Malati di mente o criminali nemici della Nazione?
A vedere ciò che sta cominciando ad accadere in diverse
nostre città, prime fra tutte quelle del nord come Milano e Torino, viene da
chiedersi a quale delle suddette categorie appartengano gli uomini delle
istituzioni, in particolar modo quelli PD.
Milano, in questi ultimi anni, è diventata una enorme
baraccopoli a cielo aperto. Prima la giunta Pisapia, ora la giunta Sala, hanno
trasformato la capitale industriale della Nazione in un enorme campo profughi,
terra di conquista della peggiore feccia umana: fancazzisti africani, clandestini,
spacciatori, zingari, stupratori, tutto questo universo della sub animalità ha
definitivamente preso possesso di intere strade, di intere zone, di interi quartieri.
Solo fino a qualche settimana fa le autorità, senza alcun senso del
ridicolo, proclamavano che a Milano, né in
qualunque altra zona dell’Italia, vi era un problema sicurezza.
Cosa accade poi? Accade che, quando permetti a
qualunque schifo umano di girare indisturbato sul territorio nazionale, e anzi
ne fai un vanto della tua azione politica chiamandola pomposamente “integrazione”
e “accoglienza”, le gangs latino americane, che ormai a Milano e in Lombardia si
contendono, insieme agli africani, le piazze dello spaccio, della prostituzione
e, a quanto pare, anche dell’usura, arrivino a spararsi tra loro, in mezzo alla
strada, in mezzo a centinaia di persone. E così, un sub animale sudamericano
chiamato Rafael Ramirez (ovviamente un immigrato irregolare, una “risorsa”, uno
di quelli che a detta della Boldrini e dei suoi indegni amici ci pagheranno le
pensioni) il 12 novembre 2016 viene freddato a piazzale Loreto a colpi di arma
da fuoco, probabilmente per un regolamento di conti tra bande rivali.
Sia ben chiaro: a piazzale Loreto, diversi decenni or
sono, hanno appeso a testa in giù il cadavere dello statista più grande dell’età
moderna, cercando di intaccarne una figura che, nonostante il latrare dei
sottosviluppati di sinistra, assume sempre più i contorni della propria
grandezza man mano che passa il tempo. Non ci perderemo certamente il sonno se
nello stesso posto ci schiatta, a distanza di decenni, un parassita
sudamericano.
Quello che diverte, o rattrista, a seconda di quale
prospettiva si guardi il tutto, è il dopo.
Il sindaco Sala, il prefetto, e via dicendo, si
accorgono di una cosa incredibile: a Milano, effettivamente, esiste un problema
sicurezza. Le piazze dello spaccio in mano ai nigeriani, le stazioni
ferroviarie che diventano terra di nessuno dopo le otto di sera, i quartieri
dove si ha effettivamente paura a mettere il naso fuori di casa, non sono
invenzioni di Salvini, della destra razzista e xenofoba, dei cattivi fascisti. E
Sala, che è un geniaccio, che cosa fa?
Chiama l’esercito. Si, esatto. Chiama l’esercito! Uno che
ha fatto campagna elettorale contro il becero populismo e xenofobia della
destra si accorge che, in effetti, un problema immigrazione c’è.
Spostiamoci a Torino. Qui c’è il quartiere olimpico (ex
MOI) il quale, all’epoca, ospitò gli atleti per le olimpiadi. Ora,
completamente in disuso, è stato destinato dalla Appendino (prima Sinistra
Ecologia e Libertà, poi passata ai Cinque Stelle: il peggio del peggio) ai
parassiti africani che vengono a svernare sulle nostre coste e che vengono
accolti a braccia aperte da cooperative rosse, Caritas, e tutti quegli enti
delinquenziali che campano sull’invasione. Il quartiere dell’ex MOI, in questi
giorni, è una autentica banlieue francese. Ovviamente i principali quotidiani nazionali non ne parlano minimamente: dobbiamo a qualche servizio di "Dalla vostra parte", de Il Giornale (entrambi schieramento Mediaset) e ai video dei residenti quello che sappiamo.
Ricordate quando vedevamo i
quartieri francesi ridotti a ferro e fuoco dai fancazzisti africani e dicevamo
che, di questo passo, i prossimi saremmo stati noi? Ecco, è successo. Non perché
siamo degli indovini, o perché vogliamo soffiare benzina sul fuoco, bensì perché
utilizziamo un qualcosa che, di questi tempi, è particolarmente sottostimato:
il buonsenso. E così, quando abbiamo visto, alla TV, i residenti costretti alla
guerriglia urbana dai parassiti clandestini, i passanti costretti a rifugiarsi
nei negozi in preda al terrore, i vetri dei negozi sfasciati, i cassonetti dati
alle fiamme, il lancio di bombe carta, e tutto ciò altro non è che una
guerriglia urbana, abbiamo solo potuto pensare che questa triste situazione era
ampiamente prevedibile. Quando riempi un intero quartiere di fancazzisti, di
criminali, di parassiti che altra volontà non hanno se non quella di
delinquere, di rubare, di spacciare, nella più totale impunità e nel più totale
disprezzo del Paese che li ospita, questo è quello che accade.
Delle persone serie, davanti all’evidenza, penserebbero
che qualcosa di sbagliato, nel sistema dell’accoglienza (così chiamano la
complicità con l’invasione africana), in effetti c’è stato. La Appendino che
fa? Ammette di non riuscire a mantenere l’ordine e chiama l’esercito. Si,
chiama l’esercito.
Questi miserabili hanno il coraggio di chiamare in
soccorso quello stesso esercito che questi stessi miserabili hanno mobilitato,
in tutti questi ultimi anni, per mandare la Marina Militare italiana sulle
coste libiche a prendere tutta l’immondezza umana dei paesi africani per
traghettarli sulle nostre coste e poi insediarli nelle nostre città. Non si era
mai visto, nella Storia della civiltà umana, un esercito che volontariamente e
così sfacciatamente favorisce l’invasione della propria Nazione.
Cosa dovremmo pensare? Che sono semplicemente dei
miserabili comunisti, pertanto staccati dalla realtà, oppure che sono dei
criminali di guerra, che perseguono coscientemente la disintegrazione della
loro Nazione e la sostituzione etnica dei suoi abitanti?
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