“Signor” Francesco
Paolo Oreste,
veniamo a conoscenza
delle sue dichiarazioni farneticanti circa la chiusura del noto covo di
criminali e di teppisti che viene pomposamente definito Asilo45 dalla stampa
asservita al suo partito. La cosa, ad essere sinceri, non ci stupisce affatto.
Quelli come Lei, appartenenti alla sua stessa area politica, abbiamo imparato a
conoscerli fin troppo bene, sulla nostra pelle. Quelli della Sua area politica
sono per la libertà di opinione e per i diritti umani, ma poi li troviamo a
cantare in piazza che “Uccidere un Fascista non è reato”; quelli della Sua area
politica manifestano per la pace, ma poi li troviamo nelle nostre strade, a
mettere a ferro e fuoco la città, certi della copertura e dell’impunità
garantitegli dai loro amici giornalisti e magistrati; quelli della Sua area
politica sono per la cultura e per la libertà di espressione, ma poi li vediamo
piagnucolare perché uno storico ha osato contraddire le balle storiche dei loro
padroni anglo-americani e della lobby che li protegge; quelli della Sua area
politica sono per la democrazia, ma poi piagnucolano con il Presidente della
Repubblica perché si attivi per chiudere movimenti e partiti del tutto legali
ma a loro sgraditi; quelli della Sua area politica, più semplicemente, sono
animati da un odio ed un livore che è tipico di quei malati mentali che ancora
credono sia alla moda definirsi antifascisti.
Ci sembra molto
improbabile che non sappia di quali atti criminosi si siano macchiati quei
banditi che per Lei, e per quelli come Lei, non sono altro che attivisti politici(per
la “democrazia”, ovviamente, non è vero?). Occupazione abusiva, spaccio di
droga e altre sostanze stupefacenti, vandalismo, truffa ai danni dello Stato
(visto che questi “eroici” attivisti erano abusivamente attaccati alla rete
elettrica che i cittadini normali, tartassati da quel massone golpista che grazie
ai voti del Suo partito si è garantito quasi un anno di governo per distruggere
lo Stato sociale, devono pagarsi salatamente), per finire con il crimine più
vigliacco e disonorevole di tutti: l’aggressione fisica, in 5 contro 1 (che
eroici democratici!), al Nostro dirigente Regionale Raffaele Balsamo, che gli
ha causato venti giorni di prognosi in ospedale. Quell’aggressione fu portata
avanti da esponenti dell’Asilo45, che ebbero anche la grande idea di vantarsi
delle loro azioni criminali sulla loro pagina Facebook, con tanto di nomi,
cognomi e foto del profilo. Tutto materiale che correda la denuncia che il
nostro Movimento ha presentato alle autorità competenti. Ma non abbia paura! Il
nostro fascicolo verrà sicuramente preso in carico da qualche magistrato,
orgogliosamente antifascista, che archivierà la nostra denuncia e permetterà a
quei teppisti che Lei difende di farla franca. Del resto che importa? Noi siamo
Fascisti, giusto? Se ucciderci non è un reato, come cantate nelle vostre
stomachevoli pagliacciate pubbliche, che cosa mai dovrebbe accadere a chi
riempie di calci e pugni un nostro dirigente e lo manda in ospedale?
Ha capito, “signor”
Oreste? Altro che partite a scacchi e corsi di teatro per bambini! Non ci
ricordiamo alcuna Sua indignata presa di posizione in merito a questo episodio.
Non ci ricordiamo che Lei, né quelli come Lei, abbiate mai espresso solidarietà
nei confronti del militante di un Movimento politico regolarmente e legalmente
costituito, che distribuiva semplicemente dei volantini di propaganda politica e
che è stato insultato ed aggredito violentemente, finendo in ospedale. Chissà che
cosa sarebbe accaduto se fosse stato aggredito un immigrato o qualche sudicio
noglobal, anziché uno sporco Fascista, vero “signor” Oreste? Avremmo dovuto
sorbirci i Vostri farneticanti comunicati sul pericolo del nascente razzismo e
balle varie, vero “signor” Oreste? Avreste chiesto più controlli, più
vigilanza, più attenzione contro l’intolleranza, e magari avreste scritto un
ennesimo delirante comunicato al Presidente della Repubblica perché chiudesse
movimenti legalmente costituiti che hanno il solo torto di non pensarla come
voi, vero “signor” Oreste?
Tanto Le dovevamo,
per rendere Giustizia delle Sue stronzate.
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