A dispetto delle
difficoltà, dei sabotaggi, del tentativo di escluderci completamente da
qualunque – anche minimo – dibattito politico, Fascismo e Libertà continua, nel
suo piccolo, a raccogliere successi. Tanto più importanti perché non frutto di
alleanze dell’ultim’ora o di improvvisi cambi di casacca con rinnegamenti vari:
è tutta farina del nostro sacco, e non dobbiamo niente a nessuno.
Cominciamo dalle ultime
elezioni amministrative. A fronte di commissioni elettorali mafiose e
magistrature asservite che in Sicilia ci impediscono la presentazione della
lista, a Mura, nel bresciano, la lista di Fascismo e Libertà tocca il 10% e
porta in consiglio comunale tre consiglieri. Questo, val la pena ricordarlo, in
un paesino dove non conoscevamo nessuno, e dove contava solo il nostro nome, il
nostro simbolo, la nostra Idea.
Altra vittoria arriva sul
fronte giudiziario. Relativamente al banchetto di Bologna nel 2001 – che ci
costò l’apertura di due distinti procedimenti giudiziari (uno per apologia del
Fascismo, l’altro per istigazione all’odio razziale) – portiamo a casa la
richiesta di archiviazione emessa dalla Procura di Bologna: il fatto non
sussiste. Ora, dopo la difesa, stiamo pensando a come contrattaccare. Vi terremo
aggiornati.
Ancora, da segnalare l’apertura
di diverse sedi, anche sul fronte sardo. Il camerata Maurizio Atzori, neo
tesserato, è stato nominato referente per la zona di Carbonia e del Sulcis
Iglesiente.
Mentre la lista in
provincia di Mantova di un gruppo di traditori che da quasi vent’anni ci copia
nome e simbolo crea mal di pancia alla Boldrini in persona, grazie, molto
probabilmente, alle conoscenze massoniche dei fondatori di questo pseudo-movimento,
noi facciamo i nostri piccoli passi avanti. E non lo dobbiamo nessuno, se non a
noi stessi.
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