Se non fossimo già
ampiamente a conoscenza del personaggio, del suo peloso buonismo a buon mercato
e del suo disgustoso terzomondismo d’accatto, penseremmo che Laura Boldrini ci
stia prendendo per il culo.
Succede che una intera
famiglia, stanca di vivere di miseria e di stenti con 500 euro al mese, si
suicida. Marito e moglie, stanchi di vivere nell’indigenza e nella totale indifferenza
dello Stato, si uccidono; il fratello di lei, rimanendo sconvolto e sentendosi
abbandonato, segue a ruota, gettandosi in mare. La “signora” Boldrini si
presenta ai funerali e, poiché la virtù del tacere, almeno ai funerali, è una
virtù sempre più rara, così sentenzia: “Non avrei mai immaginato che in Italia
ci fosse tanta povertà”.
Potremmo tranquillamente
mandarla a fanculo, e non sbaglieremmo di sicuro. Personaggi del genere non
meritano altro. La Boldrini in particolare. Così come a suo tempo il nonno
Boldrini, quel famigerato Bulow che si rese complice del massacro di Codevigo
(una giostra dell’orrore fatta di 300 cadaveri, di cui una piccola parte
ritrovata solo negli anni ’60, con donne violentate e uccise, uomini a cui
vennero tagliati i testicoli, amputati gli arti, in cui vennero sgozzati i
bambini, spesso nelle braccia delle loro mamme morte) favoriva con le sue
azioni criminali l’invasione della Patria da parte di mafiosi ed americani,
allo stesso modo la nipote, degna candidata di Sinistra Ecologia e Libertà con
lo 0,98% di voti alle ultime elezioni, favorisce l’invasione del nostro Paese
(nel frattempo diventato ben altra cosa da una Patria degna di questo nome) da
parte di immigrati, criminali di ogni risma e delinquenza straniera varia.
Ce la ricordiamo bene
quando qualche anno fa rimbrottava, dalla poltrona del Commissariato ONU per i
Rifugiati, il governo Berlusconi che cercava solo di portare un minimo di ordine
sulle coste italiane, continuamente assaltate da criminali di varia etnie e
nazionalità che speravano di fare grandi affari nella tollerante e buonista
Italia. E, da quando questa “signora” è stata eletta (sic!) Presidente della
Camera (è destino che negli ultimi governi questo posto sia occupato da
personaggi che gareggiano tra loro in quanto a squallore e disgusto), noi non
riusciamo a trovare un solo suo discorso che non contempli gli immigrati, la
necessità di integrarli nel tessuto nazionale (come se, da buoni parassiti, non
fossero integrati fin troppo!), il multiculturalismo, la società multirazziale,
e via sentenziando…
Non c’è da stupirsi,
pertanto, che dell’Italia la “signora” Boldrini non sappia pressoché nulla.
Forse si aspettava un Paese ricchissimo, senza disoccupazione, senza alcun
conflitto sociale, con torme di italiani pronte ad accogliere a braccia aperte
gli immigrati e ad offrire loro un po’ di lavoro e di benessere in eccesso. Capiamo
bene che tra il palazzo di vetro dell’ONU e i comizi con Nichi Vendola ci sia
ben poco spazio per la realtà sociale ed economica di questa disgraziata
penisola.
“Signora” Boldrini: quanti
crimini degli extracomunitari dobbiamo ancora sopportare, e quanti devono
ancora suicidarsi, perché lei possa pensare un po’ anche a noi italiani?
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