lunedì 22 dicembre 2008

Anche i ricchi (ebrei) piangono


Queste ultime settimane hanno visto la definitiva caduta del sogno del libero mercato che il mondialismo, con le sue balle sul capitalismo come soluzione di tutti i mali, sullo Stato che non ha bisogno di intervenire nell’economia perché il mercato si autoregola da se, ha alimentato per decenni; è un gigantesco castello di carte che crolla e travolge tutti coloro che sono sotto. Nella totale disfatta fa piacere vedere che anche coloro che hanno lucrato sulle spalle dei poveracci con parcelle milionarie, accumulando nei loro conti in banca gran parte dell’intera ricchezza mondiale, piagnucolano sulla grande crisi. Beninteso, questi signori non hanno proferito una parola quando milioni di americani si sono visti pignorare la casa e sono stati costretti ad andare nelle roulottes con le scatolette di Kitekat; ma se a fare i conti con la crisi finanziaria sono coloro che appartengono al popolo eletto da Dio, allora significa che siamo veramente arrivati al capolinea.
La Bernard Madoff Investments and Securites, la società del ricco speculatore ebreo Madoff che gestiva soldi di molte e grandissime compagnie finanziarie, oltre alle associazioni, imprese e banche del mondo che conta dell’ebraismo finanziario, ha truffato tutti i suoi clienti con il famosissimo “metodo Ponzi”, quello che sperimentò tanto tempo fa il nostro connazionale. In sintesi Madoff ha convinto gran parte dell’ebraismo finanziario americano e mondiale ad affidare alle sue società i risparmi degli stessi garantendo, in qualunque condizione di mercato, utili non inferiori all’8 per cento. Una vera e propria manna dal cielo per gli speculatori finanziari, che però finivano per essere truffati, loro malgrado, all’interno del metodo Ponzi: si pagano gli investitori “vecchi” con il denaro dei nuovi azionisti che “affidano” i loro risparmi, e questo sistema si ricicla eternamente; in questo modo i nuovi investitori pagano i vecchi in un circolo vizioso che non produce ricchezza, ma solo circolazione di capitale che si accumula in un sistema piramidale truffaldino. Sono incorsi in questa truffa clamorosa nomi del calibro della Yeshiva University di New York (università per soli ebrei: il razzismo biologico spetta solo agli eletti, mentre i goym devono eternamente piangere e chinare il capo per tragedie mai accadute), Frank lautenberg (senatore), Fred Wilpon (proprietario della squadra dei Mets), Mortimer Zuckermann (plutocrate dell’edilizia), la Fondazione Elie Wiesel (che delizia!), Steven Spielberg, la Hadassah (organizzazione di femministe che sostengono Israele), l’American Jewish Congress (zoccolo duro della lobby sionista americana) e così via.
Si sa, chiunque abbia letto il Talmud sa bene che spillare soldi ai goym, fino a ridurli dentro le roulottes, va sempre bene per il popolo eletto; ma che il popolo eletto venga truffato da uno di loro, al quale avevano affidato tutti i loro risparmi anche e specialmente perché ebreo (“Uno di noi!”), questo non si riesce proprio a mandare giù.
Che cosa aspettarci adesso? Come minimo l’istituzione di un secondo giorno della memoria, per ricordare questa seconda grave tragedia che colpisce il popolo ebraico; la proiezione, su tutti i nostri teleschermi, di ebrei che piangendo ci raccontano quanto è stato terribile perdere tutti i propri risparmi e quanto sia stato doloroso il loro reinserimento nella vita sociale; nuovi eroi e nuovi martiri da santificare e glorificare, i Perlaska di oggi, nei film che si dedicheranno all’avvenimento. Consigliamo un buon titolo a Spielberg: “Madoff’s List”. E già me li vedo, i nostri politici, tutti ad inchinarsi con la kippà sulla testa a ripetere: “Mai più… mai più…”

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La lista di Madoff? Idea ottima. In verità gli Ebrei (o meglio : i giudei)sono il popolo più diviso della terra. Non é possibile capire perché odiano gli altri (=qualunque non sia giudeo), se non si capisce quanto poco si amano tra di loro

Andrea Chessa ha detto...

Come mai dici questo?
Ho sempre pensato che non ci fosse popolo più compatto del giudaismo, e mi pare che anche questa storia lo dimostri.

Anonimo ha detto...

Per un littorio Natale 2008! Ciao e grazie, amico mio.