lunedì 4 settembre 2017

La Repubblica ha ragione: c'è un'emergenza razzismo

di  Alessandra Pilloni, Capo Provincia MFL Oristano


Per La Repubblica Guerlin Butungu, capo degli stupratori di Rimini, è già diventato una povera vittima di razzismo.

Perché? Perché, non appena trapelate le sue generalità, il suo profilo Facebook è stato riempito di insulti.

Quindi, la redazione del rotocalco di Ezio Mauro è tutta intenta a stracciarsi le vesti e a rimbeccare i responsabili del grave gesto (degli insulti, eh, non dello stupro).

Sorvoliamo sul fatto che il profilo Facebook di questo soggetto si prestasse particolarmente a scatenare la rabbia, viste le continue foto in abiti di prima qualità e l’espressione da sbruffone, cose che tutto possono rimandare meno che l’immagine di un povero disperato in fuga da una guerra (infatti, non era in fuga da nessuna guerra e in virtù di cosa si trovasse in Italia dal 2015 non è dato sapere).

Soffermiamoci invece su un dato difficilmente confutabile: ogni qualvolta accadano crimini efferati e venga alla luce il responsabile (o presunto tale) la gente fa puntualmente visita ai profili facebook di costoro e vi lascia una salva di insulti, auguri di morte spesso rivolti anche a figli e resto del parentado e così via.

Accade sempre, non è una novità e non credo che gli scribacchini de La Repubblica lo ignorino.

Non solo: La Repubblica è una testata giornalistica che oltre a NON aver mai (prima d’oggi) speso mezza parola su questa “usanza”, l’ha spesso indirettamente incentivata, in quanto non può certo dirsi che si tratti di un giornale di taglio garantista.

La Repubblica è quella tipica carta straccia che, ad ogni caso di cronaca, propina a tambur battente veline delle Procure senza dare ai difensori diritto di replica, creando un clima malsano per la giustizia (che, come tutti sappiamo, subisce pesantemente l’influenza mediatica, che va a pesare sull’animus del giudicante, ecc.).

Ci voleva evidentemente lo stupratore immigrato per far riscoprire a questi signori il senso del garantismo nei casi in cui a rigore neanche sarebbe dovuto.

Di fronte ad indagati ed imputati italiani che magari si protestano innocenti in ogni modo possibile e immaginabile, gli stessi scribacchini altro non fanno che metterli alla gogna.

Quindi, La Repubblica ha ragione: esiste un grave problema di razzismo.

Il razzismo contro gli Italiani che i suoi scribacchini stanno diffondendo a macchia d’olio.

A costo di diventare improvvisamente garantisti per difendere uno stupratore, purché africano.

Complimenti per la faccia di bronzo (“bronzo” per usare un termine gentile)!

1 commento:

Unknown ha detto...

Digitate "lettera alla boldrini di una ragazza stuprata" da 2 ROM ,LA soluzione c'e' si chiama come il vostro blog pero'senza LA seconda parola ,250000 per vedere un tossico cantare e nessuno in piazza per difendere LA patria