Recentemente siamo stati contattati
dal Sig. Teresio Grigoletto della provincia di Vicenza; costui,
qualificandosi genericamente come un “camerata”, ci ha raccontato la
sua triste vicenda lavorativa e sindacale, chiedendoci di divulgare il
più possibile i fatti, al fine di fare conoscere alla gente l’infamia
del sindacato rosso per eccellenza, che tutela il lavoratore solo quando
questi è comunista, mentre gli altri, specie se etichettabili come
“Fascisti”, possono pure crepare di fame. Chiacchierando al telefono con
il sig. Grigoletto, abbiamo appreso che il suo definirsi “camerata”
deriva da una generica simpatia per la Fiamma Tricolore, nonché dalla
sua regolare presenza agli insulsi raduni di Predappio. Ora, come sa
bene chi mi e ci segue, non sono il tipo che gratifica dell’appellativo
di Camerata chiunque, magari in base ad una superficiale comunanza di
vedute politiche; per quanto mi riguarda, il mio Camerata è quello che
condivide con me lo sforzo politico in favore del Fascismo, ovvero, chi è
al mio fianco nel mio impegno ormai più che ventennale nel MFL-PSN.
Anzi, a dirla tutta, gli ultimi che considero Camerati sono proprio
quelli che, oltre a non impegnarsi all’interno del MFL-PSN, sprecano
energie e risorse a favore dei tanti movimenti pseudo – fascisti, i
quali esistono solo ed esclusivamente per depistare molti simpatizzanti
della nostra area politica, che illudendosi di lavorare per il Fascismo,
lavorano invece per gli interessi privati dei vari Romagnoli, Fiore,
Tilgher, Storace e compagnia brutta… Per non parlare di quelli che
credono di esaurire i loro doveri nei confronti del Fascismo recandosi
un paio di volte l’anno a fare bisboccia a Predappio!
Ma detto questo, giusto per sottolineare quale danno facciano alle nostre idee quelli che, invece di raccogliersi sotto l’insegna del Fascio nell’unico movimento esistente in Italia chiaramente e dichiaratamente Fascista, preferiscono baloccarsi con gite fuori porta e sostegno a veri e propri badogliani, pubblico comunque la storia del sig. Grigoletto, in quanto illuminante del modo di agire degli squallidi epigoni di Stalin ancora presenti nel nostro Paese.
Oltre tutto, la storia del sig. Grigoletto mi ha riportato alla mente una vicenda analoga, accaduta proprio al sottoscritto nel 2001; allora, avendo dei problemi di lavoro, anch’io mi recai presso la CGIL di Torino, accompagnato da un caro amico, comunista ma onesto e idealista, purtroppo scomparso di recente, il quale riteneva che il lavoratore in difficoltà dovesse essere sempre tutelato, indipendentemente dalle sue idee politiche… Posizione di buon senso, dato che chi si alza alle 3,30 del mattino e svolge un lavoro disagiato e mal pagato, meriterebbe tutela sempre e comunque… Ma non era così (e non lo è tuttora) per i “cari compagni” della CGIL; nel mio caso, dopo mille promesse, sparirono nel nulla dopo avere scoperto chi ero, mentre il caso del sig. Grigoletto potrete conoscerlo proseguendo nella lettura.
Quanto segue è tratto ed arrangiato dalla denuncia penale presentata dal sig. Grigoletto contro la CGIL; i dati coperti da privacy sono stati, per ovvi motivi, oscurati.
www.fascismoeliberta.it
Nel gennaio del 2011 venni assunto dalla
ditta *** corrente in Lissone (Monza) con mansioni di vigilante,
custode, servizio allarmi e portineria. Purtroppo, fin dall’inizio
questo rapporto di lavoro nacque sotto cattivi auspici: mi era stato
promesso un posto a tempo indeterminato e invece venni assunto a tempo
determinato, con part-time. Dovetti accettare queste condizioni,
impostemi in un secondo tempo rispetto agli accordi iniziali intercorsi
con questa ditta, perché altrimenti non mi avrebbero più assunto per
niente. Le condizioni di lavoro non erano ottimali e in particolare
ricordo la circostanza in cui venni costretto a prestare attività
lavorativa notturna, in vigilanza di una grossa ditta per ben sedici ore
consecutive, senza che nessuno mi venisse a dare il cambio, in
condizioni lavorative disumane e pericolose e neppure concordate in
anticipo.
In quelle circostanze entrai in contatto con il mondo sindacale, e in particolare con la CGIL attraverso la sua responsabile territoriale sig.ra *** Susanna, della quale allego i dati. Dichiaro di aver conosciuto la sig.ra sindacalista *** Susanna nel 2011 mentre prestavo servizio di portineria, centralinista e custode sempre per la vigilanza di Milano ***, Dirigente Assunzioni ***, Istituto Appaltatrice presso la *** di Almisano di Lonigo (VI)..
Le parlai dei problemi di lavoro che c’erano e così mi tesserai al sindacato CGIL. La signora *** Susanna era arrivata lì per una assemblea sindacale all’interno della *** e fui io stesso a fare il badget per farla entrare; quella donna mi ispirava fiducia e così nell’agosto 2011 decisi di recarmi in via Vaccari n° 128 a Vicenza, per iscrivermi alla CGIL, come mi era stato consigliato di fare dalla sig.ra *** Susanna, che aveva preso a cuore la mia tormentata vicenda.
Al momento del mio tesseramento portai tutta la documentazione richiesta e fotocopie dei due cedolini stipendio con i due contratti.
La sig.ra *** Susanna e la CGIL, esaminata la mia situazione, stilarono un elenco delle violazioni della ditta presso cui lavoravo, violazioni in rapporto al mio contratto di lavoro. Questo incontro avvenne il 27 settembre 2011 presso la CGIL di Vicenza. Poco prima avevo conferito mandato alla CGIL perché agisse giudizialmente e sindacalmente contro il mio datore di lavoro. Era il 16 settembre 2011, come da atto di conferimento incarico, che allego in copia.
Sempre *** Susanna mi disse che avrebbe pensato lei alle varie opportune verifiche; intanto i giorni passarono lasciando irrisolte le mie problematiche. Arrivò il 9 gennaio 2012 anche la fine del rapporto lavorativo, senza preavviso alcuno.
Rinnovai la mia iscrizione alla CGIL, ancora valida, perché mai mi è stato notificato un decreto-delibera di revoca. L’11 gennaio 2012 (due giorni dopo) andai ad iscrivermi al centro per l’impiego di Valdagno (VI) per dichiarare la mia disoccupazione. Siccome non sono stato io a licenziarmi, ma è stato lo stesso datore di lavoro a farlo, ho diritto a 8 mesi di disoccupazione ordinaria speciale, tra cui sei mesi pagati al 60% e gli ultimi due al 40%. Ho diritto solo ad otto mesi perché ho un’età inferiore ai cinquanta anni. Così mi recai al CAF CGIL di Vicenza, facendo domanda all’INPS sezione di Schio (VI) online.
In questi mesi ho presentato curriculum di lavoro ovunque, ma senza nessun esito.
Nel frattempo, io avevo dato ancora un altro mandato alla CGIL perché agisse contro il mio ex datore di lavoro, precisamente nella sua sede di Vicenza, in data 13 marzo 2012.
Anche il sindacato CISL, cui avevo richiesto un parere sui miei problemi, mi disse che, come iscritto alla CGIL era opportuno che mi recassi al mio sindacato, cosa che feci, chiaramente.
La signora *** Susanna è dal gennaio 2012 che si prendeva gioco di me con le sue parole. Ho speso troppi soldi di telefonate per parlare con lei, che regolarmente mi rispondeva: “TESORO CARO APPENA RIENTRO A VICENZA TI FACCIO SAPERE, ADESSO MI TROVO ALLA MANIFESTAZIONE DI MESTRE. TESORO DAMMI IL TEMPO DI RIENTRARE”. Susanna ma quando ti posso chiamare? “BEH SE OGGI E’ LUNEDì CHIAMAMI VENERDI’”. Al venerdì ritelefono e Susanna rispose con le stesse parole: “TESORO CARO APPENA RIENTRO A VICENZA TI FACCIO SAPERE, ADESSO MI TROVO ALLA MANIFESTAZIONE DI MESTRE”. (Possibile che *** Susanna si trovasse sempre alla manifestazione di Mestre?). Un’altra volta mi disse: “TERESIO, VIENI GIU’ A VICENZA CHE TI DEVO SPIEGARE ALCUNE COSE”; allora mi presentai in sede a Vicenza, ma queste cose (questione di tre minuti), me le poteva spiegare per telefono. Mi sono così incontrato con lei solo per spendere soldi di telefono, di benzina, di auto e per essere preso per i fondelli.
Altra telefonata: “TERESIO, TESORO, DEVO PARLARE CON QUELLO DELLE VERTENZE LAVORATIVE MA ADESSO E’ IN MALATTIA”. Successiva telefonata: “HO PARLATO CON L’UFFICIO VERTENZE MA ORA SONO GIORNI CHE NON L’HO PIU’ VISTO, IL TUO DATORE DI LAVORO. Ritelefono ancora: “SI, TERESIO PURTROPPO L’HO RIVISTO MA ADESSO E’ IN FERIE,; TU COMUNQUE STAI TRANQUILLO CHE NOI I TUOI SOLDI TE LI DIAMO, I TUOI DIRITTI TE LI FACCIAMO AVERE. SI’ DEVI AVERE PARECCHI SOLDI, MA NOI TI FACCIAMO AVERE SINO ALL’ULTIMO CENTESIMO”.
Il 1° agosto 2012 preoccupato le ritelefonai dicendo: “Susanna non farmi brutti scherzi, sappi che io ho già avuto brutte esperienze in passato, spero che quello che mi dici sia vero. E lei: “SI TESORO, IO NON TI VENGO A RACCONTARE UNA COSA PER UN’ALTRA”. Susanna guarda che mi hanno già fregato in molti ma adesso non mi faccio fregare da nessuno ci siamo capiti? “SI, SI TESORO; TERESIO VIENI QUI, TI DO APPUNTAMENTO TRA 12 GG, IL 13 AGOSTO ALLE ORE 15,30.
E veniamo quindi al fatidico incontro del 13 agosto scorso. Io avevo supplicato ancora una volta la sig.ra *** Susanna, che ritenevo anche un’amica, ricordandole che il mese successivo in data 16 settembre 2012 mi sarebbe scaduto anche il sussidio di disoccupazione, che ero senza lavoro, senza soldi e che non era per niente facile trovare un altro lavoro. Anche perché non sono neppure un ragazzino.
Debbo precisare che nel frattempo, nello stesso mese, per un errore l’INPS mi bloccò la disoccupazione; non mi era stata rinnovata l’ultimo mese perché mancava un modello chiamato 56BIS, così mi trovai a dovere far richiesta ancora per un mese mancante alla disoccupazione. Nel frattempo, però, la CGIL, nonostante avessi conferito ben due mandati e mi fosse stato garantito che avrebbero ricorso davanti al Giudice del Lavoro per tutelare i miei diritti vilipesi, non aveva ancora fatto niente, al di là di un incontro penoso, presso la sede sindacale di Vicenza, fra me, il sindacato (la signora *** Susanna) e il mio datore di lavoro.
Avevo quindi il sospetto che il mio Sindacato, al quale mi ero rivolto perché sapevo avere a cuore i diritti dei lavoratori e della povera gente, e al quale ero tesserato ormai da due anni, si stesse bellamente disinteressando della mia vicenda.
Andai quindi all’incontro stabilito con l’ufficio legale della CGIL. All’incontro, oltre a me e alla signora *** Susanna, c’era quello che mi fu presentato come l’avvocato della CGIL, un certo *** Andrea, dell’ufficio legale. Gli dissi: “Non mi starete mica giocando un brutto tiro anche voi?” Mi rispose: “NO! NOI LA DIFENDIAMO, E QUESTA CAUSA LA PORTIAMO IN TRIBUNALE, FINO ALLA FINE!”
Ne fui rassicurato. A questo punto squillò la suoneria del mio cellulare, la suoneria GIOVINEZZA, una canzone molto allegra e vivace, degli anni 20, che uso come suoneria. Dissi alla persona che mi cercava telefonicamente che ero impegnato in una riunione sindacale, e chiesi che mi richiamasse più tardi.
Sentita la canzonetta del Ventennio *** Andrea, guardandomi sconvolto mi ha chiesto: MA SEI FASCISTA?
Mi sentii davanti al Tribunale della Santa Inquisizione, molto a disagio. Sembrava che avessi commesso un crimine. Mi guardavano tutti biecamente al che io, offeso da questo atteggiamento fuori dal tempo e dal contesto, dopo che erano mesi e mesi che mi facevano stare in pena per mandare avanti la mia vertenza sindacale (e nel frattempo avevo anche perso il lavoro), risposi appellandomi alla mia dignità personale: Si, risposi, sono Fascista! Poi la stessa domanda me la rifece: MA SEI FASCISTA? Si, si, si, le ho detto di si! Sono Fascista, viaggio a testa alta e mi piacciono le cose giuste e corrette e ora vorrei sapere da voi l’ammontare dei soldi che mi spettano, anche perché io sono venuto qui su appuntamento di *** Susanna, che è qui presente in sala con noi.
Io sono stato sincero, non ho mai mentito, ho risposto alla sua domanda ed ho risposto nei giusti termini. Non mi vergogno delle mie idee politiche personali, perché non ho mai fatto niente di male a nessuno e ho sempre rispettato tutti e i diritti di tutti. Non mi sono inventato di andare lì casualmente; per correttezza aggiungo che l’ultima telefonata, ancora registrata con data e ora riguardante l’invito della sindacalista *** Susanna risale al 1° agosto 2012 alle ore 9,51. Successivamente, il 13 agosto 2012 alle ore 13,30 sono stato io a telefonare a *** Susanna per comunicarle che avrei tardato un po’ all’appuntamento fissato per le ore 15,00. Non ero andato per provocare nessuno, ma con tanta ansia perché speravo sinceramente che il mio sindacato si fosse deciso a tutelare i miei diritti, uscendo dall’inattività che mi aveva fatto tanto del male. Le mie speranze di disoccupato erano riposte nel sindacato.
A questo punto, dopo la mia risposta, il *** Andrea ha cominciato a gridare e a inveire nei miei confronti dicendomi: “LEI SE NE DEVE ANDARE DA QUI! SPARISCA!”
Ebbi paura e rimasi sconvolto da questa situazione e me ne andai sommessamente, senza che nessuno mi salutasse o mi desse una spiegazione.
Non ho mai più ricevuto alcuna comunicazione da parte della CGIL e ho appreso dai giornali una versione non veritiera dei fatti, secondo la quale sembra che io, di punto in bianco, mi sia recato alla CGIL per chiedere assistenza legale, ostentando una Fede Fascista quasi provocatoriamente.
Non è vero. I fatti sono ben diversi, come li ho esposti. Intanto io sono già da due anni iscritto alla CGIL, che non ha mai trovato niente da ridire sulla mia persona, e già da oltre un anno ho incaricato la stessa CGIL di seguire la mia vertenza di lavoro, con ben due incarichi scritti – accettati – e un pregresso impegno del sindacato a mio favore, sia pure mai sfociato in tutela giudiziaria, come richiesto, come promesso e come da allegate lettere di incarico al Sindacato, compilate su moduli che lo stesso sindacato mi ha fornito a tal fine.
La CGIL, come ho appreso dai giornali perché nessuna contestazione mi è stata fornita direttamente, si sarebbe appellata nel cacciarmi dai suoi uffici ad un fantomatico articolo 3 del suo Statuto che stabilisce la “incompatibilità” di detto sindacato con “organizzazioni a carattere Fascista”, ma questa norma varrà per le associazioni, non certo per le convinzioni personali soggettive del singolo non appartenente ad alcuno schieramento politico e ad esso non tesserato, per cui non ritengo che tale articolo possa essere applicato nel mio caso, dato non sono iscritto ad organizzazioni politiche di sorta.
Inoltre, tale articolo varrà forse per rifiutare le domande di iscrizione al Sindacato, ma non nel mio caso, visto che alla CGIL sono iscritto da due anni!
Nel mio caso è invece evidente il comportamento discriminatorio ed anticostituzionale tenuto dal sindacato in violazione, invece, dell’Art. 3 della Costituzione.
Né, ritengo, possa essere invocato il loro Statuto per via del fatto che utilizzo una suoneria telefonica con “Giovinezza” o che mi sia espresso in termini secchi al sindacalista *** Andrea, urtato sia dal suo atteggiamento inquisitorio, maleducato e ostile, sia dal fatto che mi stavano trascinando da mesi l’avvio della causa sindacale.
Hanno reagito con un atteggiamento incivile ed urtante nei miei confronti e prima di sbattermi fuori dovrebbero almeno spiegarmi cosa intendono loro per “fascista”. Non è che il loro modo di fare sia stato molto democratico, civile e rispettoso di un lavoratore bisognoso, direi.
Ritengo non solo illegittimo il loro comportamento nei miei confronti, ma ritengo, inoltre, che essi abbiano violato la legge, sbattendomi fuori dai loro uffici in quel modo.
Infatti, la CGIL non mi ha mai notificato alcuna decisione di revoca della tessera che ho tuttora valida, né alcuna procedura di contestazione contro la mia persona. Né è stata adottata alcuna procedura disciplinare nei miei confronti. Io sono iscritto da due anni alla CGIL e sono ancora iscritto a tutti gli effetti e per espellermi avrebbero dovuto applicare la procedura disciplinare per violazioni allo Statuto sindacale, che non è mai stata avviata. Essi hanno compiuto un grave atto di abuso, perché tale procedura prevede tutta una serie di garanzie e l’emissione finale di un provvedimento, eventualmente di espulsione, che non è mai stato emesso nei miei confronti e che può essere impugnato avanti alla Magistratura della Repubblica!
Io sono a tutti gli effetti ancora un iscritto alla CGIL e questo implica una seconda serie di violazioni nei miei confronti.
Si tratta di violazioni molto gravi alla legge, in quanto non hanno rispettato il dovere di dar corso al duplice mandato difensivo (anche per fare causa al mio ex datore di lavoro); non mi hanno mai notificato alcuna dichiarazione di revoca/rinuncia alla assistenza legale e sindacale e questo è un fatto illegale.
La CGIL ha violato tutte le norme civili e penali a tutela del lavoratore e di chi abbia conferito ad un ente o a un privato un mandato di assistenza legale e sindacale.
Per questa omessa assistenza, immotivata e mai giustificata a tutti gli effetti di legge, la CGIL di Vicenza è responsabile nei miei confronti, sia per i danni derivanti a me per mancata assistenza – nonostante il duplice mandato conferito – sia per la possibile perenzione nel frattempo dei termini di azione legale nei confronti del mio ex datore di lavoro.
Per tutte queste ragioni il sottoscritto SPORGE ESPOSTO PENALE Nei confronti della CGIL di Vicenza e in particolare nei confronti dei sindacalisti *** Susanna e *** Andrea per tutti i fatti di rilevanza penale che dovessero emergere dalla suesposta narrativa. Qualora le indagini dovessero individuare reati perseguibili a querela, il presente esposto vale come querela nominativa nei confronti di tutti i responsabili identificati. Chiedo tutela legale e il rispetto della mia dignità di persona e di lavoratore garantita dalla Costituzione repubblicana italiana.
2 commenti:
ma perchè il sig. Grigoletto non è andato a farsi assistere dal suo sindacato Fascista? E' giusto così : la CGIL naturalmente è un sindacato di sinistra e come tale tutela i lavoratori di sinistra, gli altri lavoratori che non sono di sinistra e che quindi non sono d'accordo con quelle idee, perchè non se lo fanno loro un sindacato ? La verità è che in questo paese l'unico, vero sindacato che può difendere i lavoratori è solamente la CGIL, , tutti criticano e dicono , ma alla fine, quando hanno bisogno di farsi tutelare come lavoratori, vanno tutti alla CGIL!! troppo comodo, così: bisogna essere coerenti in tutto. Io da vero fascista, non ci sarei nemmeno entrato alla CGIL, e il sig. Grigoletto si è pure tesserato? ma non scherziamo!
Vero Fascista... Anonimo, naturalmente.
Che la CGIL sia una sindacato di ispirazione comunista è un fatto certo; che questo sindacato si possa permettere di buttare fuori da un ufficio un Fascista (o presunto tale), non è comunque un fatto accettabile, perchè i sindacati dovrebbero difendere i diritti dei LAVORATORI (tanto più se tesserati), senza fare distinzioni.
Certo, io stesso non ho mai fatto (né mai farei) la tessera CGIL, ma in passato mi sono recato presso una delle loro sedi per verificare il loro comportamento.
Finché non hanno scoperto chi ero, mi garantivano cause di lavoro e successi finanziari... Poi, dopo essersi informati meglio, sono scomparsi nel nulla.
Il che dimostra che, come tutti i rossi, sono solo delle merde a cui nulla importa del lavoratore, a meno che non sia uno dei tanti assenteisti con bandiera rossa che infestano le aziende italiane.
Ecco quello che voleva dimostrare l'articolo.
Chiedo, infine, al "vero" Fascista anonimo che, giustamente, non si è mai tesserato con la CGIL, come mai non si tessera con l'unico VERO movimento Fascista esistente in Italia, e non comincia a collaborare con noi esibendo nome, cognome ed indirizzo.
Carlo Gariglio
www.lavvocatodeldiavolo.biz
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