venerdì 22 gennaio 2021

In risposta ad un lettore sinistrorso

Uno dei miei lettori mi scrive in privato:

Ho letto con un certo interesse il suo articolo intitolato “Davvero paghiamo il canone Rai” e le scrivo relativamente all’ultima parte del suo post. Se la critica ad Alan Friedman può essere anche condivisibile, lei dimostra chiaramente tutta la sua malafede quando ironizza sugli insulti razzisti alla Kyenge, oppure alle battute sessiste (avvallate spesso e volentieri dal Capitone che lei tanto difende) contro Laura Boldrini, donna da sempre impegnata nella lotta contro la parità di genere. Sarebbe il caso che facesse pace con il suo cervello.

Caro lettore, lei mi “ispira” un articolo bello e buono: noi siamo piccolini, non riceviamo tanti commenti, ma che un radical chic si prenda la briga di commentare sul nostro profilo, dimostrando così tutta la propria pochezza, malafede ed ignoranza, è un fatto che deve essere in qualche modo festeggiato.

Anzitutto, quando cita il mio articolo, lo faccia con completezza: il titolo è “Davvero paghiamo il canone Rai per vedere un cialtrone che imita Ollio dare della escort a Melania Trump?” (sono un estimatore di Lina Wertmuller: mi piacciono gli articoli lunghi).

Quanto alla mia supposta ironia, lei, se lo faccia dire, non ha capito un beneamato tubo. Le spiego. Le idee di una persona sono apprezzabili e rispettabili quando le stesse mantengono, di fondo, una loro coerenza, quando, cioè, rimangono tali siano con gli amici che con i nemici, e non quando vengono continuamente e tortuosamente piegate e ripiegate per castigare sempre e solo una determinata parte politica – rigorosamente costituita, secondo la vulgata corrente, da analfabeti funzionali, fascisti, omofobi, gente con l’osso in testa e la clava in mano, per intenderci – a favore dell’altra parte politica che è autonomamente salita sul piedistallo della virtù e della superiorità morale e da quel piedistallo pretende di stravolgere la cultura, il pensiero, il costume, e finanche il vocabolario (“ingegnera” e “tutt*” le ricordano qualcosa?). Ci disgusta chi pretende di confutare le idee di qualcuno irridendolo relativamente al suo aspetto fisico (la Bindi), al suo modo di vestirsi (la Bellanova), al suo colore della pelle (la Kyenge): questo è ovvio. Gradiremmo, però, che questo valga sempre, sia per gli amici che per i nemici. Perché Rosy Bindi non può essere bruttarella ma Giuliano Ferrara o Mario Adinolfi possono essere delle balene? Perché la Kyenge non può essere un orango però di Daniela Santanché ci si può chiedere se debba essere buttata nella plastica o nell’umido? Perché Teresa Bellanova non può essere ridicola con un vestito blu ma Silvio Berlusconi può essere un nano malefico? Ha capito quali sono i termini della questione? Se vi indignate perché si dà della zozzona alla Rackete (a proposito: lei ci dormirebbe con una con quei capelli? Se la risposta è “si” ho una brutta notizia per lei) ma non battete ciglio quando si dà della escort alla moglie del penultimo Presidente degli Stati Uniti – e questo solo per rimanere all’ultimo degli insulti che quotidianemente propinate agli avversari politici – non siete contro il sessismo, non vi battete contro un linguaggio d’odio: siete solo degli stronzi ipocriti che, dietro il paravento del politicamente corretto, pretendete di mettere a tacere gli avversari usando contro di loro le stesse armi che, a parole, così tanto disprezzate.

Altre due precisazioni. Molto probabilmente lei non bazzica spesso sul mio spazio pubblico. Se lo facesse saprebbe che siamo equidistanti sia dalla destra che dalla sinistra, e che allo stesso modo in cui critichiamo la sinistra così facciamo con la destra. Matteo Salvini, per dirla in parole a lei più facilmente comprensibili, non ci sta simpatico proprio per nulla, anzi. Lei, però, ha letto due righe e ci ha subito etichettato come è stato addestrato a fare. Tutto molto semplice: sono contro il cialtrone americano sessista ma di sinistra? Allora, sicuramente, saranno dei temibili fascio-leghisti!!!

Seconda precisazione: si dice “faccia pace con il suo cervello”, non “facesse”.

Mi rendo conto che tra piddioti e cinquestelle i congiuntivi siano solo inutili orpelli, però sa, queste sono le figure di merda che si rimediano quando si pretende di fare da maestri agli altri senza nemmeno aver conseguito la licenza elementare.

5 commenti:

Unknown ha detto...

Venti minuti di applausi!

Nwonknu ha detto...

Ottimo post,da stampare sulla pelle dei merdosi sinistri. Friedman è un sacco di merda con un accento odioso che dopo 30 anni in Italia parla ancora come Oliver Hardy. Sono tutti feccia!

Anonimo ha detto...

Sig. Chessa, non me ne voglia, ma guardi che, dal punto di vista grammaticale, aveva perfettaqmente ragione il sinistroide a dire "sarebbe il caso che FACESSE con il suo cervello".

Diverso sarebbe stato, ovviamente, se la frase fosse stata scritta (come da lei erroneamente riportato) all'imperativo, nel qual caso sarebbe stato corretto scrivere "FACCIA pace con..." e non (alla siciliana) "facesse pace con...". Ma non è questo il caso.

Cancelli pure questo commento, se vuole, ma ascolti il mio consiglio di rettificare presso il sinistroide il suo errore. A quella gente non bisogna dare nessun valido appiglio.

Cordiali saluti e complimenti per il blog.
Fabio

Anonimo ha detto...

(Correggo un errorino fatto nel precedente messaggio e rispedisco non più come anonimo ma con l'account google...)

Sig. Chessa, non me ne voglia, ma guardi che, dal punto di vista grammaticale, aveva perfettaqmente ragione il sinistroide a dire "sarebbe il caso che FACESSE pace con il suo cervello".

Diverso sarebbe stato, ovviamente, se la frase fosse stata scritta (come da lei erroneamente riportato) all'imperativo, nel qual caso sarebbe stato corretto scrivere "FACCIA pace con..." e non (alla siciliana) "facesse pace con...". Ma non è questo il caso.

Cancelli pure questo commento, se vuole, ma ascolti il mio consiglio di rettificare presso il sinistroide il suo errore. A quella gente non bisogna dare nessun valido appiglio.

Cordiali saluti e complimenti per il blog.
Fabio

Andrea Chessa ha detto...

Fabio, La ringrazio per i complimenti.
Qui non cancelliamo nessun commento, specialmente quando è costruttivo, anche se ciò porta a mio svantaggio.
Adesso, con questa storia del "facesse", mi ha messo il dubbio. Approfondirò.
Intanto La ringrazio.