venerdì 22 gennaio 2021

Davvero paghiamo il canone Rai per vedere un cialtrone che imita Ollio dare della escort a Melania Trump?


Davvero paghiamo il canone Rai per vedere una cialtronesca imitazione di Ollio dare della escort a Melania Trump? State scherzando?


La storia la conoscete. Siamo ad “Unomattina”, programma di Rai Uno, due giorni fa, e si commenta il passaggio di consegne tra Donald Trump ed il neo-eletto Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Alan Friedman, questo miserabile leccaculo radical-chic che solo in Italia poteva essere invitato in ogni trasmissione del servizio pubblico ed osannato come chissà quale maitres a pensier, sentenzia; “Ecco Donald Trump che scende dall’aereo con la sua escort… moglie!” Si corregge subito, scuote la testa, ma la frittata è fatta. Anzi: no. In studio ridacchiano, nessuno dice assolutamente nulla, e la trasmissione continua come nulla fosse. Ma nel tempo di internet basta qualche minuto per far montare una bufera e così Myrta Merlino, la conduttrice, poco dopo si trova costretta a chiedere al cialtrone di ritrattare le sue affermazioni. Il cialtrone ritratta e chiede scusa.

La lingua batte dove il dente duole, dice sempre mia zia. Certo, per un cialtrone come Friedman sarà difficile comprendere come una come Melania Trump, prima fotomodella di livello mondiale, poi imprenditrice capace di parlare correttamente sei lingue, in seguito moglie del Presidente degli Stati Uniti, non abbia scelto lui al posto di The Donald. Noi una mezza idea ce la siamo fatta.


Ad ogni modo quello che sconvolge è come nessuno, almeno inizialmente, abbia avuto alcunché da eccepire, né la giornalista in studio che ridacchia divertita a questa battuta volgare e chiaramente sessista, né quella Myrta Merlino solitamente così inginocchiata e prona al politicamente corretto (non solo metaforicamente). 

“Intendevo accompagnatrice (nel senso di colei che accompagna, supponiamo, nda) ed ho avuto un lapsus, non c’è da fare alcuna polemica”, si difende la testa d’uovo americana. Ovvio: sono sempre e solo loro che decidono quando si deve o non si deve fare polemica. La toppa, però, è peggio del buco: nella lingua inglese il termine “escort” ha lo stesso significato che ha in Italia, e Friedman ce lo dimostra nel suo profilo Twitter, quando dà nuovamente della escort a Melania, nel silenzio dei progressisti e delle femministe. 


Se le donne sono di destra si possono tranquillamente offendere ed insultare, e nessuno ha mai avuto nulla da ridire, benché meno dalle parti dei soloni del politicamente corretto: provate a chiedere qualcosa a Giorgia Meloni, Daniela Santanché, Mara Carfagna, tutti personaggi che non stanno simpatici nemmeno a noi, sia ben chiaro, ma che abbiamo sempre attaccato solo ed esclusivamente sul piano politico, senza mai utilizzare espressioni come “pesciarola”, “busta di plastica”, “velina personale del Presidente”. Oppure, per uscire dal circuito istituzionale, chiedete alla vignettista di Pubble, pagina satirica di Facebook, che riceve minacce di morte e di venir appesa a testa in giù un giorno si e l’altro anche.  

La sinistra, nel caso non lo abbiate ancora capito, è esattamente questo. La sinistra è quella che ce le tritura quotidianamente col sessimo, il machismo, il femminismo d’accatto, che si indigna per la Boldrini declinata a bambola gonfiabile, per le battute sui vestiti della Bellanova, per gli apprezzamenti rivolti da Berlusconi a Maria Elena Boschi (“Come fa ad essere così carina e di sinistra?” – si è chiesto il Presidente di Forza Italia – ed effettivamente se lo è chiesto anche qualcuno tra noi, ma vabbè…), per la Kyenge come un orango, per le vignette satiriche sulla bellezza di Rosy Bindi, per le osservazioni sulla scarsa igiene della capitana tedesca che rischia di ammazzare dei finanzieri italiani pur di sbarcare il suo carico di clandestini… la sinistra ha costantemente il ditino puzzolente rivolto contro la controparte, ma poi insorge come un sol uomo, compatta, per difendere questo miserabile leccaculo liberista: “Ha avuto un lapsus!”, “Si è confuso!”.

Ipocriti, crudeli, cattivi, doppiopesisti, esclusivisti e sessualmente frustrati: questa è diventata la sinistra in Italia (e non solo). Sputargli in faccia è un dovere morale.

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