giovedì 2 aprile 2009

Classico esempio di diffamazione (antifascista)

A Mira (zona Venezia) il camerata Stravolo si da subito da fare, immediatamente dopo la sua nomina. Tempo qualche ora e subito il sistema diffamatorio si mette in moto. Leggete questi due articoli:

la Nuova di Venezia — 26 marzo 2009 pagina 30 sezione: PROVINCIA MIRA. Indignazione a Mira per l’affissione nella bacheca comunale davanti alla casa delle associazioni in via Toti di manifesti di stampo fascista e nazista. I manifesti fanno riferimento al Movimento Fascismo e Libertà e chiedono l’adesione a forme di «democrazia corporativa» e mettono in bella mostra fascio littorio e svastica. Per il referente provinciale del Movimento, Vincenzo Stravolo, è tutto in regola. Ma a Mira l’iniziativa non è piaciuta per niente. Ieri sera il caso è approdato anche in consiglio comunale, dove il sindaco Michele Carpinetti ha anche raccontato l’episodio di una ragazza che, nei giorni scorsi, al centro giovani Dedalo è stata insultata e aggredita verbalmente da alcuni esponenti del movimento fascista, che poi si sono allontanati in fretta e furia. Solidarietà è stata espressa dal sindaco. «Qui non si tratta dei soliti vandali - ha detto ieri sera Carpinetti aprendo il consiglio comunale - ma di un movimento politico che si rifà a valori rigettati dalla storia. A decidere se ci sono gli estremi del reato sarà la magistratura. Certo che noi non condividiamo né simboli né i contenutii, che non appartengono alla spirito di questa città». Contattato telefonicamente, il presidente del gruppo di ispirazione neofascista, Stravolo, ribatte a ogni accusa, sostenendo che non c’è nulla di illegale nell’appendere dei manifesti. L’iniziativa però non è per nulla piaciuta a Mira. Attacca Daniele Caccin, segretario del Partito dei Comunisti Italiani, tra i primi a denunciare la ripresa della propaganda fascista in città: «Da diversi giorni volantini di stampo fascista e nazista sono stati affissi sopra ai manifesti di propaganda dei gruppi consiliari, nelle bacheche usate anche dalle associazioni. E questo accade in barba a tutte le leggi ma soprattutto alla Costituzione che vieta espressamente tra le disposizioni transitorie la ricostituzione del partito fascista. Anche l’apologia del fascismo è reato». Sulla questione interviene anche il segretario dell’Anpi della Riviera, Tullio Cacco: «Chiediamo alla cittadinanza e al sindaco di difendere con forza la memoria di chi a Mira ha lottato per la libertà e fra le fila della Resistenza. Questi lugubri simboli devono restare sepolti nella vergogna dopo che hanno provocato milioni di morti». Su questi temi a Mira il clima è molto caldo. Solo pochi mesi fa il monumento ai caduti di Borbiago fu imbrattato con svastiche e simboli nazi-fascisti. Il monumento è stato dedicato dalla città ai nove partigiani uccisi dalla decima mas e dai nazisti in fuga. - Alessandro Abbadir

la Nuova di Venezia — 27 marzo 2009 pagina 27 MIRA. La questione dei volantini fascisti esposti fuori dalla bacheca del centro giovanile Dedalo di Mira avrà risvolti giudiziari. Ieri mattina infatti l’assessore alle politiche giovanili e alla pubblica istruzione Giorgia Cestonaro ha sporto denuncia ai carabinieri. I manifesti che fanno riferimento al Movimento Fascismo e Libertà chiedono infatti l’adesione a forme di «democrazia corporativa e mettono in bella mostra il fascio littorio e la svastica». A Mira l’iniziativa del movimento di estrema destra non è piaciuta per niente. Il sindaco Carpinetti e l’assessore Cestonaro infatti denunciano l’aggressione ai danni di una ragazza del centro Dedalo: «La questione delle intimidazioni di stampo fascista nei confronti del centro Dedalo - spiega l’assessore - continuano da mesi. Verso fine gennaio i ragazzi di Radio Merlino (uno dei gruppi che fanno stabilmente e in modo continuativo attività al centro Dedalo) spiacevolmente scoprono che il loro spazio (Dedalo Radio Merlino), presente su Facebook, era stato violato da ignoti». Ma gli episodi continuano. «A metà gennaio - continua l’assessore - casualmente dopo l’intervista della rubrica Merlino Sociale dedicata alla Palestina al centro Dedalo, sono stati trovati incollati diversi adesivi di Forza Nuova nella bacheca del comune. Inoltre è stata cambiata la foto del profilo dei ragazzi di Radio Merlino con quella di Benito Mussolini. Infine il 24 marzo l’affissione di manifesti e volantini che facevano riferimento al movimento Fascismo e Libertà fondato da Giorgio Pisanò. L’assessore perciò ieri mattina ha fatto scattare la denuncia ai carabinieri. «Sono amareggiata - spiega l’assessore - per l’atteggiamento nei confronti dei ragazzi del centro Dedalo e di Radio Merlino. Sono ragazzi che con grande dedizione ed impegno lavorano per poter costruire un progetto credibile e forte per i giovani di Mira. Sono preoccupata per i messaggi e le azioni di violenza (non fisica ma verbale e di iniziativa) che questi episodi portano con se. E’ diseducativo per i più giovani e offensivo per gli adulti». I volantini di stampo fascista e nazista sono stati condannati l’altra sera in consiglio comunale anche dal sindaco Carpinetti. Il responsabile lovale del movimento «Fascismo e Libertà» Vincenzo Stravolo però nega che si siano violate le leggi da parte del suo movimento. «E’ tutto legale» - sostiene l’uomo, citando alcune sentenze. (Alessandro Abbadir)

Ecco ai lettori la dimostrazione più semplice di come l'antifascismo ricorra alle menzogne più spudorate per stroncare sul nascere le voci scomode.

Parliamo del primo articolo. Ampio spazio ai comunisti (Daniele Caccin e Tullio Cacco, quest'ultimo parla di una ideologia che ha provocato milioni di morti: starà forse facendo autocritica nei confronti del comunismo?) e pesantissime allusioni all'aggressione "di stampo fascista" contro una ragazza e agli imbrattamenti di vernice su delle lapidi mortuarie. Neanche a dirlo, il fatto che si parli di questi avvenimenti in un articolo dove si parla del MFL spinge il lettore a pensare che i responsabili dell'aggressione siano esponenti del nostro Movimento. Neanche l'ombra di una controreplica a nostro nome, ovviamente.

Stesso dicasi per il secondo articolo: diffamazione bella e buona, sventolando presunti attacchi informatici compiuti da ignoti (ma allora perchè parlarne in un articolo che parla di noi?), la reazione della giunta comunale di Mira e questa frase che conclude: "E' tutto legale, sostiene l'uomo citando alcune sentenze", sorvolando sulla legittimazione del nostro Movimento. Sempre in questo secondo articolo, una vera e propria perla dell'assessore di Mira, che contesta le nostre iniziative violente; ma non violente fisicamente, bensì "violente di iniziativa". Il che è un grazioso giochetto di parole per dire che anche quando i Fascisti si limitano ad affiggere dei manifesti fanno azioni di violenza. Questo la dice lunga sul concetto di libertà dell'assessore.

Entrambi gli articoli, apparsi sui giornali locali nei medesimi giorni, sono a firma di Alessandro Abbadir. Il quale, bontà sua, liquida con la frasetta "sostiene l'uomo" ciò che non solo è dimostrato dai consiglieri comunali eletti nelle nostre liste, dalla nostra presenza in tante e svariate competizioni politiche, ma ancor meglio da più di venti sentenze di assoluzione, che ci permettono di svolgere la nostra attività alla pari di tutti gli altri movimenti politici di questo Paese.

Ma solo in teoria. Immediatamente il camerata Stravolo e la Segreteria Nazionale si sono attivatio per rispondere a dovere alle accuse, più o meno velate, che gli articoli di Abbadir riportano. L'articolo 8 della legge sulla stampa 47/1948 stabilisce infatti che “il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale”. Ma tale legge, evidentemente, non vale per i Fascisti, ai quali si possono negare sempre e comunque i loro diritti, confidando nella più assoluta impunità. Pertanto la nostra lettera di replica non è stata pubblicata come impongono le leggi italiane; quelle stessi leggi italiane che delle quali, in questi due articoli, si è parlato tanto ed a sproposito. Sembra proprio che quando si tratti di Fascisti le leggi si possano infrangere a proprio piacimento, e quando invece può tornare utile, sempre contro i Fascisti, se ne possa chiedere la libera interpretazione ed applicazione.

Inutile dirlo, la nostra denuncia per la violazione della legge sulla stampa da parte di questo giornale è partita immediatamente.
L'unica cosa che può fare un Movimento come il nostro, perfettamente legale ma costantemente costretto a dimostrare la propria legittimità, quando si trova di fronte alle ingiustizie, è uno solo: denunciare, denunciare, denunciare.

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