Mi giunge notizia che, qualche giorno fa, è stato sequestrato il sito Thule-Toscana.com da parte della Procura della Repubblica di Arezzo.
Andando a digitare l’indirizzo internet sembra di capire che il sito sia stato chiuso a causa della violazione della legge nr. 654 del 1975. Cosa dice questa legge? L’articolo 654 del Codice Penale punisce con la reclusione da 6 mesi a 4 anni chiunque diffonda idee fondate sulla discriminazione razziale, religiosa oppure etnica. E’, in sintesi, una ulteriore emanazione della legge Mancino (dl 122 del 26 aprile 1993).
Chiunque abbia avuto occasione di visitare il sito sa bene che lo stesso non aveva, e mai ha avuto, alcun contenuto che inneggiasse alla discriminazione razziale, etnica o religiosa. Viceversa, il sito si definiva esplicitamente filosionista – nel senso che auspicava una Patria per gli ebrei – (che tra l’altro hanno già, ed è lo Stato di Israele) ed affermava di provare ammirazione nei confronti di ebrei e zingari, in quanto popoli custodi della propria tradizione, “rari esempi di amore verso il proprio simile”, era scritto. Allo stesso modo il sito rigettava con forza di essere antisemita, intendendo esplicitamente di non provare odio né nei confronti della popolazione ebraica né nei confronti di quella araba.
Poteva bastare? Certo che no! E allora viene da chiedersi, visto che sul sito non era presente alcun testo che inneggiasse alla superiorità di una razza sull’altra, o che istigasse ad atti di violenza nei confronti di un qualunque gruppo sociale, etnico o politico, cosa fosse presente sul sito in questione per “meritare” i dardi punitivi della censura. Semplice! Thule-Toscana.com era un sito molto interessante, in quanto contenente tanti testi, articoli, saggi e pubblicazione revisioniste. Semplice Storia, pertanto, che il gestore del sito pescava un po’ qui e un po’ là nella vastissima rete internet.
Tale azione, da parte del Tribunale di Arezzo, si configura innanzitutto come una violazione dell’articolo 21 della Costituzione Italiana, la quale afferma che a chiunque deve essere permesso di esprimere, in piena libertà, le proprie opinioni. Sembra di capire, però, che i Tribunali di regime applichino il detto che molti attribuiscono al fu Giolitti: applicare la legge con i nemici, e interpretarla per gli amici. In questo caso non si capisce proprio quale legge applichi la Procura di Arezzo, dato che non risulta che in Italia esista una legge che punisca il revisionismo storico. Ci provò a suo tempo Mastella, con il decreto progetto di legge che venne chiamato appunto Mastella-Ruben (Alessandro Ruben è esponente dell’AntiDefamation League e attualmente del PDL), ma fortunatamente questa legge si arenò. Pertanto, l’unica legge attualmente invocabile per i solerti censori togati è la legge Mancino. La quale, sempre più, si configura come uno strumento, estensibile a piacimento, da utilizzare contro chiunque non si conformi alla dottrina mondialista e contro chiunque non creda alle balle storiche che i vincitori della seconda guerra mondiale continuano ad imporci da decenni a questa parte.
L’obbiettivo sembra essere dichiarato: impedire che le principali opere revisioniste possano venir lette da un pubblico sempre maggiore, come in effetti sta avvenendo. Impedire, cioè, che un sempre maggior numero di persone – grazie a quello strumento in cui tutti, almeno virtualmente, possono avere il proprio spazio, vale a dire la rete internet – vengano a conoscenza delle enormi contraddizioni e lacune presenti nella storiografia ufficiale che certifica l’olocausto degli ebrei come una realtà certa ed incontrovertibile.
Sa benissimo, il regime democratico, che se dovesse eventualmente cadere la Grande Menzogna Olocaustica tremerebbe tutto l’intero sistema. Ecco spiegato il tentativo di Mastella di fermare il revisionismo; ecco spiegati i tentativi, portati avanti prima dall’ultimo Governo Prodi e poi dall’attuale Governo del PDL, di censurare la rete internet inventando fasulli pericoli antisemiti i quali, di fatto, non esistono. Pertanto la legge Mancino e la legge 654 possono diventare strumenti atti a perseguire tutti i nazisti, una sorta di gruppo concettuale che perde la sua contestualizzazione semantica e storica per diventare un’idea astratta, demoniaca, satanica e violenta all’interno della quale far confluire tutte le persone scomode al potere. Del resto: chi mai in questo Paese, drogato e cloroformizzato da decenni di volgare e menzognera propaganda antifascista, invocherebbe l’articolo 21 della Costituzione Italiana per difendere i revisionisti (altro gruppo descritto come violento, sopraffattore, sadico, “terrorista” e via dicendo) oppure, peggio ancora, i Fascisti? Nel nome della democrazia e della libertà di parola si chiudono siti, si inquisiscono semplici ragazzi che hanno l’unico torto di non credere alle balle olocaustiche e di dirlo chiaramente, con ancora più odio e ancora più livore di quello che si dice, a parole, di voler combattere.
Andando a digitare l’indirizzo internet sembra di capire che il sito sia stato chiuso a causa della violazione della legge nr. 654 del 1975. Cosa dice questa legge? L’articolo 654 del Codice Penale punisce con la reclusione da 6 mesi a 4 anni chiunque diffonda idee fondate sulla discriminazione razziale, religiosa oppure etnica. E’, in sintesi, una ulteriore emanazione della legge Mancino (dl 122 del 26 aprile 1993).
Chiunque abbia avuto occasione di visitare il sito sa bene che lo stesso non aveva, e mai ha avuto, alcun contenuto che inneggiasse alla discriminazione razziale, etnica o religiosa. Viceversa, il sito si definiva esplicitamente filosionista – nel senso che auspicava una Patria per gli ebrei – (che tra l’altro hanno già, ed è lo Stato di Israele) ed affermava di provare ammirazione nei confronti di ebrei e zingari, in quanto popoli custodi della propria tradizione, “rari esempi di amore verso il proprio simile”, era scritto. Allo stesso modo il sito rigettava con forza di essere antisemita, intendendo esplicitamente di non provare odio né nei confronti della popolazione ebraica né nei confronti di quella araba.
Poteva bastare? Certo che no! E allora viene da chiedersi, visto che sul sito non era presente alcun testo che inneggiasse alla superiorità di una razza sull’altra, o che istigasse ad atti di violenza nei confronti di un qualunque gruppo sociale, etnico o politico, cosa fosse presente sul sito in questione per “meritare” i dardi punitivi della censura. Semplice! Thule-Toscana.com era un sito molto interessante, in quanto contenente tanti testi, articoli, saggi e pubblicazione revisioniste. Semplice Storia, pertanto, che il gestore del sito pescava un po’ qui e un po’ là nella vastissima rete internet.
Tale azione, da parte del Tribunale di Arezzo, si configura innanzitutto come una violazione dell’articolo 21 della Costituzione Italiana, la quale afferma che a chiunque deve essere permesso di esprimere, in piena libertà, le proprie opinioni. Sembra di capire, però, che i Tribunali di regime applichino il detto che molti attribuiscono al fu Giolitti: applicare la legge con i nemici, e interpretarla per gli amici. In questo caso non si capisce proprio quale legge applichi la Procura di Arezzo, dato che non risulta che in Italia esista una legge che punisca il revisionismo storico. Ci provò a suo tempo Mastella, con il decreto progetto di legge che venne chiamato appunto Mastella-Ruben (Alessandro Ruben è esponente dell’AntiDefamation League e attualmente del PDL), ma fortunatamente questa legge si arenò. Pertanto, l’unica legge attualmente invocabile per i solerti censori togati è la legge Mancino. La quale, sempre più, si configura come uno strumento, estensibile a piacimento, da utilizzare contro chiunque non si conformi alla dottrina mondialista e contro chiunque non creda alle balle storiche che i vincitori della seconda guerra mondiale continuano ad imporci da decenni a questa parte.
L’obbiettivo sembra essere dichiarato: impedire che le principali opere revisioniste possano venir lette da un pubblico sempre maggiore, come in effetti sta avvenendo. Impedire, cioè, che un sempre maggior numero di persone – grazie a quello strumento in cui tutti, almeno virtualmente, possono avere il proprio spazio, vale a dire la rete internet – vengano a conoscenza delle enormi contraddizioni e lacune presenti nella storiografia ufficiale che certifica l’olocausto degli ebrei come una realtà certa ed incontrovertibile.
Sa benissimo, il regime democratico, che se dovesse eventualmente cadere la Grande Menzogna Olocaustica tremerebbe tutto l’intero sistema. Ecco spiegato il tentativo di Mastella di fermare il revisionismo; ecco spiegati i tentativi, portati avanti prima dall’ultimo Governo Prodi e poi dall’attuale Governo del PDL, di censurare la rete internet inventando fasulli pericoli antisemiti i quali, di fatto, non esistono. Pertanto la legge Mancino e la legge 654 possono diventare strumenti atti a perseguire tutti i nazisti, una sorta di gruppo concettuale che perde la sua contestualizzazione semantica e storica per diventare un’idea astratta, demoniaca, satanica e violenta all’interno della quale far confluire tutte le persone scomode al potere. Del resto: chi mai in questo Paese, drogato e cloroformizzato da decenni di volgare e menzognera propaganda antifascista, invocherebbe l’articolo 21 della Costituzione Italiana per difendere i revisionisti (altro gruppo descritto come violento, sopraffattore, sadico, “terrorista” e via dicendo) oppure, peggio ancora, i Fascisti? Nel nome della democrazia e della libertà di parola si chiudono siti, si inquisiscono semplici ragazzi che hanno l’unico torto di non credere alle balle olocaustiche e di dirlo chiaramente, con ancora più odio e ancora più livore di quello che si dice, a parole, di voler combattere.
5 commenti:
Non vi è alcun dubbio che l'ebraismo mondiale tiene sotto ricatto qualunque governo, anche se di "destra", e perfino la chiesa cattolica visto le allucinanti dichiarazione del papa a danno dei propri vescovi.
Si vergognino i governanti senza palle, ed il papa tedesco!!!
L'unico Stato che riesce a dire la sua in merito all'olocausto è l'Iran, ma si stanno già preparando le prime sanzioni.
Eppure resiste. Io credo che lo Stato iraniano abbia ancora delle carte da giocare (la sua influenza in Medio Oriente, l'energia e simili), ma nonostante tutto cammina sul filo del rasoio.
Che ai Fascisti stiano togliendo i diritti politici e costituzionali è un dato di fatto.
Quando cominceranno anche con quelli civili, in mancanza di un fucile, saprò dove trasferirmi.
Solidarietà a Thule Toscana
ed al camerata inquisito.
Se qualcuno si illudeva che
con il servo sionista Berlusconi
e con il leccaculo Fini sarebbbe
cambiato qualcosa..beh si sbagliava.
Questi da un certo lato sono
addirittura più pericolosi della
sinistra(che in quanto a servilismo non scherza e ne
ha dato ampia prova nei 4 anni
con Prodi).
Quindi la prossima volta che incontrate un "camerata" che
vi invita a votare PDL perchè...
"sono meno peggio" sapete
cosa rispondergli..
:)
Concordo.
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