Come ben sa chi ci segue con un poco di continuità, noi di Fascismo e Libertà, per stigmatizzare la situazione politica italiana, in cui domina un gruppo ristretto di oligarchi dietro il paravento del regime partitocratico, non esitiamo a puntare il dito contro le lobby (inclusa quella che non possiamo nominare) che incancreniscono sempre più il Paese. Mi convinco, forse con un po’ di ritardo, che in questi anni c’è un’altra lobby, astuta e determinata, la quale ha solide ramificazioni all’interno del Parlamento italiano, e riesce ad imporre con praticità tutte le soluzioni legislative ad essa più congeniali. È la lobby dei cacciatori, ovviamente. Vale a dire quell’insieme di assassini decerebrati e subumani, che uccidono per il semplice gusto di uccidere, che in tutta Italia non superano le 700.000 unità, ovvero meno del 2% dell’intera popolazione italiana che risulta dall’ultimo censimento ufficiale Istat.
Abbiamo parlato di subanimali. Perché questo termine? È presto detto: il subanimale si pone su un livello inferiore a quello dell’animale, che uccide essenzialmente per tre ragioni: per autodifesa (sua o dei suoi piccoli), per proteggere il proprio territorio, per procacciarsi il cibo. I cacciatori uccidono per il semplice gusto di uccidere, non certo per una necessità impellente (come accadeva per l’uomo delle caverne). E, pensando che tutti coloro che non praticano la caccia siano degli idioti, cercano di mascherare la loro sete di sangue e di violenza con ridicole giustificazioni legate all’esistenza di un rapporto tra l’uomo e l’ambiente, o blaterando di un presunto equilibrio naturale che solo loro, con eroico sacrificio, si impegnano a far rispettare (sciocchi: come se la natura abbia bisogno di quattro idioti col fucile per far rispettare i propri diritti!). In questo senso i cacciatori sono pertanto dei subanimali, in quanto si pongono volontariamente sotto il livello animale.
Ma sono dei subanimali che portano voti, e tanti, se è vero, come è vero, che sono riusciti a far approvare dal Governo – nonostante la protesta di centinaia di associazioni animaliste e veterinarie – una legge che permette alla Regioni di estendere a proprio piacimento (prima di settembre e oltre il 31 gennaio) i termini di apertura della stagione venatoria.
L’alfiere di questo provvedimento incivile è l’inossidabile amico dei subanimali, onorevole Santini del PDL, che ci aveva già provato una prima volta, con scarso successo.
Anziché pensare ad un corretto e giusto rapporto tra l’uomo e gli animali (cosa che, nell'età moderna, riuscì a fare con sensibilità e coerenza solo il Nazionalsocialismo, la cui legge per la protezione degli animali è ancora oggi all'avanguardia), si continua a considerare l’animale come un oggetto il cui unico scopo è quello di soddisfare tutte le velleità dell’uomo, infischiandosene completamente del fatto che anche i viventi non umani sono esseri senzienti, capaci di provare gioia, sofferenza, paura, amore, rabbia, che niente ha da invidiare agli esseri umani. Anzi, spesso e volentieri sono migliori di noi.
Abbiamo parlato di subanimali. Perché questo termine? È presto detto: il subanimale si pone su un livello inferiore a quello dell’animale, che uccide essenzialmente per tre ragioni: per autodifesa (sua o dei suoi piccoli), per proteggere il proprio territorio, per procacciarsi il cibo. I cacciatori uccidono per il semplice gusto di uccidere, non certo per una necessità impellente (come accadeva per l’uomo delle caverne). E, pensando che tutti coloro che non praticano la caccia siano degli idioti, cercano di mascherare la loro sete di sangue e di violenza con ridicole giustificazioni legate all’esistenza di un rapporto tra l’uomo e l’ambiente, o blaterando di un presunto equilibrio naturale che solo loro, con eroico sacrificio, si impegnano a far rispettare (sciocchi: come se la natura abbia bisogno di quattro idioti col fucile per far rispettare i propri diritti!). In questo senso i cacciatori sono pertanto dei subanimali, in quanto si pongono volontariamente sotto il livello animale.
Ma sono dei subanimali che portano voti, e tanti, se è vero, come è vero, che sono riusciti a far approvare dal Governo – nonostante la protesta di centinaia di associazioni animaliste e veterinarie – una legge che permette alla Regioni di estendere a proprio piacimento (prima di settembre e oltre il 31 gennaio) i termini di apertura della stagione venatoria.
L’alfiere di questo provvedimento incivile è l’inossidabile amico dei subanimali, onorevole Santini del PDL, che ci aveva già provato una prima volta, con scarso successo.
Anziché pensare ad un corretto e giusto rapporto tra l’uomo e gli animali (cosa che, nell'età moderna, riuscì a fare con sensibilità e coerenza solo il Nazionalsocialismo, la cui legge per la protezione degli animali è ancora oggi all'avanguardia), si continua a considerare l’animale come un oggetto il cui unico scopo è quello di soddisfare tutte le velleità dell’uomo, infischiandosene completamente del fatto che anche i viventi non umani sono esseri senzienti, capaci di provare gioia, sofferenza, paura, amore, rabbia, che niente ha da invidiare agli esseri umani. Anzi, spesso e volentieri sono migliori di noi.
3 commenti:
Io tifo sempre per gli animali,i tori quando riescono a colpire i loro aguzzini,i cani quando si nutrono dei loro stessi padroni-aguzzini.
E' sempre la solita storia,forte con i deboli e troppo vile con i forti.
Sarebbe piu' competitivo se affrontassero le fiere con le armi che madre natura li ha dotati,unghia e denti e magari anche qualche bel discorso stile cantico delle creature.
Speriamo che si eliminino fra di loro.
Ciao.
Giuseppe.
Oppure potremmo cominciare noi a procurarci i fucili per difendere gli animali. Così almeno la battaglia sarebbe alla pari e non si troverebbero a fare gli eroi con i conigli o i dolcissimi cerbiatti.
l'essere umano nella sua bassezza morale, quando questa viene toccata, compie le infamità più atroci aspetto che neanche lontanamente un animale è capce di compiere perchè la natura li dota di un buon senso che gli uomini a volte perdono...
In alto i cuori
Emil
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