martedì 19 gennaio 2010

Walker Texas Ranger ad Haiti


Ricordate il classico bulletto della scuola? Sono sicuro che ve lo ricordate bene: ogni classe, al massimo ogni scuola, ne aveva uno. Ripeteva l’anno, era di una ignoranza sconvolgente che nascondeva dietro parole vuote e stravecchie (che all’epoca sembravano grandi cose da intellettuale, “Questo qui farà strada”, ci dicevamo), era tatuato, fumava, si assentava in continuazione dalle lezioni, era rappresentante di istituto e aveva tutte le più gnocche della scuola che gli ronzavano più o meno intorno. Qualcosa di più del tutto muscoli e niente cervello, ma pur sempre un personaggio ignobile, che tanto poi si salvava la vita e la carriera con qualche raccomandazione, quelle che aveva sempre biasimato nelle occupazioni scolastiche fino a qualche anno prima.

Quando ho sentito della querelle tra gli USA e la Francia, mi è venuto subito alla mente quel rappresentante di istituto che vi era un tempo nella mia scuola. Versione più moderna del milanese “Ghe pensi mì”, col cellulare ultima moda e con lo Scarabeo sempre pronto a trainare qualche donzella a casa.

La Francia si è lamentata con gli Stati Uniti per il comportamento che questi stanno gestendo nella coordinazione degli aiuti, in particolare per il fatto che l’aeroporto di Port-Au-Prince è diventato una cosa loro, tanto da respingere una delegazione di aiuti umanitari (alla quale partecipavano anche diversi capi di Stato stranieri) che ha dovuto ripiegare sulla Giamaica.

Gli aiuti vengono forniti alla martoriata popolazione locale in tipico stile americano: sono arrivati in grande stile e hanno subito preso il controllo della situazione; praticamente controllano tutto. La gestione degli aiuti, a chi devono andare, i razionamenti, i pattugliamenti, la sicurezza e l’ordine pubblico. Coloro degli altri Paesi, incluso il nostro, devono sottostare agli americani, pure tra le macerie del terremoto di Haiti. Manco a dirlo, nessuno ha ovviamente investito gli USA di questa missione. Semplicemente sono arrivati un po’ prima degli altri, e ora giocano a fare i cow-boys in pieno stile Walker Texas Ranger.

Io penso che gli USA, perso il loro ruolo di deterrente nei confronti dell’Unione Sovietica, siano diventati nient’altro che dei potentissimi bulletti di periferia, che le nazioni europee (sempre "cuor di leone") trattano vigliaccamento con devozione e attaccamento. Gironzolano per il mondo, la mano in tasca sempre pronta a premere il grilletto, e se qualcuno osa guardarli in un modo non appropriato ecco che ti scatenano una bella guerra. Come tutti i bulletti (e gli insicuri) ogni occasione è buona per mettersi in mostra, anche quelle di una tragedia di proporzioni immani come quella di Haiti.

Solo che al bulletto, una volta che cresci anche tu, basta qualche ceffone ben dato per riportarlo a più miti consigli. Ma questi qui sono l’esercito più potente del mondo, e pensano veramente di essere come Walker Texas Ranger. È un altro paio di maniche.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

A quelli di haiti e' andata meglio di quelli di new orleans,sara' perche' li hanno fatto i conti in casa qui invece c'era la concorrenza ed allora meglio batterla per tempo,chissa' cosa ne pensano quelli di new orleans?sara' per il colore della pelle?

Anonimo ha detto...

Ciao Angela! che piacere rivederti!! come va? ho saputo che
hai avuto un bambino, ti faccio i migliori auguri!

Andrea Chessa ha detto...

Comincio a convincermi del fatto che quel "Blog di Andrea Chessa" lì in alto sia troppo piccolo.

ettore marano ha detto...

ci sono 17.000 soldati americani in Haiti e per coordinare gli aiuti, evitare che gli Haitiani crepino ammazzati dalle bande di sciacalli e predoni hanno dovuto chiamare Bertolaso, il quale ha anche detto cosa ne pensava della loro maniera di organizzare, tranne poi su pressione dele leccaculo dei sionisti e degli yankees oops scusate del ministro degli esteri Frattini ha dovuto ritrattare tutto. Resta il fatto che non capisco cosa c..o ci fanno 17.000 soldati ad Haiti.
Qualcuno mi dice che in Haiti c'è una quantita di petrolio tre volte superiore al Venezuela sarà mic aper questo bah!

Andrea Chessa ha detto...

Abbiamo in preparazione un articolo su questa questione, che spero di poter proporVi al più presto.