mercoledì 6 gennaio 2010

L'imbecillità umana non ha limiti

Tratto da: http://pietromelis.blogspot.com

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Pietro Melis

Sulla scia del successo della storia di Hachito (il film con Richard Gere) pare che ora vi siano molti imbecilli che stanno cercando un cane della stessa razza (Akita). Io mi domando come possa esistere gente simile. A parte la considerazione che una storia del tutto simile vi fu in Italia quando un cane, raccolto cucciolo e ferito, si affezionò tanto al suo salvatore e padrone Carlo Soriani, che, quando questi morì nella fabbrica (una fornace) dove lavorava come operaio a Borgo San Lorenzo, rimanendo il 30 dicembre 1943 vittima di uno dei tanti vigliacchi bombardamenti "liberatori" (!) degli americani, che avevano bombardato anche la fabbrica (pur non avendo alcuna importanza, non essendo un'industria di guerra), Fido (questo il nome del cane) continuò ad aspettare per 14 anni (!), cioè per circa 5000 volte, il suo padrone alle 19 di sera andando alla fermata della corriera a Luco di Mugello, dove lo accompagnava ogni mattina per riaccompagnarlo a casa di sera. E per 14 anni ogni giorno Fido tornò triste a casa certamente non pensando che il padrone non sarebbe più tornato a casa. Nella piazza Dante di Borgo San Lorenzo vi è il monumento in bronzo a Fido fatto dallo scultore Salvatore Cipolla. Un monumento di amore nella fedeltà. E Fido non era un cane di razza. In una cerimonia nel Comune di Borgo San Lorenzo il sindaco il 9 novembre 1957 premiò Fido con una medaglia d'oro. Fido lasciò di sé un commosso rimpianto l'8 giugno 1958.

Capiscano dunque tutti gli imbecilli, se è possibile rompere il muro della loro imbecillità, che, invece di andare a cercare un cane di razza (Akita, o non Akita) dovrebbero prendere dal canile un cane della razza di Fido, che non era di razza. Perché il razzismo umano non venga proiettato anche sui cani. Chi è rimasto commosso dal film deve fare una sola cosa: andare in canile e prendersi in casa un cane (anche anziano perché possa compensare la sua brutta vita precedente). Scoprirà che l'amore disinteressato di un cane è superiore a quello di qualsiasi essere umano. Anche per questo ho sempre avuto un pessimo concetto dell'umanità, che sarebbe migliore se fosse "bestiale".

Non so quale sia stato l'amore più grande della mia vita. Certamente non fu un essere umano. Lo devo trovare tra tutti i cani e i gatti che mi hanno accompagnato ed amato nella mia esistenza. E ancor oggi dopo 10 mesi soffro per Billo.

5 commenti:

Dimitris ha detto...

Oltre le tue osservazioni sugli animali (con le quali sono d'accordo, dato che -sopratutto- i cani sono esseri piu' nobili che gli umani), l'importante, caro Andrea, e' cio' che hai scritto sui limiti dell'imbecillita' umana. Anzi... l'imbecillita' umana e' l'unico "elemento" che certamente non ha limiti. Ci sono prove tantissime e quotidiane...

Andrea Chessa ha detto...

Concordo.

Mi permetto solo di fare alcune precisazioni: l'autore del post non sono io, ma il Professor Melis, a suo tempo docente di Filosofia alla Facoltà di Cagliari, e perseguitato dalla nota lobby perchè pensatore non omologato.

Un saluto

Anonimo ha detto...

La Razza e' presente anche nei film per i bambini,non risparmia naenche le storie di fantasia,se non sei di razza non esisti,ci vuole un cane che raduni le masse dei deseredati e gli dia un futuro di Razza,uniti contro gli ariani-cani con il pedrigree e tutti uguali.
Anche costoro avranno l'orgoglio della razza anche se si chiederanno come hanno fatto ad essere un po' e un po' ed essere di razza.
Bauh!?

Anonimo ha detto...

Concordo con il professor Melis anche se in tono un poco più moderato.
Sono da sempre schierata dalla parte dei deboli. Sono da sempre schierata dalla parte di tutti quegli esseri viventi (non importa se uomini bianchi, neri, gialli o verdi,non importa se elefanti indiani o africani, pesciolini rossi o balene...)che non hanno armi per difendersi dalla cattiveria e dalla crudeltà di noi uomini.Piano piano nel tempo ho maturato una pessima consideazione del genere umano. Più mi guardo intorno più si fa strada in me il pensiero che noi uomini siamo le vere bestie su questo pianeta. Siamo omocentrici, pensiamo solo al denaro, al sesso e al cibo.Giustifichiamo tutto, anche la nostra stessa barbarie.Invidio sinceramente gli animali che conoscono esclusivamente la legge della natura, che ascoltano istinti primordiali e immutabili.
Spero, quando sarà il momento, che la mia anima si reincarni in un animale libero e selvaggio. Che ne dite di un bradipo? In effetti un po' mi rappresenta!!!

Andrea Chessa ha detto...

Concordo perfettamente.