mercoledì 10 giugno 2009

Si avvicina una Norimberga per Israele?

E’ già a buon punto l’indagine della commissione delle Nazioni Unite inviata a Gaza per accertare la legittimità della condotta dello Stato di Israele nella sua ultima tristemente famosa operazione di macelleria “Piombo fuso”, nella quale sono morti 1400 civili e rimasti ferite circa 500 persone.

Già la nomina della commissione da parte dell’ONU, a suo tempo (qualche settimana fa), aveva suscitato grande indignazione da parte di Israele. Ygal palmor, portavoce del governo dello Stato pirata, aveva affermato che “Le Nazioni Unite hanno perso ogni credibilità” e che “La commissione è stata nominata esclusivamente con lo scopo di danneggiare lo Stato ebraico”.

Chiunque può notare quanto queste lacrimucce siano ridicole e fasulle. E’ senz’altro vero che le Nazioni Unite hanno perso di credibilità, non fosse altro che per decenni, nonostante più di 70 risoluzioni contro la condotta di Israele nei riguardi della popolazione di Gaza, ha permesso l’insediamento illegale dei coloni, la chiusura totale dei valichi, gli omicidi mirati dei membri di Hamas democraticamente eletti, il cecchinaggio su donne e bambini, la costruzione di un muro che taglia letteralmente in due la Striscia, rendendo di fatto impossibili gli spostamenti da una parte all’altra di Gaza, e più in generale l’aggravarsi di una crisi umanitaria di cui Israele è la prima responsabile. Che proprio lo Stato ebraico gridi alla cospirazione è a dir poco clamoroso.

Come è altrettanto fasulla e ridicola l’accusa che la commissione, a suo tempo, sia stata messa su a bella posta per danneggiare Israele. Chi avranno messo a capo della commissione quei cattivoni dell’ONU? Qualche negazionista dell’olocausto? Un pericoloso antisemita? Un neonazista? Un fascista? Un revisionista? Un islamico? Niente di tutto questo. L’inchiesta è stata affidata a Richard Goldstone, che a sua volta collaborò con il Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia ed il Ruanda, ex giudice della Corte Costituzionale sudafricana ma, soprattutto, ebreo. Difficile, quindi, accusarlo di antisemitismo.... A Goldstone si affianca Christine Chinkin, specializzata in diritto europeo, Hina Dilani, giudice della Corte Suprema del Pakistan, Desmond Treves, ex colonnello irlandese.

Lo stesso Richard Goldstone ha riferito al Jerusalem Post, qualche tempo fa, di essere rimasto particolarmente sorpreso nell’apprendere di essere stato chiamato a presiedere questa delegazione proprio in quanto ebreo.

In Israele, evidentemente, non hanno il senso del ridicolo.

Nonostante tutto Goldstone aveva rassicurato che la commissione sarebbe stata il più obbiettiva possibile. Sembra che abbia mantenuto la parola.

In particolare, il gruppo di indagine dell’ONU doveva accertare se il comportamento dei soldati sionisti era in linea con i regolamenti e le leggi di guerra, e se lo Tsahal non si sia macchiato di gravi violazioni al diritto internazionale e di crimini nei confronti della popolazione palestinese.

I soldati dello Tsahal erano stati accusati, da varie organizzazioni umanitarie, palestinesi e non, di aver infierito brutalmente contro la popolazione civile.

Human Rights Watch ha pubblicato, riguardo all’operazione “Piombo Fuso”, un rapporto in cui testimoniava l’utilizzo del fosforo bianco contro i civili di Gaza. La Convenzione di Ginevra stabilisce che il fosforo bianco è un’arma convenzionale, che può pertanto essere utilizzato nei conflitti militari; tuttavia, il suo utilizzo in aree densamente abitate (e Gaza è un’area densamente abitata, pure troppo) costituisce senza eccezioni un crimine di guerra.

Dopo alcuni tentennamenti, Israele aveva ammesso di aver usato il fosforo bianco, ma non contro civili. Il rapporto di HRW smentisce anche queste dichiarazioni, sostenendo che le bombe al fosforo (M825) sono state usate proprio contro i civili in modo deliberato e sproporzionato.

Riguardo questo utilizzo sistematico Human Rights Watch cita anche alcuni episodi ben documentati. Il caso più clamoroso è quello di una scuola-rifugio dell’ONU, dove durante i bombardamenti circa 700 persone cercarono rifugio, e dove una pioggia di bombe al fosforo bianco durò per diverse ore, nonostante i funzionari dell’ONU avessero telefonato più volte ai comandi militari israeliani per testimoniare la sola presenza di civili nell’edificio e chiedere pertanto l’immediata cessazione dell’attacco.

Altra vicenda è quella della famiglia Abu Halima, la cui casa fu centrata da un M825 uccidendo tre civili, alcuni bambini.

Però… si, c’è un però. Israele, infatti, non ha firmato l’ultima ratifica della Convenzione, e pertanto, molto probabilmente, non potrà essere incriminata per questa violazione.

Ma non è solo questo. Radhika Coomaraswamy, delegato ONU, testimoniò in marzo che Israele utilizzava adolescenti e bambini come scudi umani, al fine di difendere i propri soldati dagli attacchi. Anche questa azione è vietata dai regolamenti internazionali, e dovrebbe costituire crimine di guerra.

Ancora. L’associazione (israeliana) “Medici per i diritti umani” ha accusato l’esercito israeliano di aver impedito al proprio staff sanitario di soccorrere i feriti. L’associazione cita 16 morti tra medici, infermieri ed autisti.

Non basta. Anche l’ONU ha avviato una richiesta di risarcimento danni ad Israele per il danneggiamento di numerose infrastrutture che recavano, chiaramente ed inequivocabilmente, il contrassegno delle Nazioni Unite. Ne abbiamo già parlato qui: http://chessaandrea.blogspot.com/2009/05/lonu-condanna-israele-ma-i-nostri.html.

E tanto altro si potrebbe dire. Numerose testimonianze hanno riferito di soldati israeliani che bombardano un edificio in cui poco prima hanno fatto entrare una famiglia; o di esecuzioni di intere famiglie; diversi testimoni hanno riferito di soldati israeliani che, sui muri delle case palestinesi, scrivevano messaggi come “Morte agli arabi”.

Per tacere delle magliette di cattivo gusto che i soldati, nei giorni immediatamente successivi all’operazione, mostravano con goliardia. Ne abbiamo parlato qui http://chessaandrea.blogspot.com/2009/03/ironia-ebraica.html. Ma qui si tratta, per l’appunto, di un cattivo gusto e di un disprezzo totale per la vita che nessuna legge internazionale potrà mai regolamentare.

Questo ed altro deve accertare Goldstone e la sua commissione. Una parte del lavoro sembra essere già stata avviata. Lo scorso venerdì la delegazione – dopo aver raccolto testimonianze, visitato gli edifici bombardati e i campi profughi dove gran parte della popolazione palestinese vive in una situazione di estrema povertà, accertata la condizione di totale isolamento in cui si trova Gaza a causa del blocco israeliano – ha lasciato la Striscia. Goldstone ha definito la cooperazione di Israele “deludente” (ma è già molto che li abbiano fatti entrare), ma allo stesso modo si è congratulato con i palestinesi per l’estrema disponibilità dimostrata, promettendo di farne menzione nel rapporto.

Attualmente sembra lontana, lontanissima, l’eventualità di un consesso internazionale che giudichi i crimini dello Stato pirata. Istituire un Tribunale Internazionale per i crimini di guerra è un’operazione che, solo a livello diplomatico, è di una complessità spaventosa, ancor più se si pensa all’incredibile supporto di cui lo Stato ebraico gode grazie agli USA. La sola evidenza dei crimini, purtroppo, da sola non basta. Ma la speranza è l’ultima a morire. Questa volta, per giudicare i loro crimini, non ci sarebbe neanche bisogno di inventarseli, contrariamente alla prima ed unica Norimberga.

Quel che è certo è che il mondo, e sempre di più l’opinione pubblica mondiale, comincia a prendere coscienza, dopo decenni di servilismo e di disinformazione da parte dei politici e dei media europei, di chi sono i carnefici e le vittime. Sarà una nuova Norimberga?

Fonti:
http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=6779&Itemid=22;

http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2009/06_giugno/01/mo_goldstone_a_gaza_ma_civili_palestinesi_scettici_-_focus,19377256.html?pmk=rss;

http://www.infoaut.org/articolo/al-sudafricano-goldstone-linchiesta-dellonu-ma-israele-protesta/;

http://www.infoaut.org/articolo/israele-ha-usato-il-fosforo-in-modo-deliberato-e-sproporzionato;

http://www.infoaut.org/articolo/i-gazawi-possono-piangere-stanotte;

http://www.infoaut.org/articolo/thsal-specchio-disraele;

http://www.infoaut.org/articolo/bambini-usati-come-scudi-umani;

http://www.reset-italia.net/2009/01/10/human-rights-watch-israele-usa-fosforo-bianco/;

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