giovedì 25 aprile 2013

Quando i vili si proclamano eroi

Onore ai camerati di sedici anni, quelli che arroganti sorridevano ai loro torturatori prima di morire davanti al plotone di esecuzione; Onore al poeta Robert Brasillach, che ha avuto il solo torto di scrivere qualche bella poesia, si costituisce per fare liberare la madre anziana incarcerata ingiustamente, e quando viene condannato a morte risponde "Morire ucciso da Voi è un Onore" davanti ai giudici dell'Assise Straordinaria; Onore ai franchi tiratori di Firenze, che volontariamente non abbandonano il posto di combattimento e si fanno massacrare uno ad uno pur di rispettare la consegna della difesa ad oltranza; Onore ai camerati di Berlino, che vengono da tutta Europa per difendere con le unghie e con i denti un chilometro quadrato di rovine, ultimo baluardo dell'Europa; Onore ai ragazzi della Repubblica Sociale Italiana, che fecero un giuramento e che tale giuramento vollero rispettare, che onorarono la camicia nera mentre traditori e venticinqueluglisti ne facevano pezza da piedi; Onore alle nostre donne violentate, seviziate, uccise, martirizzate, umiliate, vandalizzate, rapate a zero ed esposte alla rabbia della folla; Onore ai ragazzi di Schio, che si arrendono pattuendo di aver salva la vita e vengono uccisi schiacciati vivi dai carri americani; Onore agli italiani uccisi e gettati nelle foibe; Onore ai ragazzi di Anzio, che partono in 1000 e fanno ritorno in 30, e mentre ripiegano hanno ancora la forza di sparare con le lacrime agli occhi le loro ultime, rabbiose cartucce, contro il nemico.
Non ci saranno mai abbastanza giudei calunniosi e piagnucolosi, magistrati comunisti, antifascisti, progressisti, riformatori, democratici, sostenitori dei diritti umani che riusciranno a mettere a tacere, con il loro fragoroso e disordinato vociferare di voltagabbana e di traditori, il silenzioso rispetto che si deve agli Eroi e a coloro che mantennero il loro posto di combattimento pur essendo destinati alla sconfitta.
Viva il Fascismo.

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