Adesso, dopo tutto il fango che gli è stato gettato addosso, dopo le accuse di “mania di protagonismo” e di eccessiva esposizione mediatica, sappiamo che De Magistris era andato a toccare dei nervi scoperti: mafia, massoneria, politici collusi e talpe del CSM compiacenti.
La Procura della Repubblica di Salerno, che indaga sul caso De Magistris e sulla sottrazione a quest'ultimo delle inchieste "Why not?" e "Poseidone", arriva in questi giorni ad un punto di svolta, con nomi importanti ed eccellenti. Tra tutti c’è innanzitutto il famosissimo Nicola Mancino (Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura), quello che con la sua legge liberticida ha fatto finire in galera tantissimi ragazzi colpevoli solo di non accettare supinamente il sistema; Antonio Saladino, alto dirigente della Compagnia delle Opere al sud; Clemente Mastella (come poteva mancare?), lo stesso che si dimise indignato asserendo che “tra il potere e la famiglia scelgo la famiglia” (ma quale famiglia?), dimenticando che innanzitutto il Ministro della Giustizia si occupa per l’appunto della Giustizia e non esercita alcun potere, ma si cura che vengano tutelati i diritti di tutti (e non solo dei suoi amici da mettere alla Sanità o nei posti chiave della politica); Lorenzo Cesa (uno dei massimi dirigenti dell’UDC ed ex Governatore della Calabria); Giuseppe Chiaravalloti (Guardia di Finanza); Mario Delli Priscoli, Procuratore Aggiunto di Cassazione; Simone Luerti, vicino alla Compagnia delle Opere: dichiarò che le cattive frequentazioni con Saladino rimproverategli da Travaglio in un articolo di quest'ultimo su L’Espresso non avevano fondamento perché Lucerti e Saladino non si incontravano da anni, salvo poi essere smentito dai fatti e da De Magistris in particolare; ancora: il Procuratore Vincenzo Iannelli e il Presidente di Sezione del Tribunale Bruno Arcuri, che avrebbero sottratto illegalmente l’inchiesta a De Magistris. Tutti indagati e perquisiti: segno che, nonostante le immense forze che i poteri occulti hanno messo in campo per insabbiare il tutto, la magagna è talmente grave e grande che non può essere occultata tanto facilmente.
Ci si aspetterebbero, a questo punto, giorni di passione in Parlamento e in TV per commentare e discutere su quello che è, a tutti gli effetti, uno degli scandali più gravi degli ultimi anni. Dirette televisive, nuove interviste a De Magistris, speciali in TV per fare il punto sulla situazione, e così via… Invece no. La televisione e i giornali italiani sono impegnati in ben altre faccende. Che cosa merita la massima attenzione dei media italiani a tal punto da tralasciare la vicenda De Magistris? L’accusa per concorso esterno in terrorismo a due mussulmani che scherzavano in auto su come incendiare il Duomo con i petardi cinesi (coi petardi cinesi!); il pallone d’oro a Cristiano Ronaldo; la relazione di Belen Rodriguez con non mi ricordo chi; lo “scandaloso” affronto del Governo a Sky, che poi si scopre non essere un affronto ma solo una norma anti-trust imposta dall’Unione Europea e sulla quale già Prodi a suo tempo si era impegnato (norma, tra l’altro, sacrosanta: non si capisce perché gli utenti Sky debbano pagare solo il 10% di IVA).
Vedete, cari italiani, in che bel Paese libero e democratico viviamo? Che ne pensate della relazione tra Belen Rodriguez e il super palestrato-tatuato-tamarro del momento? E della tassa su Sky? E del Pallone d’Oro a Cristiano Ronaldo? Era più giusto darlo ad Ibrahimovic oppure a Ronaldinho? Partecipate al nostro sondaggio premendo il tasto verde del vostro telecomando. E l’italiano medio, ignorante e coglione già di per sè, è contento come una pasqua. Ma sempre un po' invidioso e frustrato, comunque, che quella gnocca della Rodriguez non se la sia fatta lui.
La Procura della Repubblica di Salerno, che indaga sul caso De Magistris e sulla sottrazione a quest'ultimo delle inchieste "Why not?" e "Poseidone", arriva in questi giorni ad un punto di svolta, con nomi importanti ed eccellenti. Tra tutti c’è innanzitutto il famosissimo Nicola Mancino (Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura), quello che con la sua legge liberticida ha fatto finire in galera tantissimi ragazzi colpevoli solo di non accettare supinamente il sistema; Antonio Saladino, alto dirigente della Compagnia delle Opere al sud; Clemente Mastella (come poteva mancare?), lo stesso che si dimise indignato asserendo che “tra il potere e la famiglia scelgo la famiglia” (ma quale famiglia?), dimenticando che innanzitutto il Ministro della Giustizia si occupa per l’appunto della Giustizia e non esercita alcun potere, ma si cura che vengano tutelati i diritti di tutti (e non solo dei suoi amici da mettere alla Sanità o nei posti chiave della politica); Lorenzo Cesa (uno dei massimi dirigenti dell’UDC ed ex Governatore della Calabria); Giuseppe Chiaravalloti (Guardia di Finanza); Mario Delli Priscoli, Procuratore Aggiunto di Cassazione; Simone Luerti, vicino alla Compagnia delle Opere: dichiarò che le cattive frequentazioni con Saladino rimproverategli da Travaglio in un articolo di quest'ultimo su L’Espresso non avevano fondamento perché Lucerti e Saladino non si incontravano da anni, salvo poi essere smentito dai fatti e da De Magistris in particolare; ancora: il Procuratore Vincenzo Iannelli e il Presidente di Sezione del Tribunale Bruno Arcuri, che avrebbero sottratto illegalmente l’inchiesta a De Magistris. Tutti indagati e perquisiti: segno che, nonostante le immense forze che i poteri occulti hanno messo in campo per insabbiare il tutto, la magagna è talmente grave e grande che non può essere occultata tanto facilmente.
Ci si aspetterebbero, a questo punto, giorni di passione in Parlamento e in TV per commentare e discutere su quello che è, a tutti gli effetti, uno degli scandali più gravi degli ultimi anni. Dirette televisive, nuove interviste a De Magistris, speciali in TV per fare il punto sulla situazione, e così via… Invece no. La televisione e i giornali italiani sono impegnati in ben altre faccende. Che cosa merita la massima attenzione dei media italiani a tal punto da tralasciare la vicenda De Magistris? L’accusa per concorso esterno in terrorismo a due mussulmani che scherzavano in auto su come incendiare il Duomo con i petardi cinesi (coi petardi cinesi!); il pallone d’oro a Cristiano Ronaldo; la relazione di Belen Rodriguez con non mi ricordo chi; lo “scandaloso” affronto del Governo a Sky, che poi si scopre non essere un affronto ma solo una norma anti-trust imposta dall’Unione Europea e sulla quale già Prodi a suo tempo si era impegnato (norma, tra l’altro, sacrosanta: non si capisce perché gli utenti Sky debbano pagare solo il 10% di IVA).
Vedete, cari italiani, in che bel Paese libero e democratico viviamo? Che ne pensate della relazione tra Belen Rodriguez e il super palestrato-tatuato-tamarro del momento? E della tassa su Sky? E del Pallone d’Oro a Cristiano Ronaldo? Era più giusto darlo ad Ibrahimovic oppure a Ronaldinho? Partecipate al nostro sondaggio premendo il tasto verde del vostro telecomando. E l’italiano medio, ignorante e coglione già di per sè, è contento come una pasqua. Ma sempre un po' invidioso e frustrato, comunque, che quella gnocca della Rodriguez non se la sia fatta lui.
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