcati, ovviamente senza alcun
controllo, molti di loro malati, come dicevamo, di Coronavirus. Alcuni sono
fuggiti da un centro di accoglienza in Calabria, pronti a portare la malattia
ovunque; altri sono stati visti bighellonare sulla strada statale 554, l’arteria
principale che unisce la Sardegna da nord a sud e che taglia la Regione quasi
per tutta la sua parte centrale, spesso e volentieri in bicicletta (inutile
dire che la 554 è una strada a scorrimento veloce ed in bicicletta è vietato
andare, perché pericolosissimo): sarà un caso che molti abitanti di una vicina
cittadina, Sestu, abbiano denunciato le sere precedenti almeno una decina di
furti di biciclette?
Gli
italiani a casa, braccati da droni e volanti della municipale, costretti a
rispettare le regole per contenere una pandemia inesistente ma che ha avuto il
potere di buttare giù il PIL italiano a -20, ed i clandestini in giro a
bighellonare, senza che nessuno dica un “ba”.
In
sottofondo la notizia che il Governo ha deciso di prolungare ulteriormente lo stato
di emergenza fino al 31 dicembre. “E’ per essere più veloci ed attivi se l’emergenza
dovesse arrivare in autunno”, dicono.
L’emergenza,
qualcuno lo faccia notare a Rocco Casalino ed a Giuseppe Conte, c’è già: una
Nazione in piena recessione economica, umiliata ad elemosinare in Europa i
soldi che lei stessa ha dato negli anni precedenti (con la UE siamo in attivo
di +100 miliardi, qualcosa come almeno 6/7 finanziarie medie), che si vede
trattare a pesci in faccia da gente conosciuta per le puttane esposte in
vetrina, i paradisi fiscali e la droga venduta a buon mercato, che vede il suo
prodotto interno lordo crollare e le sue attività economiche chiudere a migliaia
al giorno, in cui bande di predoni africani scorrazzano impunemente a rubare,
uccidere, stuprare, spacciare.
I barbari, dentro e fuori la Patria, si accampano per fare bottino. Noi, però, non siamo certo i Romani.
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