Si chiama “Vault
7”, ed è a dir poco scandaloso che nessun giornale o TV, almeno tra quelli “importanti”,
ne abbia dato notizia. È con questo termine, infatti, che si indicano gli 8670
documenti riservati del Governo degli Stati Uniti d’America che sono stati resi
pubblici da Wikileaks, l’organizzazione internazionale di Julian Assange che ha
creato ben più di qualche grattacapo ai governi occidentali, USA in testa.
Certamente,
la tempistica non è stata particolarmente azzeccata, dato che questa
documentazione è stata resa pubblica l’8 marzo, data, cioè, in cui media
conniventi si sperticavano in articoli demenziali sulla cosiddetta “giornata
della donna” e le relative manifestazioni di femministe bavose e urlanti per le
strade europee. Ma, almeno il giorno dopo, qualche articoletto avrebbero potuto
dedicarglielo. Tant’è…
Che cosa
emerge dall’analisi di questi documenti? Ciò che molti andavano affermando già
da tempo (venendo bollati come “complottisti” dai media “mainstream”) e che ora
appare come una realtà incontrovertibile: la CIA avrebbe un sofisticatissimo
programma, denominato “Umbrage”, che permetterebbe, grazie a tutta una serie di
codici informatici sofisticati e sviluppati appositamente, di spiare non solo
qualunque telefonata dei cittadini statunitensi, bensì anche qualunque
programma con installato un qualunque sistema operativo Microsoft (vale a dire
la stragrande maggioranza dei pc del mondo); non solo: anche i social network, Facebook
incluso, Whatsapp, Skype, e i più diffusi programmi di messaggistica
istantanea, sarebbero completamente “aperti”, cioè visionabili a piacere dai
servizi segreti statunitensi. Ancora: perfino le apparecchiature
elettrodomestiche, come tablet, smartphone, televisori di ultima generazione,
sarebbero attivabili a distanza, potendo quindi attivare le funzioni del
microfono (a quanto pare attivabile anche nelle TV) e della telecamera. C’è di più: il sistema elettronico/informatico
sarebbe talmente sofisticato che non solo riuscirebbe a penetrare in tutti i
sistemi elettronici e in tutti i programmi informatici utilizzati dalla
stragrande maggioranza della popolazione mondiale, bensì riuscirebbe perfino a
lasciare delle finte tracce informatiche, una sorta di “false flag”
informatico, insomma.
Che cos’è
un “false flag”? Con questo termine si intende una o più operazioni (finanche
terroristiche) attuate da una entità (militare, governativa, terroristica) per
far ricadere la colpa su un’altra entità. Ora, con Umbrage e tutta la
strumentazione da pirati informatici a disposizione della CIA, sarebbe
possibile, per esempio, violare un importante database di informazioni e poi lasciare
delle finte tracce che riconducano, magari, ad una Nazione straniera.
Non basta
ancora. La CIA, a quanto emergerebbe dai documenti del Vault 7, avrebbe addirittura
perso il controllo di buona parte degli strumenti informatici (programmi,
software di elaborazione dati) raggruppati con il nome di Umbrage. Tutta questa
strumentazione, ora, potrebbe cadere in mano ai terroristi, se non è già
accaduto.
Ricordate
quando, poco prima di lasciare lo studio della Casa Bianca, il Presidente degli
Stati Uniti uscente, Barack Obama, accusò pubblicamente la Russia di aver
piratato i siti informatici di diversi enti governativi americani per favorire
la vittoria alle elezioni americane di Donald Trump? “Abbiamo le prove!”, disse
Obama. Su questo fatto i mass media ufficiali hanno imbastito servizi
televisivi per mesi, in cui Vladimir Putin appariva come un perfido e
pericoloso Deus ex Machina completamente votato a favorire il candidato
americano repubblicano e quindi a stabilire una sorta di testa di ponte russa
negli USA. Ora appare quantomeno dubbio il fatto che nessuno, nemmeno ad un
livello puramente ipotetico, abbia provato a collegare tra loro questi due
avvenimenti.
Non so voi,
ma verrebbe da pensare che il fatto che la CIA abbia la possibilità di spiare
gran parte dei cittadini del mondo, violando i loro profili, intrufolandosi nei
loro cellulari, nelle loro TV, nelle loro conversazioni, nei loro conti
correnti, e che possa fare tutto questo senza alcun controllo, senza dover
rendere conto a nessuno, né ai cittadini né a qualche organo di controllo
nazionale od internazionale, dovrebbe essere, quantomeno, un motivo di
preoccupazione. Invece, quando ci si è posta la questione, alla bell’è meglio
si è risposto “La CIA e gli USA fanno tutto questo per difenderci dal
terrorismo”. E che cosa è il terrorismo? Ciò che viene deciso dalla CIA e dagli
USA, ovviamente. La parabola orwelliana non potrebbe essere descritta meglio.
Noi, però, non siamo i lettori del riuscito romanzo, bensì i protagonisti.
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