mercoledì 18 novembre 2009

Nolte a Trieste, una piccola vittoria per il revisionismo

Ben pochi hanno parlato del convegno del 9 novembre scorso che si è tenuto a Trieste e che ha visto come ospite d’eccezione Ernst Nolte. Io credo che non sia un caso. Perché – andando a memoria è forse la prima volta – non capita spesso che in Italia un revisionista riesce a concludere il suo intervento.

Il caso limite è quello del Professor Faurisson, aggredito fisicamente ad una conferenza che si svolse a Teramo qualche tempo fa e che rischiò letteralmente la vita, diversi anni più addietro ancora, a causa di un crudele pestaggio di tre attivisti ebrei della LICRA (la cui posizione venne archiviata) che furono fortunosamente messi in allarme dall’intervento di un passante (il quale in seguito, con grande senso di umanità, affermerà che se avesse saputo prima chi era la vittima del pestaggio si sarebbe ben guardato dall’intervenire).

Certo, anche nel caso di Ernst Nolte abbiamo visto all’opera quell’esercito di burattini sempre pronti a parlare in nome della libertà e della democrazia, ma solo ed esclusivamente di chi la pensa come loro. Le polemiche sui giornali, le richieste (bipartisan) a gran voce di impedire l’intervento di Nolte, le manifestazioni intimidatorie dei soliti gruppi “democratici”, sono tutti elementi che non sono mancati neanche questa volta.


Tuttavia, cosa incredibile, gli attivisti anti-revisionisti erano, a quanto riportano i giornali, non più di una cinquantina. Già questo è un dato importante. Sono entrati nella sala dove si svolgeva la conferenza, in quel momento parlava proprio Nolte, e hanno gridato i loro soliti slogans. Cosa incredibile, i presenti non si sono fatti intimidire, e hanno risposto al grido di “Libertà!” E Nolte ha potuto concludere tranquillamente il suo intervento, riuscendo poi lasciare la sala tutto intero e in sicurezza.


Forse è proprio per questo che i nostri media si sono rifiutati di darcene informazione. Era molto comodo, quando ai revisionisti veniva fatta la pelle, cantare le prodi gesta dei difensori della libertà comunisti e anti-revisionisti, che riuscivano a portare in piazza centinaia di persone, tutte desiderose di mazziare il cattivo revisionista.


Ora gli eserciti si riducono – non senza qualche volontaria e decisa defezione – e i revisionisti riescono anche ad andarsene sulle loro gambe.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel muro propagandistico del sistema "democratico" cominciano a manifestarsi piccole crepe; il sintomo primordiale di un cambiamento? L'omertà e la mano oscura del potere mediatico sionista-massonico condiziona ancora stampa e televisione. Se non fosse per questi piccoli spazi liberi come i blog e la volontà di persone, prive di preconcetti ideologici- culturali, di attingere notizie e fatti rilevanti dal punto di vista revisionistico-storico, l'oblio e il silenzio sarebbero totali. Si è mosche bianche in questo ciarpame di una realtà menzognera dove la maggior parte delle persone è ignara e talmente annichilita che non sente il desiderio di crescere e guardare oltre il proprio naso.
E' noto che i poteri occulti mondialisti tendono a questo scopo, massificare le persone nell'ignoranza, spersonalizzandoli nel loro valore identitario e culturale. Cosa possiamo aggiungere in un Italia, dove ottengono il successo beceri ignoranti provenienti da trasmissioni come il "Grande Fratello", "Uomini e Donne" e chi più ne ha e ne metta, calamitando e sodomizzando le menti di chi li segue, mentre il Paese reale sprofonda nell'oblio e nella disconoscenza assoluta...
"Adesso è notte ma presto verrà il giorno"...
In alto i cuori!!!
Emil

Andrea Chessa ha detto...

Speriamo.
E' più di mezzo secolo che aspettiamo il giorno.

Un saluto