venerdì 25 novembre 2016

Semplici miserabili o criminali nemici della Nazione?



Malati di mente o criminali nemici della Nazione?
A vedere ciò che sta cominciando ad accadere in diverse nostre città, prime fra tutte quelle del nord come Milano e Torino, viene da chiedersi a quale delle suddette categorie appartengano gli uomini delle istituzioni, in particolar modo quelli PD.
Milano, in questi ultimi anni, è diventata una enorme baraccopoli a cielo aperto. Prima la giunta Pisapia, ora la giunta Sala, hanno trasformato la capitale industriale della Nazione in un enorme campo profughi, terra di conquista della peggiore feccia umana: fancazzisti africani, clandestini, spacciatori, zingari, stupratori, tutto questo universo della sub animalità ha definitivamente preso possesso di intere strade, di intere zone, di interi quartieri. Solo fino a qualche settimana fa le autorità, senza alcun senso del ridicolo,  proclamavano che a Milano, né in qualunque altra zona dell’Italia, vi era un problema sicurezza.
Cosa accade poi? Accade che, quando permetti a qualunque schifo umano di girare indisturbato sul territorio nazionale, e anzi ne fai un vanto della tua azione politica chiamandola pomposamente “integrazione” e “accoglienza”, le gangs latino americane, che ormai a Milano e in Lombardia si contendono, insieme agli africani, le piazze dello spaccio, della prostituzione e, a quanto pare, anche dell’usura, arrivino a spararsi tra loro, in mezzo alla strada, in mezzo a centinaia di persone. E così, un sub animale sudamericano chiamato Rafael Ramirez (ovviamente un immigrato irregolare, una “risorsa”, uno di quelli che a detta della Boldrini e dei suoi indegni amici ci pagheranno le pensioni) il 12 novembre 2016 viene freddato a piazzale Loreto a colpi di arma da fuoco, probabilmente per un regolamento di conti tra bande rivali.
Sia ben chiaro: a piazzale Loreto, diversi decenni or sono, hanno appeso a testa in giù il cadavere dello statista più grande dell’età moderna, cercando di intaccarne una figura che, nonostante il latrare dei sottosviluppati di sinistra, assume sempre più i contorni della propria grandezza man mano che passa il tempo. Non ci perderemo certamente il sonno se nello stesso posto ci schiatta, a distanza di decenni, un parassita sudamericano.
Quello che diverte, o rattrista, a seconda di quale prospettiva si guardi il tutto, è il dopo.
Il sindaco Sala, il prefetto, e via dicendo, si accorgono di una cosa incredibile: a Milano, effettivamente, esiste un problema sicurezza. Le piazze dello spaccio in mano ai nigeriani, le stazioni ferroviarie che diventano terra di nessuno dopo le otto di sera, i quartieri dove si ha effettivamente paura a mettere il naso fuori di casa, non sono invenzioni di Salvini, della destra razzista e xenofoba, dei cattivi fascisti. E Sala, che è un geniaccio, che cosa fa?
Chiama l’esercito. Si, esatto. Chiama l’esercito! Uno che ha fatto campagna elettorale contro il becero populismo e xenofobia della destra si accorge che, in effetti, un problema immigrazione c’è.
Spostiamoci a Torino. Qui c’è il quartiere olimpico (ex MOI) il quale, all’epoca, ospitò gli atleti per le olimpiadi. Ora, completamente in disuso, è stato destinato dalla Appendino (prima Sinistra Ecologia e Libertà, poi passata ai Cinque Stelle: il peggio del peggio) ai parassiti africani che vengono a svernare sulle nostre coste e che vengono accolti a braccia aperte da cooperative rosse, Caritas, e tutti quegli enti delinquenziali che campano sull’invasione. Il quartiere dell’ex MOI, in questi giorni, è una autentica banlieue francese. Ovviamente i principali quotidiani nazionali non ne parlano minimamente: dobbiamo a qualche servizio di "Dalla vostra parte", de Il Giornale (entrambi schieramento Mediaset) e ai video dei residenti quello che sappiamo. 
Ricordate quando vedevamo i quartieri francesi ridotti a ferro e fuoco dai fancazzisti africani e dicevamo che, di questo passo, i prossimi saremmo stati noi? Ecco, è successo. Non perché siamo degli indovini, o perché vogliamo soffiare benzina sul fuoco, bensì perché utilizziamo un qualcosa che, di questi tempi, è particolarmente sottostimato: il buonsenso. E così, quando abbiamo visto, alla TV, i residenti costretti alla guerriglia urbana dai parassiti clandestini, i passanti costretti a rifugiarsi nei negozi in preda al terrore, i vetri dei negozi sfasciati, i cassonetti dati alle fiamme, il lancio di bombe carta, e tutto ciò altro non è che una guerriglia urbana, abbiamo solo potuto pensare che questa triste situazione era ampiamente prevedibile. Quando riempi un intero quartiere di fancazzisti, di criminali, di parassiti che altra volontà non hanno se non quella di delinquere, di rubare, di spacciare, nella più totale impunità e nel più totale disprezzo del Paese che li ospita, questo è quello che accade.
Delle persone serie, davanti all’evidenza, penserebbero che qualcosa di sbagliato, nel sistema dell’accoglienza (così chiamano la complicità con l’invasione africana), in effetti c’è stato. La Appendino che fa? Ammette di non riuscire a mantenere l’ordine e chiama l’esercito. Si, chiama l’esercito.
Questi miserabili hanno il coraggio di chiamare in soccorso quello stesso esercito che questi stessi miserabili hanno mobilitato, in tutti questi ultimi anni, per mandare la Marina Militare italiana sulle coste libiche a prendere tutta l’immondezza umana dei paesi africani per traghettarli sulle nostre coste e poi insediarli nelle nostre città. Non si era mai visto, nella Storia della civiltà umana, un esercito che volontariamente e così sfacciatamente favorisce l’invasione della propria Nazione.
Cosa dovremmo pensare? Che sono semplicemente dei miserabili comunisti, pertanto staccati dalla realtà, oppure che sono dei criminali di guerra, che perseguono coscientemente la disintegrazione della loro Nazione e la sostituzione etnica dei suoi abitanti?

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