martedì 7 marzo 2017

Immigrazione e natalità: emergenza italiana



L’ultima fotografia sulla natalità italiana dell’ISTAT è chiarissima ed avvilente allo stesso tempo: le culle dei nuovi nati italiani non sono mai state così vuote come nel 2016, confermando la bruttissima tendenza che si era già registrata nel 2016. 

Gli italiani non fanno più figli. Questa evidenza assume ancora più gravità se guardiamo due dati di fatto che contraddistinguono la Nostra Nazione: una immigrazione selvaggia e incontrollata, composta da appartenenti a popolazioni che statisticamente hanno un indice di natalità molto più alto del nostro (non che ci voglia poi molto, ma tant’è…); il progressivo invecchiamento della popolazione.

Non c’è nemmeno bisogno di scomodare il Kalergi e il suo piano di imbastardimento razziale delle popolazioni europee per meglio soggiogarle e dominarle (“Il manifesto paneuropeo” è il libro in cui, già diversi decenni fa, ciò veniva teorizzato e poi applicato dalle elites “illuminate” europee), né teorie che vengono spesso definite complottiste, poiché la questione è assai chiara e semplice: se smetti di fare figli, e favorisci l’ingresso di migliaia e migliaia di stranieri che i figli li fanno al posto tuo, e in quantità ben superiore alla tua, sei destinato, nel giro di qualche decennio, ad essere sostituito da questi ultimi.

Invertire la tendenza? Si può. Si deve. Con pochi e semplici passi.

Blocco dell’immigrazione clandestina (blocco navale) e rimpatrio forzato dei clandestini che sbarcano illegalmente sul Nostro suolo; sostegno della natalità alle famiglie che decidono di fare figli (i 35/45 euro al giorno spendiamoli per i nati italiani, e non per gli stranieri).

Uno Stato serio, avente a cuore il benessere della propria popolazione, si muoverebbe in questa direzione senza indugi. Ma noi abbiamo Gentiloni e Mattarella… mala tempora currunt.

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