Leggo, seppur in notevole ritardo (è datato al 12 febbraio scorso) un articolo di Pierluigi Battista sul Corriere della Sera, dove l’editorialista intervista Marzio Barbagli. Chi è costui? Esponente importante del centro-sinistra, Professore ordinario alla Facoltà di Bologna, Barbagli è stato autore di una ricerca che ha studiato, relativamente alla situazione italiana, il rapporto tra l’immigrazione (clandestina e non) e il numero dei reati commessi in Italia. Significativamente, l’intervista è intitolata “Il blocco mentale”, e lo stesso Barbagli dice: “Non volevo vedere, c’era qualcosa in me che si rifiutava di esaminare in maniera oggettiva i dati sull’incidenza dell’immigrazione rispetto alla criminalità. Ero condizionato dalle mie posizioni di uomo di sinistra. E quando finalmente ho cominciato a prendere atto della realtà e a scrivere che l’ondata migratoria ha avuto una pesante ricaduta sull’aumento di certi reati, alcuni colleghi mi hanno tolto il saluto”. Touché. La dimostrazione a queste affermazioni sono tutta una serie di ricerche che lo stesso studioso ha svolto, per sintetizzarle poi all’interno del saggio “Immigrazione e sicurezza in Italia” (Edizioni Il Mulino).
Sul sito della Camera dei Deputati (il collegamento internet è alla fine di questo intervento) trovo anche un intervento, sempre di Barbagli, sull’argomento immigrazione/criminalità.
Le dichiarazioni di Barbagli sono interessantissime: non solo dimostrano con dei dati certi e verificabili ciò che la popolazione italiana prova sulla sua pelle ormai da anni – vale a dire la presenza dannosa di una immigrazione incontrollata e incontrollabile sul territorio italiano – ma, cosa ancor più importante, è una autorevole voce che viene da sinistra e che, pertanto, non può essere zittita con l’insulto che viene comunemente rivolto a chi prova a far luce su questi temi: “razzista”, “fascista” e via dicendo.
Le dichiarazioni di Barbagli, disponibili per chiunque, sono, come già scritto, particolarmente interessanti. Vale la pena di citarne qualcuna:
“I flussi migratori provocano sempre un aumento del numero dei reati nel paese di arrivo. Questa proposizione è vera ed è ovviamente vera senza bisogno di ricorrere a risultati di ricerca, nel senso che quando una popolazione si aggiunge ad un'altra, l'arrivo di una nuova popolazione, se questa è in centinaia di migliaia di persone, milioni di persone, provoca sempre anche un aumento della criminalità, così come provoca un aumento dell'abitazione, della domanda di scarpe o della domanda di pomodori.”
Niente da eccepire. Continuiamo a leggere:
“Oggi nel nostro Paese gli immigrati extracomunitari commettono alcuni reati: furti, rapine, omicidi, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, più frequentemente dei cittadini italiani, a parità di sesso e di età.”
“In tutti i paesi europei a partire dal 1975 circa la situazione è radicalmente cambiata, che la quota dei reati commessi dagli immigrati è fortemente aumentata e che attualmente quindi gli immigrati commettono in tutti i paesi europei più reati della popolazione autoctona.”
“Ora se noi ritorniamo appunto all'Italia, i dati più recenti, i dati che vengono dal Ministero dell'interno e dall'Istat che cosa dimostrano? Ci mostrano che fino al 1998 la quota di immigrati sul totale delle persone denunciate per i reati che vi ho prima elencato, cioè per furti, rapine, traffico e spaccio di stupefacenti, omicidi è costantemente aumentata, cioè è aumentata anche nel 1998.”
“Se noi guardiamo questi dati, che sono prodotti da un nuovo ufficio, da un dipartimento straordinario del ministero dell'interno, reparto appunto antidroga, noi vediamo che ininterrottamente, dal 1987 fino alla fine del 1998, sulle persone denunciate per spaccio e traffico di stupefacenti la quota degli immigrati è continuamente aumentata, un anno dopo l'altro. La cosa straordinaria di cui ancora ahimè pare che nessuno si sia accorto, è che negli ultimi nove mesi questa quota ha per la prima volta subito una significativa flessione. Non vi voglio dare numeri qui, ma vi posso garantire che questa costituisce una inversione di tendenza significativa. A che cosa è dovuto questo? Io credo sia ragionevole pensare che sia il primo importante effetto della legge 40. La legge 40 ha quindi aumentato la quota degli irregolari espulsi, aiutata dagli accordi di riammissione conclusi dal governo italiano, in particolare quelli importantissimi che ci sono stati con il Marocco e con la Tunisia, che hanno permesso di aumentare fortemente - sottolineo fortemente - la quota di immigrati irregolari senza permesso di soggiorno espulsi. Ora noi sappiamo bene da tutti i dati di cui disponiamo che questi immigrati irregolari, in particolare gli immigrati magrebini, marocchini e tunisini, erano quelli o sono quelli che controllano appunto lo spaccio ed il traffico di stupefacenti. Per dirvi solo un numero, pensate che secondo i dati del 1998 se noi prendiamo la provincia nella quale il tasso, cioè la quota di immigrati sui denunciati per questi reati è più alta che è la provincia di Torino, abbiamo che il 72 per cento dei denunciati per questi reati è appunto costituita da non italiani, diciamo così, da stranieri.”
Qui Barbagli ci dice una cosa importantissima: è vero che negli ultimi nove mesi la quota di immigrati denunciati per traffico di droga e stupefacenti è diminuita; ma è anche vero che negli ultimi nove mesi, anche grazie agli accordi che l’Italia ha stipulato con altre nazioni, la quota di immigrati espulsi dal territorio italiano è aumentata anch’essa sensibilmente. In sintesi: più immigrati espulsi, meno reati.
Insomma, anche la sinistra, tradizionalmente lontanissima dalla realtà percepita e vissuta dalla popolazione comune, trincerata dietro le roccaforti delle sue ideologie intrise di terzomondialismo, di buonismo e di paroloni (solidarietà, tolleranza, comprensione) a buon mercato, qualcuno comincia a rendersi conto di un’evidenza elementare: che l’incontrollato flusso migratorio, una sorta di vera e propria “invasione senz’armi” attuata dagli immigrati di tutte le parti del mondo, provoca forti e negative ripercussioni sulla qualità della vita sui cittadini italiani.
Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. C’è chi, come noi, queste cose le dice da anni. Avete capito ora perché a Barbagli i colleghi gli hanno tolto il saluto?
Fonti:
http://www.ibs.it/code/9788815127266/barbagli-marzio/immigrazione-sicurezza-italia.html
http://www.radioradicale.it/scheda/272973/sicurezza-intervista-al-sociologo-marzio-barbagli-sulle-statistiche-in-merito-agli-stupri-in-italia
http://www.camera.it/_bicamerali/schengen/convegni/immig/interv1.htm
http://www.corriere.it/editoriali/09_febbraio_19/pierluigi_battista_il_blocco_mentale_de302d50-fe4a-11dd-9a41-00144f02aabc.shtml
Sul sito della Camera dei Deputati (il collegamento internet è alla fine di questo intervento) trovo anche un intervento, sempre di Barbagli, sull’argomento immigrazione/criminalità.
Le dichiarazioni di Barbagli sono interessantissime: non solo dimostrano con dei dati certi e verificabili ciò che la popolazione italiana prova sulla sua pelle ormai da anni – vale a dire la presenza dannosa di una immigrazione incontrollata e incontrollabile sul territorio italiano – ma, cosa ancor più importante, è una autorevole voce che viene da sinistra e che, pertanto, non può essere zittita con l’insulto che viene comunemente rivolto a chi prova a far luce su questi temi: “razzista”, “fascista” e via dicendo.
Le dichiarazioni di Barbagli, disponibili per chiunque, sono, come già scritto, particolarmente interessanti. Vale la pena di citarne qualcuna:
“I flussi migratori provocano sempre un aumento del numero dei reati nel paese di arrivo. Questa proposizione è vera ed è ovviamente vera senza bisogno di ricorrere a risultati di ricerca, nel senso che quando una popolazione si aggiunge ad un'altra, l'arrivo di una nuova popolazione, se questa è in centinaia di migliaia di persone, milioni di persone, provoca sempre anche un aumento della criminalità, così come provoca un aumento dell'abitazione, della domanda di scarpe o della domanda di pomodori.”
Niente da eccepire. Continuiamo a leggere:
“Oggi nel nostro Paese gli immigrati extracomunitari commettono alcuni reati: furti, rapine, omicidi, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, più frequentemente dei cittadini italiani, a parità di sesso e di età.”
“In tutti i paesi europei a partire dal 1975 circa la situazione è radicalmente cambiata, che la quota dei reati commessi dagli immigrati è fortemente aumentata e che attualmente quindi gli immigrati commettono in tutti i paesi europei più reati della popolazione autoctona.”
“Ora se noi ritorniamo appunto all'Italia, i dati più recenti, i dati che vengono dal Ministero dell'interno e dall'Istat che cosa dimostrano? Ci mostrano che fino al 1998 la quota di immigrati sul totale delle persone denunciate per i reati che vi ho prima elencato, cioè per furti, rapine, traffico e spaccio di stupefacenti, omicidi è costantemente aumentata, cioè è aumentata anche nel 1998.”
“Se noi guardiamo questi dati, che sono prodotti da un nuovo ufficio, da un dipartimento straordinario del ministero dell'interno, reparto appunto antidroga, noi vediamo che ininterrottamente, dal 1987 fino alla fine del 1998, sulle persone denunciate per spaccio e traffico di stupefacenti la quota degli immigrati è continuamente aumentata, un anno dopo l'altro. La cosa straordinaria di cui ancora ahimè pare che nessuno si sia accorto, è che negli ultimi nove mesi questa quota ha per la prima volta subito una significativa flessione. Non vi voglio dare numeri qui, ma vi posso garantire che questa costituisce una inversione di tendenza significativa. A che cosa è dovuto questo? Io credo sia ragionevole pensare che sia il primo importante effetto della legge 40. La legge 40 ha quindi aumentato la quota degli irregolari espulsi, aiutata dagli accordi di riammissione conclusi dal governo italiano, in particolare quelli importantissimi che ci sono stati con il Marocco e con la Tunisia, che hanno permesso di aumentare fortemente - sottolineo fortemente - la quota di immigrati irregolari senza permesso di soggiorno espulsi. Ora noi sappiamo bene da tutti i dati di cui disponiamo che questi immigrati irregolari, in particolare gli immigrati magrebini, marocchini e tunisini, erano quelli o sono quelli che controllano appunto lo spaccio ed il traffico di stupefacenti. Per dirvi solo un numero, pensate che secondo i dati del 1998 se noi prendiamo la provincia nella quale il tasso, cioè la quota di immigrati sui denunciati per questi reati è più alta che è la provincia di Torino, abbiamo che il 72 per cento dei denunciati per questi reati è appunto costituita da non italiani, diciamo così, da stranieri.”
Qui Barbagli ci dice una cosa importantissima: è vero che negli ultimi nove mesi la quota di immigrati denunciati per traffico di droga e stupefacenti è diminuita; ma è anche vero che negli ultimi nove mesi, anche grazie agli accordi che l’Italia ha stipulato con altre nazioni, la quota di immigrati espulsi dal territorio italiano è aumentata anch’essa sensibilmente. In sintesi: più immigrati espulsi, meno reati.
Insomma, anche la sinistra, tradizionalmente lontanissima dalla realtà percepita e vissuta dalla popolazione comune, trincerata dietro le roccaforti delle sue ideologie intrise di terzomondialismo, di buonismo e di paroloni (solidarietà, tolleranza, comprensione) a buon mercato, qualcuno comincia a rendersi conto di un’evidenza elementare: che l’incontrollato flusso migratorio, una sorta di vera e propria “invasione senz’armi” attuata dagli immigrati di tutte le parti del mondo, provoca forti e negative ripercussioni sulla qualità della vita sui cittadini italiani.
Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. C’è chi, come noi, queste cose le dice da anni. Avete capito ora perché a Barbagli i colleghi gli hanno tolto il saluto?
Fonti:
http://www.ibs.it/code/9788815127266/barbagli-marzio/immigrazione-sicurezza-italia.html
http://www.radioradicale.it/scheda/272973/sicurezza-intervista-al-sociologo-marzio-barbagli-sulle-statistiche-in-merito-agli-stupri-in-italia
http://www.camera.it/_bicamerali/schengen/convegni/immig/interv1.htm
http://www.corriere.it/editoriali/09_febbraio_19/pierluigi_battista_il_blocco_mentale_de302d50-fe4a-11dd-9a41-00144f02aabc.shtml
Nessun commento:
Posta un commento